Concorso docenti PNRR2. La prova orale e quella pratica. Quel gran pasticcio della scuola, in Lombardia e non solo
La gestione del concorso docenti PNRR2, specie per la prova orale, sta per far scatenare un terremoto. Si potrebbe dire che l’ anno scolastico è iniziato male, con l’algoritmo che a fine agosto aveva sbagliato ad assegnare le cattedre dei docenti scatenando una rivolta con tanto di comitato di protesta permanente in via Soderini, sede dell’Ufficio Scolastico della Lombardia, e che sta per finire peggio. Voci di corridoio, infatti, riferiscono che nelle stanze che contano l’imput è che “la Lombardia deve sempre arrivare per prima“. “Pure se fa delle emerite ca**ate?” Verrebbe da chiosare.
Ecco cosa sta succedendo con le convocazioni della prova orale del concorso docenti PNRR2
Qualche giorno fa agli aspiranti docenti che hanno passato la prova scritta, con lo sbarramento del punteggio minimo, sono giunte le prime convocazioni per la prova pratica/orale. Convocazioni che sembrano pensate da “alieni”, da persone che della scuola non sanno nulla e meno ancora ne capiscono. Oppure da “svaporati” che pensano che a tentare il concorso siano tutti giovanissimi neolaureati senza impegni lavorativi e non già madri e padri di famiglia precari e stremati, in servizio negli istituti lombardi, a volte con cattedre spezzate in più scuole e che fanno i salti mortali per tenere in piedi “baracca e burattini”.
Come gettare nel caos docenti e dirigenti con date calendarizzate senza criterio
Le date delle prove orali del concorso docenti PNRR2 sono state stabilite da fine maggio a circa metà giugno. “In questo sta la dissennatezza, oltre che la totale mancanza di rispetto verso il corpo docente” si lamentano i gli iscritti al concorso. “Infatti si vanno a sovrapporre alle prove trasversali, alle prove comuni, alle “millemila” riunioni di fine quadrimestre, agli affannosi recuperi per gli studenti in difficoltà nonché financo alle date degli scrutini e alle date di esame già faticosamente calendarizzate”.
“Senza contare che per trovare la quadratura del cerchio i dirigenti, che per l’appunto si ritrovano con insegnanti a mezzo servizio con i cosiddetti “spezzoni”, hanno dovuto fare i salti mortali per incastrare date e orari e trovare delle coincidenze astrali per fare partecipare ai vari appuntamenti inderogabili tutti i docenti coinvolti.”
Il provveditorato non sa nulla
“Sono date e orari di cui il Provveditorato pare non sapere nulla, ed è strano che non ne sia al corrente, poiché lapalissianamente sarebbe il suo mestiere. Oppure bisogna pensar male ossia che trattasi di una strategia per gettare nel caos gli istituti e fare un dispetto a docenti e dirigenti già sull’orlo di una crisi di nervi? Magari costringendo alcuni docenti a non presentarsi visto che le sedi delle prove da sostenere solitamente sono ubicate in località distanti almeno un paio di ore di viaggio?” continuano i docenti ascoltati dalla nostra redazione.
Il Rito Scolastico Ambrosiano e la foga di arrivare per primi, anche sbagliando (tanto basta non ammetterlo)
La loro rabbia, tanta, si trasforma, per ora in parole di forte sarcasmo. “Davvero, la logica che sottende tanta ineffabile superficialità ci sfugge. Sembra infatti che si tratti del solito Rito Ambrosiano secondo il quale “la Lombardia deve arrivare per prima e Milano prima ancora in Lombardia“. Anche prima nel fare ca**ate senza alcun senso. Al Provveditorato sfugge anche che negli ultimi anni le prove d’esame di terza media non coinvolgono solo le materie “canoniche” ma anche altre materie, le cosiddette STEM (Scienza, Tecnologia, Informatica e Matematica) i cui docenti che di solito, negli anni precedenti non erano coinvolti si ritroveranno a dover lavorare nella preparazione degli studenti e nella stesura delle prove d’esame con conseguente correzione collegiale”.
Il Ministero, il concorso, la domanda sbagliata e la riconvocazione “per 5 minuti”
Tutto questo impegno in effetti meritava “un premio”, in particolare dopo la strepitosa performance del Ministero che, a causa di una “domanda errata” tra i quesiti proposti, era stato costretto a riconvocare tutti partecipanti dell’ultima sessione della prova scritta del Concorso docenti PNRR2. i Docenti sono stati tutti riconvocati, pure se avevano risposto in maniera corretta a quella domanda, per una prova di 5 minuti, per un solo quesito, da tenersi sempre in località piuttosto distanti da tutti.
Docenti che, magari, arrivando da località extra regione, non hanno potuto partecipare, vedendosi anche decurtare il punteggio per uno sbaglio che oltretutto non era dipeso da loro. Più onesto sarebbe stato assegnare i 2 punti a tutti e chiuderla lì. Come del resto fa qualsiasi insegnante quando, ad esempio, in una verifica scritta, una domanda mal posta può indurre in errore lo studente.
Le ingiustizie della scuola
Molte sono le ingiustizie che stanno affliggendo la scuola e il malcontento dei docenti (tutti) sta aumentando di giorno in giorno. Dai volantini che iniziano ad essere diffusi in questi giorni fra i docenti si può facilmente prevedere che bisognerà aspettarsi delle azioni forti. Si avvicina l’estate. Speriamo che il provveditore non decida di andare nuovamente in vacanza all’avvicinarsi del problema, come successe durante il periodo dell’assegnazione delle cattedre da parte dell’algoritmo sbagliato.
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