Prendimi per mano. Percorso gratuito per i bambini di Corbetta
Prendimi per mano è un’emozionante collaborazione tra lo Spazio Montessori di Cerello, frazione di Corbetta, e lo Studio Stregatto di
Ossona – Un incontro con una psicologa per spiegare il bullismo a genitori e insegnati. Una serie di esempi sulla vita scolastica.
L’incontro era destinato a genitori e insegnanti. Si tratterebbe, da quanto capito, di un progetto attivato alle scuole medie e destinato anche agli ultimi tre anni delle scuole elementari di Ossona. Il bullismo è un tema forte, in questi giorni. Sia per quello che è successo alle scuole di Marcallo con Casone. Nelle scuole del paese un bambino è stato bullizzato per un intero anno. Proprio in questi giorni la storia è finita sulla stampa locale.
C’è il sospetto, abbastanza fondato, che qualcosa di simile stia succedendo anche a Ossona.La partecipazione all’incontro è stata alta. Durante la serata si è parlato di diversi attori del bullismo: il bullo, il gregario, la vittima, lo spettatore. Si è parlato delle emozioni, della mancanza di empatia del bullo, della sua popolarità, del rendimento scolastico e di quanto influisce in queste dinamiche.
Sono argomenti molto interessanti ed è una buona cosa che genitori e insegnanti se ne interessino. Che cerchino di affrontare la questione con metodo. Qualche perplessità le hanno sollevate le soluzioni proposte. L’esperta invitata ha infatti citato il caso di Marcallo con Casone, sottolineando che fino a poco tempo fa aveva lavorato proprio in quella scuola. Poi i finanziamenti comunali erano finiti e non si era potuto continuare. Sapere che in una scuola dove era stato messo in atto un progetto contro il bullismo si è poi verificato un caso, non ha fatto una buona impressione.
Marisa Oldani, la preside della scuola di Marcallo con Casone, ha inviato una lettera ai genitori. In questa missiva si dice che il caso era noto da tempo. E’ stato affrontato all’interno dell’istituto comprensivo, in pieno accordo con genitori e insegnanti. Ed infine, che è stato seguito un programma educativo. Ha fatto, quindi, notare che le soluzioni erano state attuate nel rispetto della privacy dei bambini coinvolti. La vicenda è diventata, però, di dominio pubblico dopo che il bambino vittima dei bulli è stato trasferito in un’altra scuola. Se è la vittima a doversene andare significa, però, che le soluzioni messe in campo non hanno avuto un grande effetto.
Articolo aggiornato il 09/06/2021 17:31