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Ossona, sicurezza: ritrovata della Posta per strada

Questa mattina Ossona mi ha riservato una delle sue sorprese. Come ogni sabato mattina, sono uscita di casa alle 8 e 15 per recarmi agli studi di Radio Padania libera e per abitudine ho controllato la casella della posta. C’era solo qualche  volantino pubblicitario, ma per terra ho visto due buste.

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Pensando che fossero magari buste cadute dalla casella postale di uno dei miei vicini di casa, mi sono chinata per raccoglierle e rimetterle nelle loro caselle.

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In questo modo mi è caduto l’occhio sugli indirizzi delle buste. Si trattava di due bollette, una della Enercom e una della Telecom, quindi posta importante, ma ciò che mi ha lasciato senza fiato è stato l’indirizzo: non era, come invece mi aspettavo, quello dei miei vicini di casa in vicolo parrocchiale, ma era quello di due persone che abitano in piazza san Cristoforo .

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Come diamine le due buste siano finite nella posizione in cui le ho trovate questa mattina, non lo so. Ieri sera non c’erano. Le ipotesi che mi sono venute in mente sono molte: qualcuno potrebbe averle trovate per strada e le ha appoggiate lì, ai piedi di un cancelletto, sperando che altri le consegnassero, oppure il postino ha sbagliato la casella e chi le ha ricevute le ha messe lì pensando che le si sarebbe ritrovate. Non saprei davvero.
Sono rimasta così sorpresa dal ritrovamento che mi è venuto persino in mente una possibilità ridicola: cioè che i proprietari delle bollette le avessero abbandonate come un figlio indesiderato davanti alla porta di qualcun altro,  nella speranza che gliele pagassero. Poi però ho visto chi erano i veri destinatari delle bollette, e ho scartato decisamente questa possibilità.

Il fatto è che , qualunque sia la motivazione per cui le due bollette siano state ritrovate sotto il cancelletto di casa mia, c’è qualcuno cui erano state affidate e che non le ha consegnate nel modo giusto: il postino che fa il servizio ad Ossona.

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E’ questa certezza che mi preoccupa e che pone un grave problema di sicurezza : una volta il postino era un pubblico ufficiale, e il suo ruolo era considerato estremamente importante, al punto che se non consegnava la posta alle persone cui era indirizzata commetteva un reato di tipo amministrativo talmente grave che era causa di interdizione dai pubblici uffici e ineleggibilità alle cariche politiche.  Non consegnare la posta è anche un reato penale.

Non dico che oggi si debba arrivare al livello dei Pony Express che, pur di consegnare la posta nel Far West, si facevano inseguire dagli indiani e dai fuorilegge che li volevano scuoiare e rapinare, ma non è troppo l’aspettarsi un minimo di cura nell’infilare le bollette nella casella giusta  in modo che si possa dire che siano state  consegnate davvero.

Ovviamente non appena avrò finito di scrivere questo articolo, andrò a mettere le due buste nelle giuste caselle e denuncerò il fatto alla polizia locale di Ossona, ma  se  il postino che consegna al posta ad Ossona ha avuto l’idea che qualcuno possa fare gratis il lavoro al posto suo, beh nan, che lo dica chiaramente: glielo faccio io. Però, oltre alla posta, lasci alla base del cancelletto di casa mia anche parte del suo stipendio.

Nella tarda mattinata ho fatto anche una veloce indagine ad Ossona ed ho scoperto che questo non è stato l’unico caso in cui sono successi fatti analoghi. Pare che, ad Ossona,  l’abbandono della posta in punti dove dei cittadini con senso civico la possano trovare e la consegnino al posto del postino sia un fatto tanto frequente quanto scandaloso.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Articolo aggiornato il 14/04/2015 01:04

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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Testata registrata presso il Tribunale di Milano n. 47/2020 del 3/06/2020 Direttore responsabile Ilaria Maria Preti
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