MilanoBotteghe e ristoranti

Rivoglio la cannuccia.

In una estate calda e assolata, può capitare per un dispiacevole inconveniente, di dover rimanere in città, magari con il proprio figlio quattordicenne, senza possibilità di andare in qualche lido balneare, o a prendere il fresco in montagna. Allora cosa si fa? Si prova a fare i turisti nella propria città.

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Poca gente, parchi e musei a propria disposizione e fast-food non affollati, anzi alcuni, in aree meno centrali, persino quasi deserti anche all’ora di pranzo.

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Un hamburger, patatine e una bibita gassata, ovviamente nella catena più nota e gettonata, sono in una simile condizione, il top.

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Effettivamente, ogni tanto un po’ di cibo spazzatura può far bene alla mente anche se non fa bene al corpo. Ma… hanno dimenticato qualcosa, le cannucce per le bibite. Vado al bancone e le chiedo.

“Mi dispiace, ma per consumare meno plastica, non le diamo più”.
Come? Sono nel tempio del consumismo, nell’ambasciata dell’USA e getta, ne regno della plastica e non mi danno una stupida cannuccia? Torno al tavolo dal mio figliolo, che ha l’aria un po’ perplessa. Il bicchiere di carta si piega e si torce, e quando cerchi di bere il quintale di ghiaccio che regolarmente ti rifilano, finisce che sbatte sui denti, e non è proprio una bella sensazione. Si cercano tecniche innovative per evitare il continuo “riflusso” del ghiaccio ad ogni sorso, ma qualsiasi tentativo rischia solo di peggiorare la situazione, del ghiaccio va dritto giù per la gola creando un effetto speciale degno di Men in Black 4.

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Ti immagini quanto starà sacramentando quel poveraccio di imprenditore che forniva le cannucce al Mac..? ah no, niente nomi, non si fa pubblicità, almeno fino a quando non reintrodurranno le cannucce. Avrà perso una commessa da milioni di euro, adesso avrà le macchine ferme, gli operai e gli impiegati che tremano all’idea di un licenziamento, dovrà intervenire il governo. Ah già, quale governo? Ferragosto governo mio non ti conosco.

Chiamiamo Greta Thunberg, lei si che.. ah no, è sulla barca di Casiraghi, salvare il pianeta costa fatica, e una vacanza alla fine ci vuole, roba da vip, l’ecologismo, mica roba da trogloditi come noi.
Ma io non sono un vip, non sono un ecologista e voglio la mia dannata cannuccia. Potete non darmela quando mi servite, ma se la chiedo, per tutti i colonnelli del mondo, me la dovete dare!!! Tra l’altro, non è che mi avete fatto pagare lo 0.001% in meno sullo scontrino, non mi avete scalato il costo della cannuccia dal costo della bibita gassata e annacquata con il ghiaccio.

Quanto risparmiano questi fast-food con l’abolizione della cannucce? Già perché ormai il bando della cannuccia sta dilagando, e anche nella catena del pollo fritto non te la danno più.
Negli USA ormai pare sia una regola togliere dei servizi e farti credere che sia per motivi ecologici, questa moda sta arrivando anche da noi, ed è il nuovo business, quello del futuro. Fare soldi con il taglio delle spese, sulle spalle del cliente. Ridatemi la cannuccia, e non prendetemi per fesso. So che lo fate per i soldi e non per il pianeta.

Nota della redazione
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Gianluca Preti

Videomaker, grafico, fotografo, appassionato di Milano.

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