Prendimi per mano. Percorso gratuito per i bambini di Corbetta
Prendimi per mano è un’emozionante collaborazione tra lo Spazio Montessori di Cerello, frazione di Corbetta, e lo Studio Stregatto di
Ma di cosa parla quest’opera teatrale e musicale che ha nel titolo il nome di due famosi compositori di musica classica? La musica è impegno, fatica e sacrificio ma anche passione, urgenza e necessità. E’ “studio” ma anche “genio”, e quando il genio è assoluto lo studio on basta ad eguagliarlo. E’ la storia dell’invidia del bravissimo Salieri nei confronti del giovane genio musicale di Mozart, un rapporto di sentimenti contrastanti cui Milos Forman si è rifatto per il suo Amadeus e che Alberto Oliva e Mino Manni rivedono alla luce di un’altro autore, Thomas Bernhard, che scrisse il romanzo Il Soccombente, in cui si parlava della disperazione causata dall’invidia del protagonista Wertheimer, nei confronti del pianista geniale Glenn Gloud. Un sentimento che l’avrebbe spinto al suicidio, insieme al senso di inferiorità che rendeva insopportabile la grande ambizione che l’animava. Antonio Salieri, secondo Puskin fa una scelta diversa: al suicidio preferisce l’omicidio e di questa scelta ne fa le spese Wolfgang Amadeus Mozart, interpretato da Davide Palla.
Mino Manni è Antonio Salieri, sacerdote e musicista di corte di grande talento. Troppo talento per non rendersi conto del genio superiore di Mozart, ma non abbastanza per eguagliarlo o superarlo. L’invidia è anche culturale e di stile: il sapiente e brillante Salieri che non riesce ad eguagliare la bellezza della musica scritta dal goffo e balbuziente Mozart. La trama si svolge sull’attesa di sapere se, alla fine di questo duello, Salieri ucciderà davvero Mozart e, in parte, quasi ce lo si augura.
Articolo aggiornato il 05/05/2015 16:39