OssonaMilano città metropolitana

Ossona senza difese: l’autostrada A4 ci inquina e ci isola dal silenzio

A Ossona il silenzio è diventato un ricordo. Basta uscire di casa, soprattutto nelle ore di punta o nelle notti tranquille, per percepire un ronzio costante. È l’autostrada A4, che attraversa il territorio portando con sé traffico, inquinamento atmosferico e acustico, senza offrire alcuna barriera di protezione a chi vive nei dintorni. Mentre nei comuni vicini – come Marcallo con Casone, Arluno e Santo Stefano – sono stati installati muri antirumore e colline artificiali, Ossona resta esposta. Nessuna schermatura, nessuna azione di mitigazione. Solo i cittadini e l’autostrada.

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42 milioni di veicoli all’anno, nessuna barriera

Secondo le stime, ogni giorno transitano sull’A4 circa 115.000 veicoli, tra auto e mezzi pesanti. Il traffico porta con sé inquinamento atmosferico (particolato, ossidi di azoto, microplastiche) e inquinamento acustico, con livelli sonori che, in assenza di barriere possono superare i 55–60 decibel fino a 600 metri dalla carreggiata – una soglia ritenuta critica dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

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La prima casa nel territorio di Ossona si trova a circa 250 metri dall’autostrada. Il centro abitato inizia, di fianco al cimitero, a poco più di 500 metri. Secondo studi internazionali (HEI, EPA USA), queste distanze rientrano pienamente nella fascia “ad alto impatto”.

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L’autostrada inquina 100 volte* più di un inceneritore

Uno studio comparativo pubblicato su PubMed e ResearchGate ha dimostrato che un’autostrada ad alta percorrenza può emettere più sostanze nocive di un inceneritore moderno. Mentre l’inceneritore è filtrato, regolato, monitorato, l’autostrada è un tubo di scarico e di rumore a cielo aperto, che attraversa le nostre campagne, sfiora le nostre case e non smette mai di emettere.

Che l’inquinamento atmosferico sia la prima causa ambientale di malattia in Europa non è un mistero e neanche che causa malattie di ogni genere, ma in pochi sanno che l’inquinamento acustico prolungato, esattamente il rumore da traffico, è appena sotto la classifica come seconda causa ambientale di malattia. Secondo Organizzazione Mondiale della Sanità è associato a:

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  • Aumento di ipertensione e malattie cardiache
  • Disturbi del sonno (anche nei bambini)
  • Ansia, stress e deficit di concentrazione
  • problemi cognitivi nei più piccoli
  • Maggior rischio di ictus e infarto

Non sentire più il silenzio, è già un sintomo

Apri la finestra. Ascolta. In questo periodo dell’anno, quando il mais è alto e gli alberi sono verdi il rumore “è coperto”, ma immagina d’inverno quando i campi sono spogli e gli alberi hanno perso le foglie, a quel punto non c’è più “nessun filtro” tra noi e lei. E’ lì che il ronzio costante dell’autostrada diventa lampante, specialmente negli orari di punta per andare e tornare dal lavoro, e di notte quando “quasi” tutti i rumori cessano. E se abitate dall’altra parte di Ossona e non riuscite a sentirlo, immaginatevi a fare una camminata sulla ciclabile dietro al cimitero, non vorreste pace e tranquillità?

Non possiamo più accettare che il rumore diventi la nuova normalità. Non possiamo rassegnarci a vivere in un sottofondo costante di stress invisibile, perché il rumore non si vede, ma si sente, si accumula, e ci consuma lentamente. Invece ci siamo abituati a qualcosa che non è normale.

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Non siete sensibili? Allora pensate al vostro cane, al vostro gatto o alla fauna selvatica

Se il rumore e l’aria sporca non vi toccano, pensate a chi non può parlare per lamentarsene. I nostri animali vivono ogni giorno immersi nello stesso ambiente che noi ignoriamo. I cani e i gatti hanno un udito molto più sensibile del nostro: sentono frequenze che noi non percepiamo, e reagiscono in modo amplificato al rumore continuo, soprattutto ai toni bassi del traffico pesante. Non è un caso che molti animali soffrano d’ansia, agitazione, insonnia o diventino iperprotettivi. Stanno reagendo a uno stress ambientale costante.  La fauna selvatica? Gli uccelli smettono di nidificare in zone rumorose. I piccoli mammiferi si spostano. I ricci, le volpi e i rapaci scappano dal rumore, o muoiono silenziosamente.

Il fruscio di una foglia, il canto di un pettirosso, il silenzio di una mattina d’inverno. Non sono poesia. Sono indicatori biologici di un ambiente sano. E dove non c’è più silenzio, la vita si ritira. Allora, se non pensate a voi, pensate a chi dipende da voi. Difendere il silenzio non è un capriccio. È un gesto d’amore.

C’è una soluzione?

Si, e anche semplice. Basterebbe mettere anche sul lato di Ossona, delle barriere antirumore per abbattere notevolmente l’inquinamento acustico diretto verso il paese, e costruire una zona di mitigazione ambientale per ridurre l’inquinamento atmosferico e l’impatto ambientale provocati dall’enorme traffico.

Come il comune di Ossona dovrebbe muoversi e utilizzare il Nuovo Piano di Zonizzazione Acustica (PCA)

Il Comune deve usare il PCA a nostro vantaggio, per dimostrare che le fasce acustiche dell’A4 hanno effetti territorio, rendendo inaccettabile la mancanza di interventi da parte di SATAP, la società che gestisce quel tratto autostradale.

Richiesta Formale a SATAP: dovrebbe inviare delle PEC a SATAP, al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e alla Regione Lombardia, chiedendo l’inclusione di Ossona nel Piano d’Azione SATAP 2023-2028 per vicinanza, assenza di barriere, esclusione dai piani di mitigazione e contraddizione con i limiti normativi (D.lgs. 194/2005, Direttiva 2002/49/CE, L. 447/1995, L.R. 13/2001, D.lgs. 155/2010, Direttiva 2008/50/CE, D.lgs. 152/2006 (Parte V)).

Attivare ARPA Lombardia per Monitoraggi Ufficiali: dovrebbe richiedere urgentemente monitoraggi acustici e atmosferici sul tratto interessato. Un monitoraggio ufficiale può provare il superamento, sbloccando l’obbligo di intervento di SATAP (con oneri a loro carico).

Richiedere Trasparenza e Coinvolgimento: dovrebbe chiedere a SATAP e alla Regione l’accesso alle “schede comunali” SATAP, non pubblicate ma obbligatorie per legge, per verificare se e come Ossona sia stata considerata in passato.

Predisporre un Piano di Risanamento Acustico Comunale: in base ai dati ARPA, il Comune deve individuare le zone da sottoporre a piani territoriali di risanamento acustico, definendo tipologie di rumore, responsabili, priorità e modalità di intervento.
N.B. se le misurazioni di ARPA superassero il limite, i costi ricadranno tutti su SATAP.

È cruciale sottolineare un aspetto: sebbene il granoturco, data la sua altezza in piena estate, attenui notevolmente il rumore autostradale, l’effetto è temporaneo. La differenza diventerà evidente non appena sarà raccolto.

Un’occasione da cogliere ora

Il Comune di Ossona è oggi al centro di una discussione ambientale con la Regione e il ministero dell’ambiente, per via del futuro impianto fotovoltaico Ranteghetta. È dunque il momento ideale per pretendere attenzione su tutti i fronti.

Cosa possiamo fare?

Possiamo sostenere l’iniziativa mettendo “Mi piace” e condividendo l’articolo, oltre a seguire la pagina Facebook “Respira Ossona“. È un modo per dimostrare la nostra presenza e il nostro interesse.

Parliamo del problema.  Spieghiamo che la salute non è un lusso ma un diritto fondamentale sancito dall’articolo 32 della Costituzione. Chi non lo sente più il silenzio, spesso non sa nemmeno quanto gli manca. Ogni gesto, ogni voce che si unisce, fa crescere la possibilità di un cambiamento reale.

Riflessioni sul valore del silenzio nella vita quotidiana

  • “In un mondo pieno di rumore, il silenzio diventa rivoluzionario.” (Nassim Nicholas Taleb)
  • “Solo nel silenzio si sente il battito del cuore dell’universo.” (Romano Battaglia)
  • “La parola è d’argento, ma il silenzio è d’oro.” (Proverbio arabo e poi latino)
  • “Il silenzio è la vera musica dell’anima.” (Ludwig van Beethoven)
  • “il silenzio è una perla” (Aftenposten)

* Il numero “100 volte” è un’approssimazione; la citazione è stata attribuita a un rinomato fisico nucleare che ha evidenziato la disparità nell’inquinamento atmosferico tra un’autostrada, un inceneritore e una centrale nucleare. Studi certificati, tuttavia, confermano che un’autostrada produce un inquinamento superiore a quello di un moderno inceneritore.

Nota della redazione
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