Parco fotovoltaico. Cosa succederà se Sorgenia lo dovesse realizzare
Al link del MASE, il ministero dell’ambiente, sono pubblicate alcune delle osservazioni dei cittadini al progetto del parco fotovoltaico di Sorgenia per la posa a terra di 160mila pannelli nelle campagne del parco del Gelso.
Osservazioni ancora aperte sul progetto Sorgenia nel parco del Gelso
La possibilità di inviare osservazioni è ancora aperta, dato che i termini stabiliti la prima volta erano nulli, in quanto non era stato rispettato il diritto di informazione di chi dovrà subire sulla propria pelle la vicinanza con un impianto così ambientalmente devastante. Trovate il modulo per inviare osservazioni a questo link.
Molte delle osservazioni già pubblicate riguardano temi ambientali e naturalistici. L’impianto fotovoltaico a terra infatti avrà un impatto devastante sulla campagna e decreterà la fine del parco del Gelso. Non è difficile intuire che è quello che succederà se l’impianto sarà realizzato. Niente più polenta e niente più frumento, ma campi di silicio, rame, fili elettrici, inquinamento luminoso e sporcizia.
Devastazione del paesaggio e rischio criminalità
L’impianto causerà anche un altro drammatico problema ai cittadini di tutti i paesi che confineranno con quell’ecomostro. Sorgenia vuol mettere a terra chili e chili di rame e di pannelli solari in un posto facilmente accessibile a tossicodipendenti e spacciatori, che spesso sono anche la stessa cosa, e a molta altra gente che fa del furto la propria professione e mezzo di sostentamento.
Un impianto da 81 milioni lasciato senza sorveglianza?
I boschi dell’alto milanese brulicano di questi personaggi, e si riempiranno ancora di più vista la nuova fonte di reddito che offre loro Sorgenia. Nessuno, tantomeno chi ha formulato il progetto, ha citato i gravi problemi di sicurezza che si creeranno in zona sin dal momento in cui proveranno a piantare il primo cantiere. Stiamo parlando di fatti simili a ciò che è successo a Nerviano, ma più in grande e continuato.
La svalutazione economica dei pannelli fotovoltaici
Eppure è una previsione economica facile. 81milioni di euro di pannelli solari saranno letteralmente consegnati nelle mani degli abitanti dei boschi. Sarò cinica, sarcastica, anche un po’ vipera nelle mie parole, ma tale progetto determinerà una svalutazione totale del costo dei panelli solari.
Si passerà da un costo di 600 euro circa di ogni pannello fotovoltaico, a circa 30 euro l’uno, cioè il prezzo di una dose di eroina, oppure di cocaina di cattiva qualità. I tetti dei nostri paesi fioriranno di pannelli solari donati con così tanta leggerezza da Sorgenia, e suppongo anche con una certa soddisfazione interiore, simile a quella provocata dalla vendetta, dei cittadini che se li procureranno così.
Manca un parere reale sulla sicurezza
Tra le varie documentazioni che mancano all’assurdo progetto di Sorgenia, manca una relazione o osservazione di chi si occupa della sicurezza. Già non si riesce ora a contenere il fenomeno dello spaccio, figurarsi dopo che gli si fornisce una fonte di reddito sicura su un piatto d’argento.
Completamente ignorata la sicurezza
Cosa farà Sorgenia? Assumerà squadroni di guardie armate di mitragliatore che sparano ad altezza uomo a chi si avvicinerà ai pannelli fotovoltaici, 24 ore su 24, come fanno in certi paesi nei pressi degli oleodotti? Oppure si andrà a lamentare con i vertici dei carabinieri, quando non ha chiesto il loro parere preventivo prima di presentare il progetto sull’impianto?
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Mi sa che l’unica che ha preso droga è stata l’autrice dell’articolo.
Già sente l’odore dell’affarone fallito?
Un confronto serio sull’impianto non è giusto farlo con articoli come questo. Si ragiona sui fatti non sulle frasi a effetto. Le coltivazioni del parco sono usate per alimentazione animale, la polenta non c’entra nulla, eppure l’autrice scrive di gastronomia, dovrebbe saperlo! “impatto devastante” su area, diciamocelo, brutta e sostanzialmente abbandonata alla coltura selvaggia? “inquinamento luminoso” per quale motivo, non è che siccome si chiamano ‘solari’ i pannelli producono luce; “Sporcizia” un’area gestita sarà sempre meglio di una abbandonata come quella attuale. L’impianto per le sue dimensioni desta sicuramente delle domande, ma se non facciamo quelle giuste e ci affidiamo ad articoli superficiali come questo non avremo nemmeno le risposte. Ad esempio: il calore prodotto dei pannelli? Le compensazioni in bolletta per gli abitanti dei comuni? No, la polenta non c’entra nulla.
Vedo che lei è decisamente disinformato, troppo disinformato, o forse appositamente disinformato. Scommetto che non ci è mai stato. Il parco agricolo Plis del Gelso è stato creato per proteggere i terreni agricoli utilizzati per l’alimentazione, direttamente nostra e degli animali che forniscono la nostra alimentazione. La zona è bellissima, utile e agricola, necessariamente deve rimanere agricola. Adesso per esempio i campi sono verdissimi e il maringon ( è il nome locale del mais, ma non credo lei lo sappia) ha già iniziato a svettare. Non è assolutamente abbandonata. Non c’è nulla di abbandonato nei campi agricoli. Quello che c’è invece, è la realtà dei fatti, cioè che non si mettono i pannelli a terra nei campi agricoli. Persino la Citterio, quando ha acquistato la ex Ultrochi, ha dovuto ristrutturare seguendo regole ferree per l’aspetto esteriore dei capannoni, per non rovinare il paesaggio.
Compensazioni in bolletta? Allora è vero. Ci avete presi per scemi, lì a Sorgenia. Credete che non si sappia che un impianto simile vende la sua energia allo stato , che viene acquistata dai gestori e rivenduta al pun + lo spread, sul mercato elettrico nazionale? Qualunque compensazione sarebbe un reato contro la concorrenza del mercato libero e Violerebbe le regole di Arera. Nessuna compensazione quindi. E scrivere che ci saranno è già un’altra bugia data in pasto agli allocchi. Però le assicuro una cosa: non ci sarà nessuna energia. Forse lei non è stato attento a quello che ho scritto. La zona è già infestata da gente che vive ai margini della società. Tossici, spacciatori e tante altre specie. E’ gente abituata al furto. Un impianto simile a terra, attirerà qui tutti i nomadacci d’Italia. Nessuno sarà in grado di bloccarli. Nel progetto la sicurezza non è nemmeno nominata. Se metteranno degli allarmi, suoneranno tutta notte. I pali della luce che saranno intorno al parco fotovoltaico per illuminarlo, faranno inquinamento luminoso. Spariranno nuovamente le lucciole, che erano tornate dopo tanta fatica fatta per risanare i terreni inquinati dalle vecchie cave (la regione Lombardia ha finanziato le bonifiche per milioni di euro) la cui presenza indica l’equilibro ambientale.
Ma soprattutto, come scrivevo nell’articolo, Sorgenia pare aver deciso di spargere a terra 81 milioni di euro, a disposizione del più veloce. L’unico vantaggio che ci sarà e che probabilmente smetteranno di rubare le biciclette. Forse, perchè il fatto che Sorgenia nel progetto abbia inserito una pista ciclabile intorno ai pannelli fotovoltaici renderà loro il furto più facile.