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Frode di Natale a Legnano: sequestrati 47 milioni di addobbi irregolari

Natale, capodanno e fino alla Befana, la priorità della Guardia di Finanza è la scoperta delle frodi tipiche del periodo, fra cui c’è la vendita di oggetti contraddistinti da un falso marchio CE ( comunità europea) approfittando del fatto che quello della repubblica cinese è molto simile. Differisce infatti solo dalla larghezza esistente fra le lettere C e E. Più vicine quelle della comunità Europea e più lontane quelle della Cina. Ogni anno ci sono importatori cinesi che tentano di far entrare in Italia oggetti cinesi, fabbricati senza le regole di sicurezza previste dall’Unione europea, facendoli passare per europei.

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300mila oggetti di Natale sequestrati a Legnano, poi…

I controlli si intensificano in questo periodo di feste, perchè si sa che sul mercato viene immesso di tutto e per il consumatore è spesso difficile capire la differenza fra le due tipologie di marchio. Di recente, la Guardia di finanza ha scoperto una frode di questo tipo e ha sequestrato, in 3 centri commerciali siti a Legnano e nei magazzini degli importatori, in provincia di Brescia, 47 milioni fra addobbi natalizi e altra oggettistica legata alle festività. In particolare il gruppo di Legnano della Guardia di Finanza ha sequestrato 300mila oggetti in 3 centri commerciali di Legnano.

I prodotti, che riportavano la marchiatura “CE” in maniera indebita, sono stati bloccati per evitare rischi per la sicurezza dei consumatori, in quanto potenzialmente pericolosi e soprattutto, dato che la sicurezza e la produzione verificata ha un costo alto, questi sequestri mirano anche a garantire una concorrenza leale tra le imprese.

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la scala Rho b&b

Le indagini e le perquisizioni sono proseguite nei magazzini dell’importatore, in provincia di Brescia, dove sono stati trovate 47milioni di prodotti. Una vera enormità. Tre commercianti residenti a Legnano e i rappresentanti legali di due società importatrici con sede in provincia di Brescia sono stati denunciati per frode in commercio. L’indagine è coordinata dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, che precisa che il procedimento penale è nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà accertata solo in caso di sentenza irrevocabile.

Sicurezza e lealtà al centro

Ci si lamenta spesso che gli oggetti prodotti in Cina oltre a non essere prodotti con le cure e le attenzioni che sono richieste alle aziende europee, fanno lavorare i bambini e pagano gli operai una miseria. Come consumatori non sempre siamo in grado di distinguere gli oggetti prodotti in Europa da quelli prodotti in Cina e oltretutto, le fabbriche italiane (e anche europee) che subiscono la concorrenza sleale di questi importatori sono costrette a chiudere, lasciandoci senza gli oggetti che ci servono o che desideriamo.

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L’importazione delle “cinesate”, quindi, rende inutili tutti gli sforzi e i sacrifici che si fanno per proteggere l’ambiente e per rendere sicura e di qualità la nostra vita, senza considerare che quegli oggetti finiscono quasi subito nella pattumiera, diventando anche un problema di smaltimento in quanto non si sa con quali vernici sono dipinti, o con quali dipi di plastica sono prodotti.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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