“Al servizio della gente”: i Carabinieri festeggiano 211 anni, a Milano tra divise, musica e… muscoli
Il 5 giugno 2025, l’Arma dei Carabinieri ha celebrato il suo 211° anniversario dalla fondazione. La ricorrenza è stata festeggiata in tutta Italia con cerimonie, parate e momenti solenni, ma è stata Milano – sede del Comando interregionale Pastrengo – a ospitare uno degli appuntamenti più significativi. Il comando coordina le attività dei carabinieri in Lombardia e Veneto, ed è punto di riferimento operativo e simbolico. I carabinieri sono un corpo militare più antico dell’Italia stessa, una nascita avvenuta quando era corpo militare del regno di Sardegna.
Ed è a Milano, che la specificità dell’arma di è sentita di più. La cerimonia si è svolta al Velodromo Vigorelli, con la partecipazione di una selezione dai reparti, inquadrati e in alta uniformi, delle specialità dell’Arma e di numerose autorità civili e militari. A sottolineare il valore attuale dei carabinieri, è stato il discorso del generale Galletti, che ha ribadito l’identità dell’Arma: non solo come struttura militare, ma come presidio umano e capillare al servizio delle persone.
La missione di oggi
Un tempo la carriera militare era spesso una scelta obbligata, talvolta imposta. Oggi la mentalità è diversa: il modo di vivere e di vedere l’esperienza militare, perlomeno in Italia è sentita come una missione consapevole, fatta di motivazione personale, impegno professionale e di una maggior sensibilità al sociale. Il generale Galletti ha sintetizzato questa trasformazione dicendo che i carabinieri sono al servizio del Paese e della gente. E’ un passaggio sottile, che racconta bene come sia cambiata la mentalità di chi sceglie oggi questa strada. Non solo servitori dello stato, ma al servizio della gente e del paese.
Carabinieri e polizia: due forze, due anime
Parlando con persone di altri paesi europei, la discussione sul motivo per cui l’italia ha due forze di polizia, è una delle più gettonate. Spiegare non è facile. Si può andare sul tecnico e raccontare che la polizia è civile, i carabinieri sono militari. Un poliziotto che ha finito il turno di lavoro è “fuori servizio”, un carabiniere invece è “libero dal servizio”, ma comunque in servizio. La polizia ha un approccio alla legge e all’operatività più amministrativo, i carabinieri più dinamico.
Il capo della polizia in provincia è il questore e i capi dei carabinieri sono dei generali e che avanzano per carriera e per esperienza e rispondono al ministero della difesa, però sulla gestione dell’ordine pubblico le due forze collaborano. Tutte spiegazioni tecnicamente giuste, ma che non spiegano il motivo per cui sono due. Quando si nota lo sguardo perplesso dell’interlocutore si finisce per andare sul semplice: la polizia si trova nelle città, i carabinieri li trovi dappertutto.
La spiegazione è semplicemente storica. I carabinieri, avendo una lunga esperienza come polizia militare e investigativa, sono stati utilizzati spesso come supporto alla polizia fino a che non si sono attestati come corpo d’armata e la loro funzione di polizia interna si è consolidata nella prassi, diventando istituzionale.
Il dato: nel 73,9% dei delitti in italia procedono i carabinieri
Oggi le città non sono molto gettonate, come luoghi in cui vivere. La diffusione capillare delle stazioni dei carabinieri e l’ organizzazione territoriale ha fatto succedere quello di cui parla il generale Galletti, cioè per lo scorso anno, il 73,9% dei delitti che avvengono in Italia procedono i carabinieri. Potremmo anche dire che l’avere vicino una città iper controllata come Milano, ha fatto capire ai malviventi che era meglio spostarsi in provincia, dove , per l’appunto, li aspettano i carabinieri.
La cerimonia al Vigorelli: dettagli e impressioni
Tra bande musicali, uniformi storiche, alte uniformi e reparti speciali, la cerimonia al Velodromo Vigorelli ha mostrato ancora una volta il volto vivace e operativo dell’Arma. Ogni reparto ha sfilato con precisione, mostrando il valore della tradizione unita alla modernità. Ha colpito il comportamento marziale e scenografico del reparto delle SOS, le squadre di Supporto che al comando “Riposo”, hanno incrociato le braccia in modo sincronizzato, mettendo in risalto gli avambracci scolpiti, visibili anche da lontano. All’Attenti”,e al Presentar arm, invece, il gesto deciso di portare la mano sul calcio della pistola ha trasmesso tutta la forza del loro addestramento. Lo scorso anno la Banda dei Carabinieri aveva sorpreso tutti suonando la sigla di Indiana Jones. Quest’anno l’effetto spettacolare è arrivato con il corpo, oltre che con la musica, che ha avuto soprattutto alla fine degli arrangiamenti geniali. E così la bandiera della Lombardia e quella di Milano ha raccolto gli onori concessi ed sono uscite dall’inquadramento sulle note dell inno dei nordisti john Brown ‘s body e dell’inno reale prussiano.
Elementi chiave per essere carabinieri oggi
In chiusura del suo intervento il generale Galletti ha lasciato un messaggio chiaro: per essere un buon carabiniere nel mondo di oggi servono tre cose: tanto addestramento, cioè acquisire competenza e professionalità, l’attenzione all’innovazione tecnologica, per stare al passo con i i criminali e una forte motivazione. Qualità che l’Arma dei Carabinieri, dopo 211 anni, dimostra di saper rinnovare ogni giorno.
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