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Caso del Liceo Bramante e dei Bersaglieri. Sergio Garavaglia smaschera la bufala ed è intervistato dal Tg4

La polemica sul Liceo Bramante di Magenta nata attorno alla lettera di protesta contro la presenza a scuola dei Bersaglieri, inviata ai giornali da uno, o forse due, professori del liceo, ha avuto un’inaspettata eco nazionale. Il documento, presentato come scritto a nome di tutti i docenti, ha suscitato forti reazioni tra politici, giornalisti e cittadini. Tra i primi a sollevare dubbi sulla legittimità della firma collettiva è stato Sergio Garavaglia, di Ossona, ed ex professore di religione nello stesso Liceo Bramante, ora in pensione, ed ex bersagliere di leva. Ieri sera è stato intervistato dal Tg4 e sarà in onda oggi.

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Il “trappolone” svelato da Garavaglia

Il primo motivo che ha attirato l’attenzione della troupe Mediaset è stato proprio questo: Garavaglia ha smascherato quello che si può definire un “trappolone” comunicativo. La lettera, che ha fatto il giro dei media, non è stata firmata dall’intero corpo docente del liceo Bramante, come lasciava intendere, ma soltanto da uno o due insegnanti.

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Una firma falsa, quindi. Chi ha scritto il testo non ha avuto il coraggio di metterci la faccia, ma ha preferito usare il nome dell’intera scuola. Si tratta di una falsa attestazione che pone una questione di responsabilità professionale e legale. Speriamo solo che non si tratti di professori di diritto. Sarebbe grave che insegnassero agli studenti il valore della legalità, dopo aver compiuto un atto simile.

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I Bersaglieri e l’intervento in Irpinia

Ma c’è un secondo motivo dietro l’interesse del Tg4. Garavaglia, oltre a essere insegnante, è stato bersagliere di leva. Per anni il liceo Bramante ha invitato rappresentanti dei corpi militari e delle associazioni d’arma a parlare di educazione civica e sicurezza , raccontando ai ragazzi il lato umano e civile dell’esperienza militare. Il corpo dei Bersaglieri è infatti stato insignito di numerose onorificenze per attività di pace.

Come nel terremoto dell’Irpinia del 1980, quando i ragazzi di leva nei bersaglieri furono mandati a scavare tra le macerie, cercando vivi e morti e salvando tante vite. Garavaglia ne ha parlato anche in un racconto del suo libro “Guardare i cieli e scoprire storie sulla terra”, che i intitola “La madonna esiste, ci ho giocato insieme a calcio.”

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La lettera inviata al Ministro Valditara

Il testo che ha scatenato la polemica era stato inviato direttamente al Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. nella lettera i firmatari , o meglio, l’anonimo o gli anonimi,che si sono firmati come “docenti del liceo Bramante” , si dicono contrari al protocollo d’intesa siglato tra il Ministero e l’Associazione Nazionale Bersaglieri.

Nella lettera, si riconoscono formalmente le finalità dell’accordo, come la promozione della storia risorgimentale, del rispetto per lo Stato e della convivenza tra i popoli. Tuttavia, si contesta che questi valori vengano trasmessi “attraverso l’appoggio a un’associazione che se ne discosta fortemente”.

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Il riferimento è proprio all’Associazione Nazionale d’arma dei Bersaglieri, formata oggi anche da chi era bersagliere in servizio nel 1980 . I professori contestano esplicitamente i principi storici fondanti del corpo: “obbedienza, rispetto, addestramento fino alla frenesia, cameratismo, onore alla Patria , fiducia in sé stessi fino alla presunzione”. Valori che, secondo la lettera, “divergono fortemente da quelli che come insegnanti vogliamo insegnare e non rappresentano il senso del lavoro educativo”.

La reazione e l’ambiguità

Da una parte il testo della lettera non contesta apertamente i principi del protocollo, dall’altra li scredita attribuendo all’Associazione valenze opposte. Invece è necessario rilanciare la necessità di una memoria storica onesta, senza ideologie e senza bugie.

Il problema non è la presenza dei Bersaglieri a scuola, ma la menzogna di chi parla a nome di tutti, senza averne diritto e che si attribuisce un diritto che non ha , quello di insegnare valori, e di giudicare quelli degli altri e le loro scelte di vita, senza conoscere la realtà o volendo scientemente mistificarla.

I firmatari si sentono arrogantemente anche in diritto di diffondere “i valori di un’educazione civica differente, basata davvero sul rispetto delle diversità, sull’incontro tra cultura diverse, profondamente fiduciosi nella possibilità di contrastare ogni forma di violenza e di sopraffazione, anche quelle più nascoste” mentre, a cominciare dalla loro bugia sulla firma, sono portatori di una forma di violenza insidiosa e di una grave mancanza di rispetto nei confronti della verità.

E’ così, anche il preside del liceo Bramante, Felice Cimmino, ha svergognato i sedicenti insegnanti, dissociandosi completamente

E’ Prima Milano Ovest che riceve la scomunica dei docenti del Bramante che hanno firmato quella lettera, da parte del preside, Felice Cimmino. “Totale dissociazione e dissenso nei confronti di un’iniziativa autonoma e personale promossa da alcuni docenti del lice Bramante, che senza alcuna discussione, confronto o condivisione nei contesti istituzionali della scuola hanno diffuso sulla stampa nazionale delle proprie convinzioni personali coinvolgendo il nome del liceo Bramante.

Il liceo non centra nulla con i contenuti di quella lettera, tutte le attività che si svolgono e si svolgeranno nella scuola lo sono a seguito di decisioni assunte in maniera democratica attraverso la discussione, la condivisione e il confronto negli organi collegiali della scuola. Il dirigente scolastico precisa che di quella lettera non ha avuto contezza fino al pomeriggio di giovedì 29 maggio, mai riscontrata anche perché recapitata in modalità del tutto inadeguate, tenendo conto della rilevanza dei contenuti espressi.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

2 pensieri riguardo “Caso del Liceo Bramante e dei Bersaglieri. Sergio Garavaglia smaschera la bufala ed è intervistato dal Tg4

  • Gli insegnanti di Diritto del Liceo Bramante tengono a precisare che non hanno assolutamente nulla a che fare con quella lettera.

  • Grazie per aver dato spazio alla voce ufficiale del liceo che si discosta dai contenuti della lettera trasmessa a nome della scuola, senza autorizzazione né condivsione . Spero che la scuola agisca nei confronti dei responsabili (o meglio irresponsabili).

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