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Le truffe romantiche: inchiesta e analisi sulla sicurezza informatica

In un’inchiesta sulla sicurezza informatica possiamo partire affrontando il problema delle truffe romantiche, che ormai rappresentano un fattore di rischio sociale. Tanto più che la diffusione, questa mattina, dei dati annuali della polizia postale, che riguardano la sicurezza informatica in Italia, ci mette di fronte a ciò che ormai da tempo è una realtà.

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In reati come truffe, furti, diffamazioni, persecuzioni, e anche guerre, internet e i sistemi informatici hanno una grande importanza. Infatti è una convinzione comune che se è possibile fare qualcosa con i computer, sia sempre legittimo farla. Non è così. Sulle nostre pagine pubblicheremo in questi giorni una serie di articoli collegati, di fatto un’ inchiesta che affronta il tema della sicurezza informatica a largo raggio.

Non si parla, perciò, solo di grandi hacker che bucano e rubano dati personali, ma anche di quello che potremo comprendere nel grande concetto del “social engineering”, che consiste nel creare reti di relazioni personali attraverso la comunicazione internet, e i modi in cui sono utilizzate. C’è infatti chi utilizza la rete e le sue sue conoscenze di social engineering per truffare, rubare, circuire e fare la guerra agli altri. Il dramma della nostra società è forse proprio quello di non essere riuscita a trasmettere valori abbastanza forti, la coscienza che vanno difesi e applicati in ogni caso e, quel che è peggio, non è stata insegnata alle nuove generazioni la distinzione fra il bene e il male nel territorio informatico.

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Le truffe romantiche o dell’amore via Social

Quasi tutti usano i social, e pochi sanno che in Africa occidentale, e in particolare Nigeria, Ghana e Costa d’Avorio, ci sono gruppi criminali che organizzano delle vere e proprie aziende, con sala informatica dedicata, in cui il personale è occupato a contattare persone per farle innamorare, diventare presenze fisse nella loro vita, per poi farsi inviare denaro, dopo aver conquistato la fiducia. Per quanto chi casca in queste truffe si senta sicuro di parlare sempre con la stessa persona, in realtà dietro al nick social si alternano varie persone. Alle volte queste persone si trovano in Africa, altre volte sono quelli che vedete smanettare con lo smartphone sui gradini della Stazione Centrale di Milano o nelle stazioni di altre città.

Anche le ambasciate italiane nel mondo si trovano spesso a dover spiegare alle vittime che si rivolgono loro per aver notizie del loro amore conosciuto via internet, che sono state prese in giro, magari per anni, da un’azienda specializzata in truffe romantiche. Un esempio per tutti lo si trova in ciò che ha pubblicato sul suo sito internet l’ambasciata italiana ad Accra, in Ghana.

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Ci sono moltissime truffe di questo tipo. C’è anche la truffa alla nigeriana, che ha fatto moltissime vittime ma che ora ha ceduto il passo ad altri tipi di truffe meno invasive, come quella dell’sms ” ciao mamma, ho perso il telefono. Contattami su whatsapp a questo numero. Ho bisogno di aiuto“. In questo caso però non sono nigeriani, ma italiani.

Le loro centrali operative sono nei bassifondi di Napoli, ma non hanno bisogno di molto spazio: basta un computer un po’ potente e si possono inviare migliaia di sms con la certezza che almeno un paio di persone al giorno caschino nella rete. Purtroppo è difficilissimo riuscire a identificarli e coglierli con le mani nel sacco. Il motivo? La nostra stessa democrazia. Vanno raccolte delle prove valide e sostenibili in tribunale. Quando le forze dell’ordine ci riescono, scatta la denuncia per sostituzione di persona, oltre che per altri reati.

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La relazione della polizia di stato relativa alle attività della polizia postale, nel 2024, su questo fronte

Truffe romantiche,Inchiesta,Sicurezza,Polizia. Le truffe romantiche: inchiesta e analisi sulla sicurezza informatica - 04/01/2025

Il 2024 ha visto una riduzione complessiva (-15%) dei Reati contro la persona riguardanti i maggiorenni. Questa casistica criminale è passata da un totale di 261 casi rispetto ai 306 del 2023. Oltre alle querele per stalking (passate da 27 a 22), sono diminuite anche quelle per minacce e molestie attraverso social network e app di messaggistica. In controtendenza il dato relativo alle diffamazioni online, passate da 172 a 184 casi. Perfettamente stabile il fenomeno del cosiddetto “revenge porn” (35 casi in entrambi gli anni), mentre i casi di estorsione sessuale (c.d. “sextortion”) sono calati del 27% (159 rispetto ai 217 del 2023).

Anche le sostituzioni di persona sono leggermente diminuite, passando da 255 a 242. I casi di “hate speech” fanno invece registrare un lieve incremento, in particolare per episodi di antisemitismo e discriminazione. Per quanto riguarda l’attività investigativa, a fronte di un calo degli arrestati (nessuno nel 2024 contro i 2 del 2023), si è registrato un netto incremento delle persone scoperte e identificate, che passano da 63 a 96 (+52%).

Vi sembrano pochi rispetto alla massa di tentativi di truffa che notate? A parte che è difficile fermarli, queste persone sono attivissime. Per effettuare queste truffe comprano sul dark web elenchi rubati di numeri di telefono profilati, derivati dall’hackeraggio di grandi aziende, di ogni tipo. L’ultimo grande furto, in termini di tempo, è stato quello dei database di infocert, avvenuto qualche giorno fa dopo l’hackeraggio di un’azienda fornitrice di servizi della stessa infocert .

Come ci si può proteggere

Per occuparsi della sicurezza informatica e della protezione dei dati che conferiamo alle aziende per usufruire dei loro servizi, la polizia di stato ha trasformato la polizia postale in un’organizzazione di sicurezza cibernetica, che può contare su una rete di 100 uffici territoriali coordinati dal Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica,  che è inserito nella nuova Direzione Centrale per la Polizia Scientifica e la Sicurezza Cibernetica del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, una struttura dedicata all’alta investigazione tecnologica e alle scienze forensi.

Una struttura, quella della Polizia Postale, strategicamente diffusa e in grado di rispondere prontamente alle istanze di sicurezza dei cittadini, sempre più proiettate nel dominio cibernetico, anche attraverso l’azione dei suoi Centri: il Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (CNAIPIC), presidio di sicurezza per le pubbliche amministrazioni e le imprese strategiche del Paese, in un unico grande “sistema” di pubblica sicurezza cyber.

A proposito delle frodi basate sulle tecniche di social engineering, con particolare riferimento alla c.d. BEC fraud, cioè alla frode realizzata attraverso la compromissione di caselle di posta elettronica, realizzata allo scopo di acquisire informazioni utili al perfezionamento della condotta illecita, la polizia postale ha una larga attività di prevenzione. Un’idea che è sempre attuale. Meno possibili vittime ci sono in giro, più è difficile commettere frodi.

Tra le attività di prevenzione ci sono le campagne come “Una vita da social”, “Cuori Connessi” e il progetto avviato con la Fondazione Geronimo Stilton dedicato proprio ai più piccoli, viene portata avanti la collaborazione con scuole e comunità per educare i giovani sui pericoli della rete e promuovere comportamenti sicuri online.

Ci sono poi le attività del Commissariato di P.S. Online, che risponde alle segnalazioni e ai bisogni dei cittadini, ma svolge anche un ruolo proattivo nella prevenzione delle attività criminali sul web: attraverso il sito www.commissariatodips.it, il Commissariato promuove campagne di sensibilizzazione e prevenzione, informando gli utenti sui rischi della rete e favorendo comportamenti sicuri online. Il sito web ha ricevuto quest’anno circa 3.000.000 di visite, oltre 82.000 segnalazioni e 23.000 richieste di assistenza, riguardanti fenomeni come truffe online, spoofingsmishing ed estorsioni a sfondo sessuale.

Il successo di convegni e conferenze di sensibilizzazione

Per tornate a parlare delle truffe romantiche, dai dati della relazione della polizia postale si capisce che la maggior parte delle vittime sono donne, contrariamente a quello che si potrebbe pensare. In tutti i casi il silenzio è il peggiore dei nemici e l’invito della Polizia di Stato è quello di denunciare sempre, superando imbarazzo e vergogna. Complessivamente, gli eventi di sensibilizzazione organizzati nel 2024, sia in presenza sia in videoconferenza, hanno coinvolto ben 138.512 persone, a fronte delle 7003 del 2023.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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