Prendimi per mano. Percorso gratuito per i bambini di Corbetta
Prendimi per mano è un’emozionante collaborazione tra lo Spazio Montessori di Cerello, frazione di Corbetta, e lo Studio Stregatto di
Fin dall’inizio della storia dell’aviazione, un numero incalcolabile di tentativi bizzarri nati per soddisfare l’antico desiderio dell’uomo di domare i cieli ha creato alcuni degli aerei più strani e poco convenzionali che si siano mai visti.
Altri apparecchi indubbiamente curiosi sono quegli aeroplani che vennero dotati di un numero incredibile di ali, quasi a garantire un alto margine di superfici portanti, come il celebre caccia triplano Fokker Dr.I utilizzato dal Barone Rosso, il curioso Armstrong Whitworth F.K.10 simile ad una tenda veneziana volante o l’imponente Caproni Ca.60 “Transaereo” dotato di ben nove ali. Tuttavia uno dei più curiosi venne alla luce non nell’epoca degli “aerei bizzarri”, bensì nel 1938.
Quando la Luftwaffe (l’Aeronautica militare tedesca) emise un bando per sostituire i vecchi aerei da ricognizione della Henschel, fra i vari prototipi presentati al Reichsluftfahrtministerium (il ministero dell’aeronautica) vi fu l’insolito aereo nato dai disegni di Richard Vogt, capo dell’ufficio progetti della Blohm und Voss.
Vogt decise di ideare un aeroplano che desse la maggior visibilità possibile ai membri dell’equipaggio ed allora pensò ad un aereo con la cabina “spostata” sopra una semiala, chiamato Blohm und Voss BV141.
Secondo le indicazioni del ministero il nuovo aeroplano avrebbe dovuto essere un monomotore il più rapido possibile, con un equipaggio di tre persone e la possibilità di trasportare 200 kg di carico bellico subalare.
Dopo che nel marzo 1938 il secondo prototipo realizzato dalla Arado fu costretto ad un atterraggio d’emergenza a causa di un malfunzionamento di un ipersostentatore, il ministero decise allora di concentrarsi sul Bv 141 già pronto da febbraio dello stesso anno. Nel luglio 1938 volò il primo prototipo dell’aereo disegnato da Kurt Tank per la Focke-Wolf, il Fw189 che, nonostante fosse anch’esso uno strano velivolo, apparve più convenzionale e venne preferito all’asimmetrico Bv 141.
Uno strano velivolo che venne disegnato infrangendo il limite del singolo motore (venne infatti dotato di due modesti propulsori Argus da 465 CV) e creando una fusoliera quasi completamente vetrata ed una doppia trave di coda. Forse la natura di questa scelta dipese dalla fama dell’ingegnere progettista capo e pilota collaudatore della Focke-Wolf Kurt Tank, padre del Fw 189 “Uhu” e di almeno altri dieci ottimi aerei utilizzati dalla Luftwaffe prima e durante la Seconda Guerra Mondiale.
Articolo aggiornato il 30/12/2016 22:01