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Attacco DDoS ai siti italiani: NoName057 prende di mira enti pubblici e aziende. Ecco cosa fare contro gli hackers

Sin da ieri molti siti istituzionale di aziende ed enti pubblici italiani sono stati attaccati dal collettivo filorusso di NoName057. L’attacco è di tipo Ddos, una tipologia di attacco molto semplice cui è facile porre rimedio escludendo l’area geografica da cui arrivano i download massivi. Il pannello di controllo di tutti i provider prevede già facili e veloci strumenti di gestione e contrasto di questo tipo di attacchi.

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Si tratta infatti di una metodologia conosciuta sin dagli albori di internet che mira a indirizzare migliaia di connessioni contemporanee verso un unico server fino a saturarlo di falsi utenti, rallentarlo, surriscaldarlo e mandarlo in autoprotezione, attivando lo spegnimento automatico. In questo modo il sito internet non sarà più raggiungibile dagli utenti reali per diversi minuti. Appena il server si riaccende, l’attacco ricomincia, creando diverse difficoltà e molto nervosismo.

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Danni possibili e soluzioni

Un attacco DDoS non crea danni ai dati conservati, dato che il server si spegne prima che sia possibile perderli, e colpisce esclusivamente le pagine web. Non entra nelle intranet, a meno che l’ente colpito non tenga i suoi sistemi di connessione interna sullo stesso server in cui pubblica il suo sito web. Una cosa che generalmente non fa nessuna azienda pubblica o privata che sia. Con l’esclusione sei download che arrivano da determinate aree geografiche e con il rallentamento dei download contemporanei possibili si limita la forza dell’attacco. Ad esempio, il comune di Milano potrebbe escludere tutti i download che non arrivano dalla città di Milano, fino a che dura l’attacco DDoS di NoName057.

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