In arrivo 500 clandestini a Legnano
Legnano – Sono in arrivo, mandati dalla prefettura d Milano, 500 clandestini. Dovrebbero alloggiare nella ex caserma Cadorna a Legnano (Mi).
Il numero dei clandestini che la prefettura di Milano vorrebbe mandare a Legnano embra confermato. 500 persone, lo steso numero che volevano mandare a Pero. Il luogo in cui vorrebbero alloggiarli è una caserma dismessa, quella che dà su viale Cadorna. Non si è ancora sentito pubblicamente il parere del sindaco di Legnano, Centinaio, però il sindaco di Parabiago, comune confinante con Legnano e che si troverebbe a dover, suo malgrado, condividere i disagi di questa grave scelta, ha deciso di ribadire, con un comunicato stampa le dichiarazioni fatta unanimemente dalla conferenza dei sindaci dell’area omogenea dell’Altomilanese.
La questione dei servizi da erogare ai clandestini ospiti è il problema prevalente. 500 persone in più sono un numero troppo rilevante. Ci sono Comuni che hanno meno abitanti e i costi sociali sarebbero davvero alti. Basti pensare alle fognature, o al consumo di acqua, o alla raccolta dei rifiuti. E’ vero che la raccolta spetterebbe alla sola Legnano, ma le difficoltà organizzative che i verrebbero immancabilmente a creare ricadrebbero sull’intero altomilanese.
“Per accogliere i profughi con dignità occorrono spazi pubblici idonei che a Parabiago non abbiamo e anche le parrocchie cittadine si sono già mosse in questa direzione accogliendo 12 minori non accompagnati ed esaurendo i locali che avevano a disposizione. Inoltre non possiamo ignorare che ci sono troppi parabiaghesi che ci chiedono una casa e ai quali, con molta difficoltà, riusciamo a dare delle risposte.
Pertanto esprimiamo la nostra contrarietà a questo nuovo insediamento di 300 profughi accentrati presso la Caserma di Legnano, un parere contrario dettato anche dalla mancanza di una vera e propria motivazione e metodo, perchè dietro a questa scelta non c’è un’analisi del territorio e nemmeno una valutazione di quanti profughi abbiamo già accolto, ma semplicemente la decisione, calata dall’alto, del Ministero ‘romano’ di utilizzare le Caserme vuote per dare risposta all’emergenza. Ribadiamo con forza che il nostro territorio è già saturo e ha già dato prova di accoglienza.” ha detto Raffaele Cucchi.
E’ un po’ strano che il sindaco di Legnano, città che avrebbe il danno maggiore, con un aggravio delle difficoltà organizzative, non abbia ancora detto nulla sulla situazione e i problemi di ordine pubblico che creerebbero 500 persone in quella caserma. Legnano non è nuova a questi arrivi, già due anni fa c’erano state delle proteste, sfociate poi in un presidio della Lega Nord e in una manifestazione che aveva raccolto a Milano più di 100mila persone. ne avevamo parlato nell’articolo Legnano, presidio della Lega Nord contro Mare nostrum e in altri. In quel momento i clandestini arrivati a Legnano erano solo 25 ed erano ospitati nel deposito dell’Amga, la società municipalizzata che si occupa di rifiuti.
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si chiamano clandestini
nel 2011 la città di Legnano, con Vitali sindaco (FI/PDL) e Fratus vicesindaco (LegaNord) ha accettato di buon grado i 64 profughi (o clandestini) convogliati nel legnanese e poi finiti quasi tutti nella città di Legnano.
Le dichiarazioni dell’allor sindaco sono state: «L’emergenza del Nord Africa chiede la mobilitazione di tutto il territorio nazionale. Siamo disponibili all’accoglienza delle persone che la Prefettura ha destinato al nostro distretto».
cambiano i partiti, i colori, gli schieramenti politici… non cambia la demagogia, non cambia la retorica e non cambia mai la doppia-faccia di certa gente.
Il termine clandestini è perfetto. Non sono profughi. Nessuno di loro ha attualmente il diritto certificato allo stato di profugo, quindi sono clandestini, mantenuti da Renzi con i nostri soldi. A proposito, il giornalino della mia parrocchia faceva, ad ogni uscita, 30mila copie. Non era male per una quindicenne, far pratica in quella redazione.
Se sono profughi mandati dalla Prefettura non sono clandestini: almeno i termini usiamoli giusti, altrimenti torna a scrivere sul giornalino della parrocchia.