festa della donnadonnaMagazinePrima Pagina

Festa della donna 2023. Peró oggi odio i sindacati

Proclamare lo sciopero dei trasporti pubblici nel giorno della festa della donna, l’8 marzo, e farlo passare come un mezzo consapevolezza della situazione femminile, è l’idea più idiota che poteva venire ai sindacati. A nome mio, e di tante donne che come me si alzano alla mattina alle 6 per andare a lavorare con i mezzi pubblici, per non consumare troppa costosa benzina, dichiaro che oggi odio i sindacati.

Pubblicità

Nel giorno della festa della donna, mi hanno reso la giornata lavorativa più difficile e complicata delle altre. Se volevano lasciare un segno, ce l’hanno fatta. Eppure per conquistare la mia simpatia, e quella di altre donne, bastava spedire via WhatsApp il disegno di un rametto di mimosa con la scritta “auguri a tutte le donne”. Non è costoso, ma richiede dedizione e tempo. Invece hanno preferito farcelo perdere, sia che come donna sia come essere umano generico. Come ogni donna, ho poco tempo e troppi problemi da affrontare in quel poco tempo.

Pubblicità

Non c’è bisogno di una giornata di sciopero dei mezzi di trasporto pubblici per far rilevare che la donna ha più difficoltà degli uomini nel lavoro, e nella vita di ogni giorno. Per eliminare concretamente le differenze bisogna lavorare, non fare sciopero. Oggi le donne hanno bisogno di servizi, di organizzazione, di finanziamenti, di credito e di vera considerazione vera. Ed ho aspettato la sera, quando è finita, per parlarne.

Pubblicità

la scala Rho b&b

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

Commenti, repliche e rettifiche. Scrivi qui quello che hai da dire.