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Terremoto in Myanmar. La Birmania sotto le macerie

ieri mattina, 28 marzo, il Myanmar, la Birmania, ha subito un violento terremoto di magnitudo 7.7, profondità 17.km, alle 12.50 ora locale. In Italia erano le 7.20 del mattino. Poco dopo, alle 13, un’altra scossa di magnitudo 5.5 , profondità 115 km, ha completato al distruzione. Il terremoto ha devastato diverse regioni, causando ingenti danni, morti e panico tra la popolazione. L’epicentro è stato localizzato nella regione di Mandalay, dove il sisma ha provocato la distruzione di oltre 1.000 edifici, tra cui scuole, abitazioni e strutture sanitari. Le prime notizie parlano di 1600 morti accertati e circa 3.400 feriti. Cifre purtroppo destinate a salire a causa dell’alto numero di persone ancora disperse.

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I primi team di soccorso hanno faticato nel raggiungere le zone più colpite a causa di infrastrutture compromesse e dei cumuli di macerie. Le autorità locali e le organizzazioni internazionali si sono immediatamente attivate e negli sforzi di recupero delle vittime, vive e decedute. Gli esperti prevedono che l’impatto del terremoto avrà effetti a lungo termine sulla comunità, con rischi di ulteriori scosse sismiche a causa delle tensioni tettoniche nella regione. 

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La popolazione, già vulnerabile a causa di una situazione economica precaria, dovrà affrontare una grave crisi umanitaria. Al momento non è possibile elaborare stime sul totale dei danni materiali subiti, ma le immagini delle città devastate, che hanno già iniziato a essere pubblicate sui giornali e sui social, raccontano storie di pesante devastazione. Le operazioni di soccorso proseguiranno nei prossimi giorni e probabilmente dureranno a lungo.

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Il terremoto ha causato danni ingenti alle infrastrutture. Nella città di Mandalay, numerosi edifici sono crollati, mentre a Nay Pyi Taw, la capitale, si sono registrati cedimenti stradali significativi. Anche gli aeroporti di Nay Pyi Taw e Mandalay hanno subito danni e attualmente sono chiusi, complicando le operazioni di soccorso che devono basarsi su aeroporti di nazioni vicine. Le reti di comunicazione e l’elettricità sono interrotte in molte delle zone colpite.

Sul posto c’è una sede dell’UNHCR, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati, che sta organizzando i soccorsi internazionali, appoggiandosi alle attuali autorità de facto. In Birmania, il Myanmar, infatti la situazione è resa ancora più critica dal conflitto interno che affligge il paese da oltre quattro anni, con circa 1,6 milioni di sfollati interni nelle regioni centrali e nord-occidentali del paese. Anche la Thailandia ha avvertito gli effetti del sisma. A Bangkok, diverse persone sono rimaste ferite e si sono registrati danni strutturali. In un episodio particolarmente drammatico, una donna ha partorito in strada dopo essere stata evacuata da un ospedale a causa delle scosse, come racconta Cadena ser.

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Raccolta straordinaria di fondi

In Italia, la Croce Rossa Italiana, l’UNICEF e l’UNHCR hanno lanciato una campagna di raccolta fondi straordinaria, sostenuta dalla RAI, per supportare gli interventi umanitari nel paese asiatico. È possibile contribuire donando tramite il numero solidale 45525. ​

L’importanza delle costruzioni antisismiche

Gli esperti sottolineano che la natura poco profonda della prima scossa di terremo terremoto e la posizione lungo la faglia di Sagaing, una delle principali linee di faglia del paese, hanno contribuito alla sua devastante intensità. La mancanza di normative edilizie antisismiche ha ulteriormente amplificato i danni, evidenziando la necessità di implementare regolamentazioni più rigorose per mitigare gli effetti di future catastrofi.

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Nota della redazione
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