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Ossona, 30 gennaio: l’ultimo giovedì di gennaio l’è na gran Gioeubia

L’ultimo giovedì di gennaio, negli anni passati, al momento del calar del sole, per le via di Ossona, nelle corti e in piazza si sentiva il gran fracassare del passaggio della Gioeubia. I bambini legavano pentolami vecchi, latte e ciocchi di legno fra loro con un lunga corda, e poi correvano per il paese. Uno dei ragazzi trascinava la lunga vila di oggetti rumorosi mentre gli altri con lunghi bastoni correvano percuotendo con forza la fila di latte.

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Non era un’operazione facile, da compiere, ma era di sicuro effetto. Li si sentiva arrivare da lontano accompagnati dallo spignattare.
” Senti ma lè? Ca lè ca la riva?”
“ah si, l’è la Gioeubia. Quest’an la par propri na gran Gioeubia” e il fracassare , un rumore quasi assordante nella serate tranquille di quei tempi, si dirigeva verso piazza Litta, sospinta e tirata da tutti i ragazzi del paese. Lì finiva la loro corsa, in un girotondo di ragazzi che prendevano a bastonate le latte correndo attorno ad un fuoco su cui poi venivano buttati anche dei fantocci, fino a che non si stancavano di quella strana danza e non tornavano nelle loro case.
Il significato di questo rito si perde nei tempi. Oggi ce ne si ricorda appena, e aspetta solo di essere ripreso e riportato alla luce, un po’ per il divertimento e il senso di comunità che genera, un po’ perchè le feste popolari sono sempre belle.

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Una delle spiegazioni che si possono dare del rito della Gioeubia di Ossona è quello del rito iniziale della triade di feste di Imbolc, la festa celtica della della rinascita che si concluderà il 3 febbraio con la Candelora. La comprensione di queste feste è resa oggi difficoltosa perchè sono state tutte cristianizzate, hanno trovato cioè la loro prosecuzione all’interno delle feste simboliche del cristianesimo e in questo modo ci sono arrivate leggermente confuse. E’ difficile, certe volte, distinguere fra i gesti culturali che ci arrivano dai nostri antenati e quelli religiosi e spirituali. La prima difficoltà che si trova al giorno d’oggi nel cercare di capire riti come la Gioeubia, è nel fatto che mentre il Cristianesimo si basa su ritmi solari, i nostri antenati si basavano su ritmi lunari. Così tutti gli anni il 3 febbraio sarà la candelora, che è la trasposizione cristiana di Imbolc ma la Gioeubia continua sul calendario lunare e sarà sempre l’ultimo giovedì di gennaio.

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Son già le 18, è giovedì, il sole è tramontato, ma questa sera non si sente passare la Gioeubia. Ci siamo ingrigiti, siamo diventati mondialisti e anche la festa della rinascita della Natura non entusiasma più. A meno che tutto ora non si faccia in privato: chi ha preparato il risotto con la luganega o i bruscitti questa sera?

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Articolo aggiornato il 24/04/2021 19:01

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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Testata registrata presso il Tribunale di Milano n. 47/2020 del 3/06/2020 Direttore responsabile Ilaria Maria Preti
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