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Habemus Papam. In attesa del nome: Leone 14esimo

Habemus Papam. Dal comignolo del camino della cappella Sistina pochi attimi fa, alle 18.07 , è uscita la fumata bianca. Fra pochi attimi si affaccerà il cardinale che annuncerà il nome del nuovo Papa della cristianità cattolica. L’attesa non è stata lunga, come invece si temeva. Il conclave è durato un giorno e mezzo. Il camino sta ancora fumando e i gabbiani bianchi continuano a girarci intorno. Un segno dello Spirito Santo che ama manifestarsi, nella storia, con questi piccoli segni ?Una volta erano colombe, questa volta gabbiani.

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Piazza san Pietro, che era già piena di gente, si sta colmando ulteriormente. Quando il fumo bianco finirà di uscire, si aprirà una finestra e sarà annunciato con la formula rituale “ego nuntio vobis gaudium magnum: habemus papam”. Vi annuncio una gioia grande. Abbiamo il Papa.” e seguirà il nome del cardinale seguito dal nome che ha scelto di adottare.

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Il momento è di grande emozione. La curiosità e l’attesa altrettanto grandi. Nella folla, dalle dirette tv, si odono, in sottofondo, le voci di alcuni bambini. “Ma sarà un papa nero?” Potrebbe essere anche giallo, o rosa, ma il colore ha poca importanza. Il vero segno sarà il nome scelto dal nuovo Papa. Tra poco sapremo.

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Ore 19. Leone 14esimo: il primo papa statunitense della storia

habemus papam,Papa Leone 14esimo. Habemus Papam. In attesa del nome: Leone 14esimo - 08/05/2025
Papa Leone 14esimo, 8 maggio 2025

Il nome scelto da Robert Rrancis Prevost, nato a Chicago, è quello di Papa Leone 14esimo. Sono quasi certa che in molti si chiederanno perchè non ha continuato con Francesco e perchè scegliere il nome di un papa del passato, ma Leone 13 esimo era colui che aveva scritto la Rerum Novarum, l’enciclica ( qui il testo completo) che introduce la dottrina sociale della Chiesa, che ripudia il socialismo, e il comunismo, e che limita i poteri dello Stato, che sostiene la necessità che la Chiesa si occupi attivamente di pastorale sociopolitica: cioè, per dirla un po’ ironicamente, facesse pesare con insegnamenti e pensieri, la sua posizione politica, nella parte della mediazione e della azione.

Quelle due sedie in San Pietro

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L’assenza di Putin al funerale di Papa Francesco primo, quelle due sedie in mezzo alla cappella, tra la pietà di Michelangelo e la porta santa, su cui si sedettero Trump e Zelesky, sono due fatti che avrebbero dovuto già farci immaginare che il nuovo Papa sarebbe stato uno che avrebbe preso in mano la situazione, dal momento che qualcuno l’aveva già presa in mano. E anche che sarebbe stato uno in grado di far sedere Trump su quella sedia. I cardinali sanno però costudire bene i loro segreti. Ad uno statunitense che si chiamasse papa Leone 14esimo, che venisse eletto il giorno dedicato alla Madonna di Pompei, e che dedicasse, sin dal primo momento il suo papato alla madre dei cristiani, non aveva pensato nessuno.

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L’impressione che ha dato è quella della sintesi e della decisione. Dal balcone ha ripetuto più volte la parola pace, come a volerla ficcare bene in testa a chi ascoltava. Si è spinto oltre. Pace che viene da Dio, pace disarmata e disarmante. Un discorso più chiaro di così era impossibile.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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