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Baby gangster mica tanto baby a Milano

Milano. Gli strumenti per il contrasto alle bande di baby gangster, alla malavita e alla criminalità devono seguire delle regole democratiche e quindi non succederà che i carabinieri, o la polizia di Stato , cioè le forze dell’ordine pubblico, concentrino la loro azione sull’ambito in cui si svolge un determinato fenomeno criminale.

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Per la legge italiana, i furti e le rapine sono tali a prescindere da chi le compie. La responsabilità penale è personale, quindi chi minaccia con un coltello, è accusato e condannato per aver minacciato con il coltello e chi partecipa ad una rapina aiutando il rapinatore è accusato di concorso in rapina. Ognuno, insomma, è chiamato ad assumersi la sua responsabilità personale, e relativa commisurata punizione.

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E’ chiaro che, agendo così, le azioni di prevenzione e di ricerca dei colpevoli non tengono conto del fenomeno sociale in atto, ma si occupano di identificare tutti i colpevoli che hanno compiuto i reati specifici. Però noi giornalisti possiamo analizzare ciò che succede. Scoprire e mettere a nudo un fenomeno sociale determinato, come quello dei baby gangster, ragazzini giovanissimi che si raccolgono in bande anche piuttosto numerose per rapinare telefono cellulare ai loro coetanei.

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Possiamo far notare ciò che abbiamo notato, cioè che i baby gangster che creano tanti problemi a Milano sono ragazzini minorenni principalmente di 2 nazionalità: Marocco ed Egitto. Anche quando hanno la cittadinanza italiana, cosa che accade di rado in questi contesti, sono figli di genitori originari di Marocco ed Egitto. E’ un dato, esattamente come quello per cui delle “Barrio”, o delle gang che le imitano, fanno parte solo ragazzini di alcuni paesi del sud America. Succede spesso anche con quella che chiamiamo microcriminalità, un termine che indica un fenomeno

Dal punto di vista operativo

Dal punto di vista operativo, quando nascono questi problemi le forze dell’ordine individuano le zone sensibili ed effettuano controlli a tappeto. Uno di questi è iniziato ieri pomeriggio in diverse zone della città. Protagonisti i carabinieri di Milano, con il coinvolgimento delle Stazioni urbane e del Nucleo Radiomobile e la collaborazione dei militari delle Compagnie di Intervento Operativo del 3° Reggimento Lombardia, del 6° Battaglione Toscana e del 4° Battaglione Veneto, che si sono occupati di garantire la giusta cornice di sicurezza, all’operazione.

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Più di 60 uomini e donne dell’arma hanno effettuato dei servizi straordinari di controllo del territorio mirati a prevenire e reprimere, in particolare, i reati in danno delle persone e del patrimonio, cioè aggressioni, rapine e furti. Generalmente una parte dei carabinieri è in borghese e si mischia abilmente ai presenti sui luoghi, individua ladri spacciatori e rapinatori, i gangster, che poi sono fermati dai colleghi in divisa. Nel caso di una emergenza, cioè quando qualcuno rischia di farsi male, intervengono in massa.

Le zone sensibili, dove girano i baby gangster

Le zone scelte per l’intervento sono state il Quartiere Calvairate e Piazza Duca D’Aosta, dipanandosi, come di consueto, attraverso presidi fissi nelle aree maggiormente sensibili, posti di controllo e pattuglie dinamiche dedicate. una operazione a pettine. A fare da contorno, il dispositivo di pronto intervento del Nucleo Radiomobile, per garantire una immediata risposta nei casi di attivazione in emergenza e il pattugliamento del territorio nell’ambito del settore urbano di competenza.

I risultati della serata

Le attività di prevenzione dei militari della radiomobile hanno prodotto notevoli risultati in termini di contrasto ai reati predatori. I carabinieri ci hanno inviato un vero e proprio elenco di ciò che sono riusciti a trovare.

  • In serata, in Corso Buenos Aires, hanno arrestato un 21enne algerino, con precedenti specifici, ritenuto responsabile di ben tre furti con destrezza di altrettanti telefoni cellulari, avvenuti in un brevissimo lasso di tempo nell’arco del tardo pomeriggio rispettivamente in Piazza 5 Giornate, in Porta Venezia e in Buenos Aires.
  • In serata, in Viale Marche, hanno arrestato per rapina impropria un 31enne marocchino, con precedenti specifici, che poco prima aveva sottratto generi alimentari presso un supermercato, ingaggiando con l’addetto alla sicurezza una colluttazione prima di essere fermato dai militari;
  • In serata, presso il giardino “Aldo Protti”, hanno arrestato un 29enne marocchino, con precedenti specifici, ritenuto responsabile del furto con destrezza di uno smartphone ai danni di un 61enne egiziano, mentre questi era a bordo dell’autobus della linea urbana nr. 82;
  • Durante la notte, in via Ravizza, hanno arrestato un 27enne marocchino, con precedenti specifici, colto in flagranza di furto all’interno di un ristorante, ove era entrato sfondando con un oggetto contundente la vetrata di ingresso;
  • Durante la notte, hanno denunciato in stato di libertà due 20enni italiani, ritenuti responsabili di un tentativo di rapina ai danni di un 26enne salvadoregno, che mentre camminava in strada, era stato percosso dai due nell’intento di sottrargli il contenuto delle tasche del giubbotto.

Nell’ultimo caso, i “gangster” sono stati denunciati i stato di libertà perchè non colti in flagranza di reato. La flagranza infatti esclude ogni dubbio di colpevolezza. Poi i militari hanno anche aggiunto che hanno

  • Denunciato in stato di libertà un 41enne nigeriano, per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato;
  • Segnalato all’Autorità amministrativa un pakistano 24enne, poiché trovato in possesso di 2 gr di hashish detenuti per uso personale
Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

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