Lite familiare finisce nel sangue a Corsico: 35enne in pericolo di vita, 2 arresti
Ieri sera intorno alle 22 , in via Curiel, al quartiere Lavagna a Corsico, una lite familiare avvenuta in strada si è conclusa con un tentato omicidio. La vittima è un 35enne dell’Ecuador che è stato colpito da due coltellate al petto e versa ancora in condizioni gravissime all’ospedale Humanitas di Rozzano.
Tutto è iniziato con una furiosa lite fra una peruviana 43enne, che abita in via Curiel nei palazzi popolari che fanno angolo con via Magnolie sul confine con Cesano Boscone, l’ex compagno e il loro figlio 19enne. I 3 erano in strada, sul marciapiede. Ad un certo punto è arrivato anche il nuovo compagno della donna, il 35enne dell’Ecuador . La lite è degenerata e il 35enne è stato colpito da due profondi fendenti al torace.
I soccorsi e il sangue

Sul posto sono arrivati i soccorsi, un’ambulanza della Croce Verde di Baggio e un’auto medica dell’AAT di Milano. Il 35enne è stato stabilizzato e portato, in codice rosso al pronto soccorso di Rozzano. Partiti i soccorritori, nessuno in quartiere ha pensato a pulire il sangue versato, che il mattino dopo era ancora presente a larghe chiazze sul marciapiede e sul tombino tecnico su cui è caduto il 35enne dopo essere stato ferito. Un particolare che mette in risalto il menefreghismo umano in generale.
A caccia di testimoni
Tante urla e tanta gente affacciata alle finestre e ai balconi, a vedere cosa succedeva. Nessuno però pare aver visto bene e i carabinieri stanno quindi cercando dei testimoni affidabili, e magari che hanno ripreso la scena con il telefonino. Se qualcuno lo ha fatto, può recarsi alla caserma dei carabinieri, per aiutarli nella ricostruzione esatta dei fatti.
Subito dopo aver sferrato le coltellate, infatti, i due peruviani sono fuggiti , ma i carabinieri li hanno rintracciati in pochi minuti, arrestati e portati al carcere di San Vittore con l’accusa di tentato omicidio. Resta però il dubbio su quale dei due ha sferrato le coltellate alla vittima e se nessuno si fa avanti a raccontare, rimarrà solo la loro versione.
Morte chiama morte
La grave aggressione è avvenuta a poche decine di metri da dove nel 2018 era stato ucciso Assane Djallo, era proprio dall’altra parte della strada. Anche quell’omicidio, maturato in un contesto misto di traffici di droga, questioni passionali e razzismo, aveva colpito molto per la mancanza di testimoni, anche se i carabinieri avevano comunque trovato il colpevole, che si era costituito.
Sempre lì a fianco, pochi metri all’interno del comune di Cesano Boscone, un altro delitto è avvenuto nel 2021. Luigi Danesi , 36 anni, fu accoltellato alla gola e lasciato sotto un cespuglio. Era un pregiudicato per reati di droga. Il suo assassino si costituì. Era un tunisino anche lui pregiudicato. Anche in questo caso si trattava di un delitto provocato da un misto di questioni di droga e passionali.
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