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Fratelli d’Italia circolo di Rho chiede chiarezza sul Cimitero e l’inumazione dei defunti di religione musulmana

Rho. Dopo la decisione del Comune di Rho di individuare un’area per l’inumazione delle salme dei defunti di religione musulmana (a questo link il nostro precedente articolo https://www.cronacaossona.com/2021/07/30/cimitero-rho-religione-musulmana/ ), Fratelli d’Italia circolo di Rho “Paolo Borsellino” e Andrea Recalcati, capolista alle prossime elezioni amministrative a Rho, che li vede a sostegno del candidato sindaco Daniele Paggiaro, si pone delle domande, dopo avere esaminato tutti gli incartamenti in merito alla procedura.

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Dopo la delibera, avvenuta durante la seduta del 25 maggio, nella quale la giunta di centro sinistra deliberava l’individuazione di un’area cimiteriale per le inumazioni delle salme di religione musulmana, nella riunione del 20 luglio, in un clima pre-vacanziero, mancavano 3 assessori su 6, e preelettorale, la giunta, a caccia di consensi, ha deliberato e approvato la “Convenzione tra il Comune di Rho e la Lega culturale islamica per la sepoltura dei defunti di religione musulmana”, definendo le modalità di inumazione all’interno dell’area individuata nel cimitero capoluogo di Rho, delibera n° 147.

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La convenzione è valida per vent’anni ed è stipulata con un’associazione privata; il riferimento è la “direttiva” UCOII (unione delle comunità islamiche italiane): nulla da dire in merito alla liceità della cosa, che è prevista dall’articolo art. 23 del Regolamento di Polizia Mortuaria del comune.”

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cimitero,rho. Fratelli d’Italia circolo di Rho chiede chiarezza sul Cimitero e l’inumazione dei defunti di religione musulmana - 18/09/2021
Andrea Recalcati capolista di Fratelli d’Italia alle elezioni amministrative 2021 a Rho

Questi i punti da chiarire secondo Fratelli d’Italia: 1 – Ci fa piacere apprendere che i musulmani siano flessibili su qualche cosa, dato che i riti di sepoltura jana’iz, sono molto specifici e non consentono l’esumazione o la sepoltura in cassa… Farebbe piacere però che gli stessi musulmani allentassero anche altre regole che vengono invece imposte allo stato laico dalla loro religione, come il dover preparare piatti specifici per i bambini nelle scuole o il solito velo che fa si che non si vedano i capelli nei documenti ufficiali.

2 – La giunta cita, proprio nella delibera, di far riferimento al documento UCOII del 29 marzo 2020 sulle modalità di inumazione delle salme islamiche e si ritiene quindi che saranno quelle le linee guida a cui, gli addetti comunali e non, dovranno attenersi. Il problema  è che la “direttiva” è parecchio lacunosa: È stato informato chi verrà coinvolto? Chi sarà deputato alle attività mortuarie? La religione islamica prevede che le abluzioni siano fatte da musulmani, adulti e di comprovata fede e che nella fossa entri un imam ed il parente più prossimo in linea materna per la deposizione della salma.

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Nel documento (art.6) poi  si legge: “Il rapporto tra le Comunità locali e le amministrazioni locali è fondamentale e cruciale affinché la sepoltura sia regolamentata e resa possibile. Rispetto alle norme vigenti nei diversi Comuni e nelle diverse Regioni, si rende necessario la stipula di accordi con le Comunità Islamiche locali che possano prendersi la responsabilità della sepoltura secondo i riti islamici”. 

Nella bozza della convenzione poi compare anche che “Le inumazioni, saranno effettuate con soggetti a tale scopo incaricati, anche con l’impiego di mezzi meccanici sia in fase di apertura che di chiusura dello scavo”(art. 2). Cosa si intende con soggetti a tal scopo incaricati? Credevamo che la legge già regolamentasse le sepolture. Adesso si costringono le pompe funebri e i servizi cimiteriali rhodensi ad assumere musulmani?

3 – I posti assegnati per il cimitero islamico sono circa 20: dieci anni sono tanti e se i posti dovessero esaurire, vista la complessità della situazione e le problematiche poste dalle regole islamiche (i corpi dei defunti devono essere esattamente orientati verso La Mecca), cosa si fa? Nel documento UCOII (art. 5) è fatto divieto dell’utilizzo dell’ossario misto. Il cimitero quindi dovrà dotarsi di un ossario esclusivamente per i resti dei defunti musulmani. La giunta ha preso in esame le cosa? Perché nella piantina allegata è evidenziato solamente il campo musulmano e non anche l’ossario?

4 – Richiamando il punto precedente nell’articolo 3 della convenzione, in premessa art. 23 del Regolamento Comunale di Polizia Mortuaria, approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 8 del 10/2/2016, si specifica che “Al termine del periodo ordinario di inumazione e qualora il numero di fosse disponibili fosse completato, si procederà all’esumazione ordinaria.” L’articolo dice “e qualora” e non “o qualora “…. In italiano si intende quindi che minimo le salme debbano rimanere sepolte almeno 10 anni (esumazione ordinaria). Quindi? Si allarga il campo musulmano o si possono esumare prima le salme?

5 – La delibera specifica che “non comporta spese” mentre la convenzione specifica all’art. 6 che “La manutenzione ordinaria dell’area individuata per la sepoltura dei defunti di religione islamica è posta a carico della Associazione Lega Culturale Islamica in Lombardia, che sottoscrive la presente convenzione al fine di mantenere un decoro che sia consono al Cimitero, anche qualora non fossero state ancora eseguite sepolture, senza oneri a carico del Comune di Rho”.

Dato quindi che è stata identificata un’area posta proprio al centro del cimitero, chi si farà carico delle spese inerenti iniziali alla preparazione del campo che, si cita testualmente nel documento UCOII, deve essere “area recintata, all’interno di un cimitero ma con divisori visibili”?

La giunta poi si dovrebbe augurare che il defunto non sia di rito shāfi‘īta, ḥanbalita e ja‘farita, che raccomandano l’orazione funebre in moschea, perché questo vorrebbe dire che o la salma arrivi direttamente dalla moschea di Segrate (e questo contrasterebbe con le regole islamiche che prevedono una celerissima sepoltura), o la preghiera venga fatta in via Pozzobonelli 2 dove tutti a Rho sanno che il centro islamico è una moschea mascherata (non ci risultano infatti variazioni alla destinazione d’uso dell’edificio).

Visto poi che gli hadith raccomandano che, da quando il fedele è moribondo, il suo corpo sia in qibla (direzione La Mecca), ci auguriamo che il prossimo passo inclusivo dell’amministrazione comunale non sia una richiesta alle asl di orientare i letti dei pazienti islamici verso tale punto per far sentire “inclusi” gli immigrati e i fedeli di tale religione.

In conclusione– prosegue Andrea Recalcati- teniamo vivamente a precisare che non siamo contrari alla concessione di un luogo di sepoltura dei fedeli musulmani, ma ribadiamo con forza che le concessioni devono essere non solo chiare, condivise e accettate dalla controparte e dalla maggioranza dei cittadini, ma soprattutto anche applicate, e non come nel caso della moschea laddove solo il sindaco, la giunta e i partiti che li sostengono negano l’evidenza. Ci auguriamo che le nostre osservazioni portino chi di dovere a modificare la lacunosa convenzione di cui abbiamo parlato senza creare pericolosi precedenti per tutta la cittadinanza rhodense.”

Nota della redazione
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Andrea Re

Nato a Milano nel 1974, volontario in 3 associazioni rhodensi. Di me dicono che sono sempre disponibile con tutti. Scrivo per passione e divertimento.

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