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# IOAPRO. In centinaia a Milano hanno riaperto bar e ristoranti

La pacifica protesta di ristoratori e di baristi di # ioapro ha raccolto centinaia di adesioni in tutta la città. Sono davvero tanti i bar e i ristoranti che, seguendo con ordine le indicazioni anti contagio, (cioè uso delle mascherine, divisori di plexigas, distanziamento dei tavolini dimezzamento del numero di avventori, distributori di disinfettante per le mani, sanificazioni regolari) hanno riaperto le loro attività da venerdì 15 gennaio per protestare contro le imposizioni statali della Zona Rossa per la Lombardia che ha chiuso Bar e ristoranti, quasi fossero gli untori, dopo che avevano investito in sicurezza sanitaria sin dallo scorso marzo 2020, quando è scoppiata questa strana pandemia.

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Un cartello di # ioapro: gli articoli della costituzione italiana

appello alla costituzione #ioapro
testo del cartello esposto in alcuni dei bar e dei ristoranti che aderiscono a # ioapro

I ristoratori e i baristi non si sono organizzati su Facebook. Stavolta utilizzano chat private, instagram, telegram e altri social. Nei gruppi milanesi di # ioapro meno numerosi ci sono tra le 3mila e le 5mila persone, fra clienti e ristoratori. In questi gruppi gli utenti si scambiano indirizzi di ristoranti aperti, fotografie dei piatti e degli apertivi, prenotazioni, e anche racconti delle serate, specie quelli in cui intervengono le forze dell’ordine. Stanno nascendo siti internet, chat di clienti, associazioni di avvocati stanno dando il loro sostegno concreto agli esercenti nel preparare il ricorsi alle multe che arrivano, ma meno del previsto.

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I numeri delle forze dell’ordine sono quelli che sono. Bastano a malapena per la lotta alla droga e agli altri reati veri che compiuti in città. Ogni uomo mandato a fare il lavoro di polizia amministrativa è un uomo tolto al controllo del territorio, spesso difficile, come è quello delle periferie. E’ chiaro sin da questo momento che il Governo perderà la battaglia, contro ristoratori e baristi. A loro poi si aggiungeranno altre attività, altre persone per bene che vogliono solo lavorare.

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Dalla Questura di Milano: 20 tra bar e ristoranti controllati

controlli della polizia in corso Buenos Aires per #ioapro

Venerdì sera 15 gennaio 2021 a Milano, in occasione dell’iniziativa lanciata in rete dal titolo # ioapro 1501 in segno di protesta contro le restrizioni imposte dalla vigente normativa in tema di emergenza sanitaria, la Polizia di Stato ha effettuato dei controlli presso gli esercizi di ristorazione in città. Gli agenti dei Commissariati cittadini hanno riscontrato che i gestori di circa 20 esercizi (tra bar, ristoranti e bistrot), situati prevalentemente nelle zone ubicati Centro, Sempione, Garibaldi Venezia, Monforte Vittoria e Porta Genova, aderendo all’ iniziativa, somministravano agli avventori cibi e bevande, sia all’esterno che all’interno dei propri locali.

I titolari e gli avventori dei locali controllati, per un totale di circa 200 persone, sono stati identificati dalla Polizia di Stato e nei loro confronti saranno emesse le sanzioni amministrative previste dalla vigente normativa anti-contagio. In alcune altre circostanze, a seguito del controllo da parte della Polizia di Stato, gli identificati hanno lasciato il locale e i titolari hanno chiuso l’esercizio. I controlli di polizia sono proseguiti anche sabato 16 e domenica 17, riscontrando che alcuni esercizi hanno continuato la somministrazione in dispregio dei divieti.

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Sono al vaglio le posizioni dei gestori di una decina di questi esercizi, oltre che per la irrogazione della prevista sanzione amministrativa pecuniaria, per la segnalazione alla Prefettura per l’eventuale irrogazione della sanzione accessoria della chiusura provvisoria dell’attività (incluso asporto e delivery). Nei casi di reiterata violazione, la normativa vigente prevede, oltre al raddoppio della sanzione amministrativa pecuniaria, che la sanzione accessoria della chiusura avvenga nella misura massima di 30 giorni.

bar  di #ioapro
Uno dei messaggi della chat di # ioapro dopo un controllo delle forze dell’ordine

La responsabilità di quanto accade con # ioapro

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Dato che la Regione Lombardia, cioè il presidente Attilio Fontana ha fatto ricorso contro la decisione di dichiarare la Lombardia Zona Rossa, la responsabilità della situazione di bare ristoranti ricade esclusivamente su ciò che rimane in piedi del governo centrale, durante una crisi di governo. E’ prevedibile, secondo me, che nei prossimi giorni anche altre tipologie di attività economiche faranno lo stesso ragionamento: è meglio riaprire e ricominciare a lavorare rischiando delle multe piuttosto che tenere chiuso con la certezza di veder fallire la propria attività e perderla per sempre. E’ un ragionamento che non fa una grinza. Si può non pagare le multe ma se manca il lavoro non si mangia e non si vive.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

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