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Omicidio Ravasio. Marcello Trifone capace di intendere e volere

Alla Corte d’Assise di Busto Arsizio è stata presentata una perizia che dimostra che Marcello Trifone è pienamente capace di intendere e di volere e in grado quindi di affrontare il processo. Per i periti che lo hanno esaminato, quindi, il 52enne era lucido e consapevole quando ha partecipato all’omicidio di Ravasio, rendendosi complice della moglie Adilma Pereira Carneiro.

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Lo hanno stabilito le dottoresse Laura Ghiringhelli e Maria Carla Verga nella perizia psichiatrica depositata lo scorso 17 aprile. Il documento, ordinato dalla Corte d’Assise del Tribunale di Busto Arsizio presieduta da Giuseppe Fazio, esclude quindi che Trifone sia affetto da disturbi mentali riconducibili alla nosografia psichiatrica attuale. Secondo i periti, Trifone “è un soggetto che al momento del fatto è da ritenersi capace di intendere e di volere” e “in grado di partecipare coscientemente al processo”.

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Otto imputati per un omicidio premeditato

La storia di questo terribile omicidio premeditato è nota. Fu scoperto solo grazie alla scrupolosità delle indagini dei carabinieri della compagnia di Legnano che si sono accorti che una delle auto individuate tramite qualche numero di targa, modello e colore apparteneva ad Adilma Pereira, che si era presentata come compagna dello stesso Ravasio.

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Adilma Pereira Carneiro, 49 anni, brasiliana, è la principale imputata del processo accusata di aver ordito l’omicidio di Ravasio per ereditarne i beni. Era la sua compagna all’epoca dei fatti, avvenuti lo scorso 9 agosto a Parabiago, quando Ravasio fu travolto e ucciso da un’auto che poi si diede alla fuga. Alla sbarra insieme a lei ci sono altre sette persone.

Tra queste, il magentino Marcello Trifone, terzo marito della Pereira Carneiro e unico marito ancora in vita. Per l’accusa l’uomo avrebbe avuto un ruolo attivo nel delitto. Gli inquirenti ritengono che fosse seduto sul sedile del passeggero della Opel che ha travolto la vittima. Alla guida dell’auto, secondo la ricostruzione, c’era Igor Benedito, figlio della 49enne, anche lui imputato nel processo. Sul nostro giornale abbiamo ampiamente parlato dell’omicidio.

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