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Quando le vittime del ricatto sessuale online sono minorenni. Inchiesta e analisi sulla sicurezza informatica 2025

Pedofilia, pedopornografia, ricatto e adescamento di minorenni e tramite internet sono argomenti estremamente delicati e sui giornali se ne parla quasi esclusivamente per mettere in allerta i genitori sui pericoli che possono correre ragazzi e bambini. Se ne parla anche su richiesta delle forze dell’ordine perchè una delle difficoltà delle indagini è anche nell’individuare le vittime, quando si scopre un caso e quindi è necessario fare “circolare la voce”. Alcuni casi li si è seguiti anche sul nostro giornale e scriverne è davvero difficile.

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L’estorsione sessuale e il ricatto nei confronti dei minorenni sfocia quasi sempre nella pedopornografia infantile, che è uno degli ambiti in cui la polizia postale è più attiva. “Il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (CNCPO) è in prima linea nella lotta contro lo sfruttamento sessuale dei minori sulla rete; il Commissariato di PS online, sito ufficiale della Polizia Postale e strumento di diretto contatto con i cittadini, ai quali vengono fornite informazioni, approfondimenti e aiuto, nelle situazioni più delicate. 

La citazione del rapporto generale mette in risalto quale sono le tendenze di questi crimini, che come tutti gli altri vengono studianti anche mediante l’analisi statistica come parte dell’azione di profiling del delinquente. Impressionante come cambino i numeri relativamente a quanto succede con le estorsioni sessuali nei confronti dei maggiorenni

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I dati del 2024 relativi alle attività del Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (CNCPO) mostrano un aumento complessivo di casi trattati e di operazioni di contrasto, con un maggior numero di persone arrestate e di perquisizioni effettuate. Il Centro ha coordinato oltre 2.800 indagini, con circa 1.000 perquisizioni, 144 arresti e 1.028 denunce. Molte di queste indagini hanno riguardato la detenzione, lo scambio e la produzione di materiale pedopornografico, oltre all’adescamento online di minori.

L’attività di monitoraggio della rete ha portato all’analisi di oltre 42.000 siti web, di cui 2.775 inseriti nella black list per contenuti pedopornografici. Con riferimento al cyberbullismo, rispetto al 2023 si è registrato un lieve aumento dei casi, oltre 300. L’analisi dei dati ha consentito di osservare come la fascia d’età più colpita sia quella 14-17 anni, sebbene gli incrementi più significativi siano legati alle fasce d’età 0-9 e 10-13 anni.

In questo ambito non vi è solo il reato di adescamento e di estorsione, che viene scoperto generalmente dai genitori che riescono a controllare i telefoni e le connessioni internet dei figli. Fortunatamente, nel 2024, i genitori si sono fatti più attenti e i reati di adescamento online riusciti hanno registrato un calo significativo (-16%), con una particolare riduzione negli ambienti online dei social network e delle piattaforme di gaming.

Il rischio maggiore però riguarda la pedopornografia online. Nel 2024 i reati legati alla pedopornografia, come la detenzione e la diffusione di materiale pornografico realizzato attraverso lo sfruttamento di minorenni, sono aumentati rispettivamente del 5% e del 17%. Sono cresciuti i casi di istigazione a pratiche di pedofilia, passati da 1 a 4. Parallelamente, i reati di adescamento online hanno registrato un calo significativo (-16%), con una particolare riduzione negli ambienti online dei social network e delle piattaforme di gaming. Merita tuttavia una particolare attenzione il dato relativo alla produzione di materiale pedopornografico, che nel 2024 ha raggiunto i 12 casi partendo dallo zero l’anno precedente.

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In questo articolo parliamo di:

Le operazioni

Tra le principali operazioni di polizia giudiziaria svolte, in questo campo, nel 2024 ci sono:

  • l’Operazione “Ontario 3” con 21 perquisizioni nelle province lombarde di Como, Lodi, Monza Brianza, Milano, Pavia e Varese, e l’arresto in flagranza di reato di 4 persone per detenzione di materiale pedopornografico e di un uomo che, per anni, ha commesso abusi sessuali ai danni di due bambine, sue parenti, in età preadolescenziale e di una loro amichetta.
  • l’Operazione “Bittersweet” con 14 perquisizioni nella provincia di Milano e 3 persone arrestate nella flagranza del reato di detenzione di materiale pornografico realizzato attraverso lo sfruttamento di minorenni al termine di un’indagine partita dall’analisi di segnalazioni giunte da organi di polizia esteri.
  • L’attività del C.O.S.C. di Milano in collaborazione con la Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica di Bergamo, che ha portato all’arresto di un sessantenne bergamasco colto nella flagranza del reato di detenzione di materiale pornografico realizzato attraverso lo sfruttamento di minorenni. Partita dall’analisi di una serie di segnalazioni internazionali relative al caricamento di file pedopornografici su due popolari piattaforme cloud, l’indagine ha richiesto una complessa e laboriosa analisi delle connessioni internet utilizzate a tale scopo, al termine della quale è stato possibile risalire al sessantenne bergamasco. A seguito dei successivi approfondimenti investigativi sono stati individuati oltre 1000 file di natura pedopornografica, che vedevano coinvolti bambine e bambini, anche in tenerissima età.

La relazione della polizia postale considera queste attività un successo. Hanno richiesto molto tempo, molto coraggio e molta determinazione. Nn sono argomenti facili per nessuno, tantomeno per i poliziotti.

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Centro revisioni a Tradate

Per quanto riguarda l’attività di indagine e di contrasto, il bilancio del 2024 appare decisamente positivo: sostanzialmente stabile il numero dei soggetti arrestati (31 nel 2023 e 30 nel 2024), mentre il numero delle persone denunciate a piede libero sale da 160 a 179.

L’attenzione dei genitori

Sebbene i trends dei dati sembrino confermare che i casi di questo fenomeno si siano ridotti, per la maggiore attenzione da parte dei genitori, è bene ricordare che non bisogna mai abbassare la guardia. A questo proposito è bene ricordare che non vi è interferenza sulla privacy dei figli, se i genitori controllano i loro telefoni e setengono sotto controllo il modo con cui si comportano online e con chi vengono in contatto. La differenza è nello scopo.

Nel caso specifico, la prevenzione è accertarsi che bimbi e ragazzi e bimbe e ragazze, non siano in pericolo e non siano esposti a rischi. Bisogna ragionare come se non ci fosse internet, ma in larga scala. Se i genitori un tempo controllavano le frequentazioni fuori da scuola, quelli di oggi devono controllare anche ciò che succede online. E’ un dovere dell’educatore.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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