Riapre, prima di Natale, il curioso Museo di Famiglia dentro il box auto di Francesco Augurusa
Francesco Augurusa nel 2015 ha sfrattato dal suo box auto la sua Alfa Romeo “MiTo” color rosso amaranto e, al suo posto, ha installato questo curiosissimo luogo della memoria, il Museo di Famiglia con annessa biblioteca. È davvero curioso ed altrettanto interessante, un piccolo museo- raccolta della memoria familiare aperto al pubblico! Un vero museo, con tanto di itinerario, costruito tra la sua calabrese Filogaso e la sua lombarda Arese.
Dentro al “museo-raccolta” davvero una miriade di oggetti, di cose, di reliquie calabresi e contaminazioni culturali di acquisizioni lombarde, dal grammofono a tromba e manovella della Voce del padrone, alla radio a valvole, con l’occhio magico, portata appresso in treno notturno dalla lontana Calabria, e poi colorate bandiere, la prima pagina originale del primo numero del Corriere della Sera, pietre, conchiglie, centinaia di cocci medievali policromi, piccoli frammenti seicenteschi, settecenteschi e ottocenteschi di ceramica e terracotta recuperata durante l’aratura del terreno dei nonni, a Filogaso, in provincia di Vibo Valentia.
Francesco Augurosa
Francesco Augurusa ad Arese ha avuto, per anni, l’unico negozio di strumenti musicali e dischi della zona. In una bacheca del box-museo sono esposti, oggi, lucidissimi strumenti musicali di una volta, sax, trombe e tromboni, clarinetti completi di custodie e spartiti. In un altro settore della raccolta-museo tutto il necessario per la scuola, dai pennini alle penne, dall’inchiostro al calamaio, all’alfabetiere e mille altre cose.
Il museo nel box
Appesi in una grande teca, l’abitino in stoffa della Madonna del Carmine, la mantella azzurra con il medaglione dorato della confraternita Maria SS. del Monte Carmelo di Filogaso, segni, oggetti e simboli della ritualità e della religiosità popolare, tante fotografie, immagini, libri e riviste sul tema Lombardia e Calabria, volumi sui diversi dialetti e sulla ceramica calabrese, video e documenti sulla banda e sull’arte sacra di Filogaso, locandine teatrali e musicali della Scala di Milano, dischi in celluloide e in vinile, le vecchie macchine da scrivere, con la mitica “Lettera 22” dell’Olivetti, altre ancora più antiche.
Poi ci sono gli oggetti di uso comune e della quotidianità: un centenario tagliere in legno, una stadera in rame e ferro battuto, il macinacaffè a manovella, il tappa-bottiglie in legno, per i turaccioli di sughero, un forcone per il grano, la falce, il cuzzuni ed altri attrezzi arcaici del mondo contadino calabrese e delle cascine lombarde.
Un altro settore del “box-museo-raccolta” espone alcune gozze (antichi contenitori per l’acqua), vasi, giare per l’olio, tanti contenitori in terracotta, inquietanti maschere apotropaiche, arcaiche forme colorate… sono davvero migliaia gli oggetti esposti in questo “box auto – raccolta – museo”, una miscellanea molto variegata di “cose” scomparse, utilissima oggi ai piccoli visitatori che hanno l’opportunità di vedere, forse per la prima volta, e scoprire questi oggetti del passato lontano e recente, ma anche, per i più nostalgici, per chi ama ricordare.
Francesco Augurusa e sua moglie Felicia Tarascio, per tutta una vita, hanno raccolto immagini e documenti di soglia, frutto di ricerche genealogiche e di archivio, oggetti, attrezzi e materiali di uso comune, documenti di viaggio, di emigrazione e permanenza. Da pensionato Francesco Augurusa si è dedicato alla ricerca, allo studio del territorio di Filogaso e di Arese, appassionato di musica, attualmente suona il clarinetto nella Filarmonica “G. Verdi” – Banda di Arese. Un piccolissimo “grande” museo-raccolta, per sensibilizzare, per stimolare, sollecitare interesse, curiosità e ricerca a tutti; un luogo della memoria che farà certamente parlare di sé!
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