Stroncata banda della cocaina a San Giorgio su Legnano. Ecco dove si ritrovavano
San Giorgio su Legnano. Ieri, mercoledì 2 marzo, all’alba durante un’operazione che ha visto impegnati i Carabinieri della Compagnia di Legnano sono state arrestate, in via cautelare, 6 persone. Tre albanesi, di cui due già in carcere per altri motivi, e 3 italiani. sono tutti i pregiudicati e considerati responsabili di aver organizzato ed eseguito, con compiti e responsabilità differenti, un traffico e conseguenze spaccio di cocaina tra le province di Milano e di Varese. La loro base era in un ristorante di San Giorgio su Legnano.
A dare via agli arresti è stata l’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Busto Arsizio (VA), sotto la cui giurisdizione e ricadono anche alcuni comuni dell’Alto Milanese, fra cui Legnano e San Giorgio su Legnano. Le indagini però duravano da settembre del 2020. Era in atto un attento monitoraggio del fenomeno dello spaccio nell’alto Milanese ed è in questo modo, attraverso accettazioni telefoniche e l’analisi di immagini video, i Carabinieri sono arrivati ad individuare il gruppo di criminali che utilizzava, per stoccare la cocaina, alcuni appartamenti e box che non erano però riconducibili a reali utilizzatori.
Il ristorante di San Giorgio su Legnano
Il gruppo aveva anche un attività di copertura in un ristorante di San Giorgio su Legnano, che era nella disponibilità della sorella del più importante fra gli arrestati e veniva utilizzato come base operativa e centro d’affari. Lì Infatti si riunivano i trafficanti di cocaina perché per decidere le strategie concordare le modalità operative di approvvigionamento e di spaccio.
Si suppone che il ristorante Il San Giorgio sarà presto Chiuso e sequestrato, a meno che un avvocato non riesca a dimostrare l’innocenza del proprietario.
La banda era ben organizzata. Del coordinamento si occupava un albanese che seguiva lei protocolli operativi collaudati. Si occupava degli incontri quotidiani fra i membri, dell’organizzazione delle fonti di approvvigionamento, che erano ricche e sicure, e della rete di spaccio che era in grado di distribuire notevoli quantità di cocaina in breve tempo. Alle sue dirette dipendenze c’era poi in italiano di Legnano.
Questo era il custode di uno dei due appartamenti utilizzati per nascondere la droga. Si occupava anche, date le sue competenze nel settore economico, di consigliare strategie per reinvestire il denaro e usando una società ” testa di legno” per riciclare il denaro ottenuto con la vendita della cocaina. La banda poteva contare su finanziamento da persone che avevano una capacità economica tale da permettere l’acquisto di grandi quantitativi di cocaina e con competenze specifiche per il taglio e la suddivisione in dosi.
Tutto è iniziato quasi per caso
Nei 6 mesi in cui il gruppo è stato sotto indagine sono state documentate almeno 4.000 cessioni “a domicilio” in favore di tossicodipendenti fidelizzati, residenti nell’hinterland di Legnano, ma la banda spacciava droga nella zona di Legnano da anni. Infatti carabinieri avevano già arrestato in flagranza di reato 3 persone di cui due italiani un albanese ma solo in seguito si è compreso che erano parte del gruppo con base a San Giorgio su Legnano.
Un italiano di 28 anni fu infatti colto sul fatto con oltre 7kg di cocaina durante un casuale controllo stradale, mentre è nota la storia dell’Operazione Boxes con cui i carabinieri hanno di fatto smantellato con una vera e propria sequenza di bordate, il traffico di stupefacenti nell’alto milanese.
Durante l’operazione che si è conclusa oggi, facendo riferimento solo al periodo tra settembre 2020 e marzo 2021, sono state arrestate alt anche altre 4 persone e sequestrati 16 chili di cocaina, un orologio Rolex, un’auto di lusso e oltre 150.000 euro depositati in diversi conti correnti. La giustizia è lenta come una tartaruga, ma alla fine arriva sempre.
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