Milano Linate: bambina di 5 anni scopre telecamera nascosta e fa arrestare pedofilo
Un 30enne è stato scoperto e arrestato all’aeroporto di Milano Linate per detenzione di materiale pornografico realizzato utilizzando minori. A scoprirlo e a permetterne l’arresto è stata una bimba di 5 anni dallo spirito di osservazione particolarmente sviluppato. La vicenda è iniziata lo scorso ottobre, ma solo in questi giorni si è arrivati alla conclusione delle indagini. Coinvolgendo dei bambini tutte le indagini si sono svolte nella massima riservatezza.
La bimba più sveglia
Lo scorso ottobre, nel bagno delle donne del salone arrivi dell’aeroporto di Milano Linate, una mamma e la sua bimba di 5 anni stavano utilizzando al toilette, quando la bimba ha visto che tra i divisori di due bagni c’era un telefono. Aveva avvisato la madre che si è rivolta al marito. L’uomo ha subito chiamato il 112 e sul posto sono accorsi gli agenti della Polaria. Intanto il 30enne che stava filmando bimba e madre mentre erano alla toilette, si è accorto di essere stato scoperto e ha tentato di allontanarsi.
I poliziotti lo hanno rincorso e bloccato e lui ha consegnato spontaneamente il proprio telefono cellulare per dimostrare che non aveva fatto nulla, ma i poliziotti lo hanno perquisito ugualmente. Nel suo zaino hanno trovato un secondo telefono, privo di SIM, all’interno del quale sono state trovate numerose riprese di parti intime di differenti donne e minori, ripresi di nascosto non solo all’interno di bagni pubblici ma anche di spogliatoi di impianti sportivi. L’arresto è scattato immediatamente.
Una volta in questura il telefono è stato posto sotto sequestro e consegnato agli analisti che hanno accertato la frequentazione, da parte dell’arrestato, di gruppi e siti telematici noti per i contenuti pedopornografici. A quel punto è partita la perquisizione dell’abitazione del 30enne, ad Asso, in provincia di Como. Lì hanno trovato altri tre telefoni, un tablet e un personal computer: i 4 mesi trascorsi dall’arresto sono serviti ai poliziotti specializzati per effettuare e validare l’analisi forense di tutti i dispositivi in uso al 30enne. Sono stati estrapolati circa 5mila file, tra filmati e foto a sfondo pedopornografico, e un numero considerevole di filmati autoprodotti relativi a minori all’interno di bagni e spogliatoi.
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