Prendimi per mano. Percorso gratuito per i bambini di Corbetta
Prendimi per mano è un’emozionante collaborazione tra lo Spazio Montessori di Cerello, frazione di Corbetta, e lo Studio Stregatto di
Dopo il recente incidente in cui è morto Franco Randone, nel pomeriggio del 10 luglio, i ciclisti di Milano hanno deciso di iniziare una protesta per ribellarsi alla possibilità di una limitazione della circolazione su due ruote. Dopo essersi organizzati tramite Facebook, in centinaia si sono recati prima sul luogo dell’incidente dello scorso lunedì. Qui hanno posato una ghost bike, una simbolica bicicletta donata a Franco Randone, perchè possa continuare a pedalare idealmente, anche dove è ora. Un momento di alta commozione, di quelli in cui anche i più duri versano qualche lacrima.
Poi, con un corteo che ha attraversato le strade dei Navigli, sono arrivati a Palazzo Marino. Davanti al portone della sede municipale, in piazza della Scala, hanno posato a terra le biciclette e vi ci si sono sdraiati sopra. Uno spettacolo sconvolgente. Le foto, pubblicate su bikeitalia.it, sembrano quelle di una strage di ciclisti. Dopo qualche minuto di flash mob, è avvenuto l’incontro, concordato in anticipo, con le istituzioni comunali e con l’assessore Gramelli. Una delegazione di ciclisti milanesi è entrata a palazzo Marino per discutere di sicurezza stradale con l’assessore.
Infine, hanno ottenuto l’assicurazione che non vi saranno limitazioni alla circolazione dei velocipedi in città. Forse la cosa migliore sarebbe quella di investire in nuove piste ciclabili regolari, che completino, amplino e sostituiscano quelle fatte con il Fai da te” usato finora dall’organizzazione di ciclisti.
Articolo aggiornato il 05/07/2020 18:31