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Solidarietà al direttore Francesco Cancellato, e a tutti i giornalisti spiati. 7 italiani colpiti da Paragon e graphite. Incredibile scenario da guerra informatica

Ieri mattina il gruppo cronisti di Milano ha portato la solidarietà dei giornalisti milanesi a Francesco Cancellato, direttore responsabile della testata giornalistica Fanpage, che ha scoperto di essere stato spiato con graphite, lo spyware creato e distribuito dall’azienda israeliana Paragon Solutions e venduto a governi e servizi di intelligence di tutto il mondo. All’iniziativa hanno aderito, oltre a numerosi cronisti lombardi e laziali, anche Fnsi, Alg, Usigrai, Art.21, Libera. Aderiamo anche noi, di Co Notizie news Zoom.

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Solidarietà a Francesco Cancellato

Chi ha utilizzato lo spyware “governativo” per spiare le comunicazioni dei giornalisti ha commesso un reato contro la Costituzione italiana ed è bene far sapere che entrare nelle email e cercare modi per spiare i giornalisti ( quelli iscritti all’ordine) è un reato estremamente grave, di cui è giusto chiedere fortemente la punizione. Si tratta infatti di un tentativo di ledere la libertà di stampa e il diritto di informazione dei cittadini. Una libertà e un diritto che si basano sui diritti costituzionali e democratici. Nemmeno i servizi segreti e le forze dell’ordine possono violare la posta e i dispositivi informatici dei giornalisti, come stabilisce l’art.51 comma 5, della legge 127/2007

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Cosa è Graphite di Paragon

Si tratta di uno spyware, definito sofisticato e ad alta tecnologia, oltre che molto costoso, prodotto dalla società israeliana Paragon, da poco tempo ceduta al fondo di private equity americano, AE Industrial Partners. E’ stato acquistato da molti governi e utilizzato generalmente dalle forze dell’ordine e dai servizi di intelligence (AISE).

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Da quanto ammesso dal governo, tramite il ministro per i rapporti con il parlamento sen. Luca Ceriani, durante le risposte alle interrogazioni parlamentari, serve ar prevenire possibili atti terroristici. L’Italia, cioè, lo ha e si serve di altri servizi della Paragon solutions e, come dice lo stesso ministro Ceriani, è tutt’ora in uso. Ceriani infatti smentisce le notizie internazionali che dicono che Paragon Solutions abbia sospeso il contratto con l’Italia, per aver fatto un uso improprio dello spyware.

Come fa Graphite a spiare la gente

Graphite si comporta esattamente come gli altri spyware usati dai delinquenti per carpire il numero delle carte di credito, o le immagini delle carte di identità. E’ cioè una tipologia di phishing. Perchè funzioni è necessario che la vittima apra un link che scarica lo spyware sul suo telefono cellulare, o che questo capiti nelle mani di una persona che è in grado di sbloccare l’impronta o che conosca il codice pin. Il grado di alta tecnologia di graphite è legato soprattutto alla capacità delle mail o del messaggio che veicola il link pericoloso, di superare il filtri anti spam delle messaggistiche e di sembrare una normale comunicazione di routine, come ad esempio un biglietto di auguri di Natale.

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Nel caso particolare, parrebbe che il veicolo utilizzato per infettare gli smartphone fosse in un messaggio con un allegato che imitava un pdf caricato in un gruppo whatsapp cui facevano parte tutti gli infettati. Il file avrebbe superato i controlli di whatsapp sfruttando una caratteristica dell’applicazione, cioè il precaricamento dei file condivisi, al momento della ricezione.

Meta contro Paragon e Graphite

Sono solo 7 le persone in Italia che sono state infettate da Graphite e sono state avvisate della violazione della messaggistica di whatsapp da Meta, cioè dalla società che gestisce Whatsapp, Facebook e istagram. Fra tutte le vittime ci sono 90 giornalisti. In pratica, Meta ha fatto a sua volta “la spia”, per proteggere il suo prodotto di messaggistica privata, scatenando una guerra contro la stessa Paragon Solutions. Se invece di colpire i giornalisti, Graphite avesse colpito dei terroristi, con il suo avviso Meta avrebbe combinato un bel guaio. Il fatto però è che Graphite non è stato usato contro dei terroristi, ma contro dei giornalisti.

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Di buono c’è che non dovrebbe essere difficile risalire alla fonte, dato che Graphite, si spera, non è uno spyware che si diffonde tramite gli smartphone dei suoi infettati. Se non fosse così, la Paragon sarebbe davvero nei guai. Al punto che ci si potrebbe augurare di avere lo smartphone infettato, per poter partecipare ad una class action e risolvere i propri problemi economici per il resto della propria vita. Il numero limitato di persone avvisate da Meta già, però, dice che Graphite trasmette solo i dati rubati, ma non usa le rubriche delle sue vittime per autodiffondersi in rete.

Il coinvolgimento del governo italiano

Il coinvolgimento del governo italiano potrebbe essere di tipo diverso da quello che sembra a prima vista. Non è detto che il solo fatto di possedere graphite e di usarla, sia prova di colpevolezza. Da quanto si è intuito dalle risposte del ministro Ceriani sarebbero stati infettati da Graphite anche dei funzionari pubblici dello Stato italiano che, probabilmente, stavano facendo, in modo meno tecnologico e invasivo, il loro lavoro di intelligence.

Parrebbe confermarlo il fatto che alla fine della sua risposta, il ministro abbia minacciato di denunciare per diffamazione tutti quelli che accusano il governo di aver spiato dei giornalisti. Cioè ha di fatto minacciato di denunciare i giornalisti, che sono gli unici che parlano pubblicamente e senza protezioni legali della questione. I parlamentari sono infatti protetti dal loro ruolo. Si potrà dire che siamo nel mezzo di un loop?

Se è stato un hacker è peggio

Non è una novità che il livello di sicurezza informatica delle strutture pubbliche italiane sia spaventosamente basso. Gli hacker hanno colpito di tutto, negli ultimi anni. C’è un lungo elenco di ospedali e asst, oltre all’ inps, che hanno subito il furto di dati dei cittadini italiani. Potrebbe anche esserci stata un’intrusione nei server che custodivano lo spyware in italia? Qualcuno che passava tra gli uffici potrebbe aver messo mano ai server?

Ad essere sincera, se le cose fossero così e il governo non avesse colpe nello spionaggio delle comunicazioni private dei giornalisti attaccati, e di Francesco Cancellato in particolare, penso che sarebbe peggio. Forse Il governo avrebbero fatto meglio a prendersi la colpa e attribuire la diffusione di Graphite al tradimento del primo capro espiatorio che passava.

Siamo in uno scenario da guerra informatica. Ammettere di essere totalmente inermi e in balia di altri paesi e di grandi aziende straniere, senza aver coscienza di ciò che succede ai giornalisti italiani in Italia non è una bella cosa, nè per il governo, nè per i servizi segreti italiani. Speriamo, per il bene di tutti, che dicano sinceramente chi è stato. Così il governo può dimostrare che, almeno questo, lo sa.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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