Prima Pagina

La giornalista Cecilia Sala è libera. E appena arrivata in italia

Questa mattina, poco prima di mezzogiorno, si è diffusa la notizia della liberazione della giornalista Cecilia Sala, detenuta in Iran dal 19 ottobre, dopo essere stata arrestata con l’accusa di aver “violato le leggi islamiche. Una accusa che significa tutto e niente, ma che faceva temere per il destino, e anche per la vita, della giornalista. Attualmente la giovane cronista di guerra sta tornando in Italia. Sin dai primi momenti, la Farnesina e il governo e la diplomazia italiana si sono attivate per ottenere la liberazione della ragazza.

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Pareva chiaro che l’arresto senza motivazioni era stato organizzato per ricattare l’Italia e ottenere uno “scambio di ostaggi”, con la liberazione di Mohammed Adebini Najafabad, un ingegnere svizzero-iraniano di 38 anni bloccato pochi giorni prima dell’arresto della Sala all’aeroporto di Malpensa, su richiesta degli Stati Uniti. L’uomo è infatti accusato dagli Usa di essere coinvolto nelle forniture di componenti dei droni che servirono per un attentato ad una base degli Stati Uniti in Giordania, avvenuto nel gennaio del 2024.

Il ministro degli esteri Antonio Tajani ha però negato un collegamento fra la detenzione di Mohammed Adebini Najafabad e l’arresto di Cecilia Sala e non ci sono novità, in questo momento sulla liberazione o sulla concessione degli arresti domiciliari di Mohammed Adebini Najafabad. L’ultima parola tocca infatti al ministro della giustizia, Carlo Nordio

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La Meloni a Mar a Lago da Trump

2 giorni fa, a sorpresa, la presidente del consiglio Gorgia Meloni si è recata a Mar a Lago, in Florida, nella villa di Donald Trump. E’ apparsa in pubblico con il nuovo presidente degli Stati Uniti, e ha avuto con lui un colloquio privato. Dopo solo 5 ore è risalita sull’aereo per rientrare a Roma. Si è trattato di un incontro lampo su cui si è detto di tutto, ma che pare più che verosimile sia stato dedicato in particolar modo alla vicenda di Cecilia Sala. Se poi si è parlato anche della sicurezza delle telecomunicazioni italiane, che sono veramente un colabrodo tecnologico, e di un contratto con i satelliti di starlinks, è possibile.

On my opinion

Ieri Donald Trump ha rilasciato delle dichiarazioni al fulmicotone. Riferendosi a Israele e al medio oriente ha dichiarato che vuole gli ostaggi liberi entro il suo insediamento, che sarà il prossimo 20 gennaio, altrimenti scatenerà l’inferno. Ha dichiarato che non ha problemi ad utilizzare le armi. E’ indiscutibile che, rispetto al debole e buonista Biden, Trump ha tutta un’altra reputazione nei paesi arabi. Lo prendono sul serio. Forse, sono state le parole di Donald Trump che hanno fatto decidere alla svelta il governo iraniano a liberare quello che di fatto era un ostaggio, Cecilia Sala.

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Ben contenti se è così

Se la liberazione della giornalista Cecilia Sala è avvenuta a causa del fatto che l’Iran se la è fatta sotto, ben venga. Chi se la prende con i giornalisti, e soprattutto con le giornaliste, è davvero odioso. Però, potremo avene una controprova se l’ingegnere svizzero iraniano resta in carcere, cosa che comunque gli converrebbe. Dal carcere non lo porta via nessuno, se non vien concessa l’estradizione alla giustizia degli Stati Uniti, che però si muove comunque su regole certe. Cosa potrebbe succedere se lo liberano e lo mettono gli arresti domiciliari, invece, non si sa. Tutto dipenderà da chi arriverà per primo a portarselo via. Cinismo? No,dipende dall’analisi di ciò che è successo in passato in Italia.

Intanto però, oggi, il governo Meloni ha incassato il plauso di tutto l’arco costituzionale, persino quelli della segretaria del Pd Elly Schlein e di Giuseppe Conte. Oggi tutti sono felici e grati che la grave vicenda di un paese islamico che prendere in ostaggio una giornalista italiana si sia conclusa bene e velocemente.

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Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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