San Donato MilaneseMilano città metropolitana

San Donato Milanese. Attentato terroristico nel metro, e arrivano i Gis. E’ una esercitazione dei carabinieri

Venerdì 9 maggio, tra la 1 e le 5 del mattino, nella stazione della metropolitana di San Donato milanese c’è stata un’ampia e importante esercitazione coordinata dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Milano, con il fine di testare la capacità di risposta immediata a situazioni ad alto rischio, connesse a minacce terroristiche in ambito urbano. All’esercitazione hanno partecipato i GIS, il Gruppo di Intervento Speciale, delle Aliquote di Primo Intervento (API) di Milano e Brescia, delle Squadre Operative di Supporto (SOS) del 3° Reggimento Carabinieri “Lombardia”, negoziatori, un team di artificieri, equipaggi del Nucleo Radiomobile di Milano e della Compagnia Milano Porta Monforte.

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Il soccorso

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Per la parte legata al soccorso hanno partecipato l’organizzazione di Areu, la Croce Rossa italiana, del comitato di San Donato e i soccorritori del reparto sanitario dell’esercito. All’allerta hanno partecipato anche i Pronto Soccorso degli ospedali San Carlo, San Paolo e del Policlinico di Milano dove sono stati portati realmente i “feriti” e gli ostaggi liberati. Per la prima volta a Milano, erano presenti anche i giornalisti specializzati nella cronaca nera. Una occasione unica per imparare a vedere e a raccontare dal vivo come avviene una operazione antiterrorismo, e anche per imparare molto sul modo di comportarsi in un ambito cosí pericoloso.

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In tutto hanno partecipato attivamente più di un centinaio tra personale dell’arma, di areu e di chi sarebbe coinvolto in un incidente reale. Tutta la simulazione si è svolta in modo estremamente realistico. Nei video e tra le foto si vedono dei feriti e dei terroristi. Sono tutti attori che si sono prestati a fare la parte degli arrestati e degli ostaggi salvati, e che sono stati truccati benissimo.

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Uno scenario complesso

Un regista dei carabinieri ha creato un canovaccio di avvenimenti, uno scenario, in cui ogni operatore coinvolto aveva un ruolo ben definito e coordinato con quelli degli altri corpi. L’ esercitazione ha simulato un attacco da parte di persone armate che avevano preso il controllo di due vagoni in partenza dal capolinea della stazione della metropolitana, linea gialla, di san Donato Milanese, con presa di ostaggi e rischio di esplosione.

La partenza. Una radiomobile intercetta i terroristi che fuggono sparando e vanno nel parcheggio della Metropolitana di San Donato

La storia dell’esercitazione parte con un pattuglia territoriale della radiomobile di compagnia, che vede un’auto bianca con 4 persone a bordo e intima l’alt. L’autista accenna a fermarsi, ma quando i carabinieri fanno per avvicinarsi, allontanandosi dall’auto, la Panda riparte e dai finestrini partono alcuni colpi d’arma da fuoco diretti verso i carabinieri. Fortunatamente i militari non vengono feriti e lanciano l’allarme via radio.

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Si attiva così la risposta primo intervento dalla centrale operativa, con la composizione e partenza delle Api, ( aliquote primo intervento) e delle SOS , le squadre operative di primo intervento. Intanto le Pattuglie della Api riescono a rintracciare la panda nei pressi del parcheggio. La centrale operativa aveva già identificato il proprietario e altre informazioni relative all’auto e ha una prima idea di chi sono le persone che dovranno affrontare.

Api, Sos e negoziatori

Intanto i 4 terroristi armati, che sanno di essere inseguiti, entrano in metropolitana e armi in pugno prendono il treno in partenza. Il treno non parte e i terroristi prendono in ostaggio i passeggeri, il macchinista e altre persone presenti . Alcuni ostaggi sono stati raggiunti da dei colpi d’ arma da fuoco.

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Il primo terrorista catturato dalle SOS

La stazione viene velocemente cinturata ed evacuata da tutti i civili. Le strade di accesso sono chiuse e presidiate, altre radiomobili circolano continuamente lungo la cinturazione per intercettare chiunque tenti di avvicinarsi al punto focale dell’intervento e farlo allontanare dalla situazione pericolosa. Le SOS, in un primissimo intervento riescono a catturare ed evacuare uno dei 4 terroristi.

Gli trovano addosso il telefono cellulare, da cui vengono estrapolati e identificati i contatti telefonici. Il terrorista parla e ammette di far parte di un comando di suprematisti bianchi che trasportava esplosivo per effettuare un attentato all’interno di uno degli obiettivi sensibili della città. La presenza di terroristi bianchi, e quindi visivamente indistinguibili dai passeggeri, è una difficoltà in più dello scenario. Individuare un terrorista islamico, ed etnicamente riconoscibile, è più facile.

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Tutte le informazioni reperite sul posto, vengono elaborate dai profiler, e fornite sia alle squadre di intervento sia ai negoziatori che sono intervenuti in prima battuta. Per la possibile presenza di esplosivo è allertata la squadra artificieri e i robot. I 3 terroristi sono asserragliati in metropolitana insieme agli ostaggi. Atm ha tolto la corrente e il treno è bloccato in stazione. I negoziatori riescono a far liberare alcuni degli ostaggi, ma alcuni non possono camminare e muoversi autonomamente

Arrivano i GIS

La situazione dello scenario è altamente pericolosa e va risolta il più velocemente possibile. Dalla centrale operativa, l’Incident commader, il capo delle operazioni, che aveva già preallertato i GIS, ne richiede l’intervento. I GIS arrivano sul posto e inizia il loro intervento, prendono il comando delle operazioni e della negoziazione con i terroristi e ottengono il risultato: pochi momenti e gli ostaggi sono liberi e i terroristi catturati.

Non è finita: l’opera degli artificieri

Alcuni degli ostaggi liberati, sin dal primo momento, hanno parlato di uno zaino per il quale i terroristi erano molto preoccupati, però nessuno lo aveva visto chiaramente e non si poteva sapere dove fosse . Così, una volta liberati gli ostaggi, sono entrati in azione i robot degli artificieri che sono andati alla ricerca dell’esplosivo. I robot hanno trovato lo zaino e l’esplosivo, che è stato fatto brillare in sicurezza dalla parte opposta rispetto al punto di estrazione.

L’esercitazione

Se avessimo dato in anticipo la notizia dell’esercitazione e che avrebbe partecipato una delle migliori forze speciali al mondo, specialmente per gli interventi antiterrorismo, l’esercitazione avrebbe avuto un pubblico civile molto numeroso. Le possibilità di vedere i Gis in azione sono ovviamente particolarmente rare, e se ci si trova in mezzo ad un loro intervento reale, sono momenti in cui istintivamente si hanno altre preoccupazioni e non si ha il tempo di ammirarne la bravura. Il loro intervento è rapido attento e soprattutto silenzioso. Non sprecano una mossa, i loro movimenti sono controllati e sempre in copertura.

Tutta l’esercitazione si è sviluppata nel silenzio. Poche sirene, e pochi anche i lampeggianti blu. Solo il necessario. E’ uno dei motivi per cui è difficile rendersi conto che è in corso un’operazione antiterrorismo. E’ così anche nella realtà. Esattamente l’opposto di quanto accade nei film d’azione, dove tutto è soprattutto molto rumoroso.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di discussione e di rettifica. Usatelo! Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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