Invasione di ibis sacro nel Milanese, agricoltori in allarme: “Mangiano le rane e distruggono le risaie
L’Ibis sacro nelle campagne del Milanese è diventato un problema grave degli agricoltori: “Serve un intervento della Regione”. Quegli uccelli esotici minacciano fauna locale, colture e biodiversità. Gli agricoltori chiedono un form per le segnalazioni immediate della presenza dell’uccello e altre azioni concrete di difesa ambientale. L’allarme parte dalle risaie del milanese, ambienti umidi che rischiano, se non sono già diventati, l’habitat dell’uccello infestante.
L’ibis sacro torna quindi a far discutere. A lanciare l’allarme questa volta sono gli agricoltori del Milanese, soprattutto nelle zone a vocazione risicola, dove questi uccelli invasivi stanno causando danni sia alle coltivazioni sia all’ecosistema locale. Le richieste di intervento sono già arrivate alla Regione Lombardia, ma per ora, spiegano i diretti interessati, non ci sono strumenti concreti per segnalare il problema.
“Non c’è ancora il form per le segnalazioni. Abbiamo contattato Regione Lombardia” – spiegano i promotori della segnalazione – ” e ci è stato confermato che non esiste una pagina dedicata dove fare denuncia per la presenza dell’ibis sacro. L’unico modo è aprire una segnalazione telefonica. ”Chiunque voglia unirsi alla richiesta può farlo chiamando il numero dei servizi di Regione Lombardia 02.32.32.3325, premere il tasto 3 e attendere in linea per parlare con un operatore. L’obiettivo è ottenere l’apertura di una piattaforma dedicata, che consenta di mappare la presenza di questa specie invasiva e valutare contromisure adeguate.
Una specie invasiva sottovalutata
L’ibis sacro, uccello originario dell’Africa sub-sahariana, è stato introdotto in Europa per motivi ornamentali e ora si è insediato stabilmente in diverse zone del Nord Italia, compreso il Milanese. In Egitto, dove un tempo era adorato come un dio, è ora completamente estinto. A preoccupare gli agricoltori è la sua dieta: oltre alle larve di insetti, mangia girini, rane, insetti utili e microfauna acquatica, alterando drasticamente gli equilibri biologici delle risaie e degli ambienti umidi.“Stiamo cercando di ripopolare le rane, e loro ce le mangiano. Occupano anche i nidi degli uccelli autoctoni, obbligandoli ad abbandonare il territorio”, denunciano gli agricoltori.
Rischio per le Colture
Oltre al danno ambientale, c’è anche quello agricolo. Gli ibis si nutrono nelle risaie e il loro peso alletta le piante, compromettendo la crescita e il raccolto. La loro elevata capacità riproduttiva e l’adattabilità al territorio li rendono difficili da contenere. Per questo i coltivatori del territorio chiedono alla Regione Lombardia una strategia di gestione più incisiva: “Serve un piano concreto e strumenti accessibili per monitorare e segnalare. Non possiamo più permetterci di ignorare il problema.”
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