I Vigili del fuoco di Milano: sicuri nell’ emergenza
Per i Vigili del Fuoco di Milano il momento del cambio ai vertici del comando è anche quello dei bilanci. È il comandante Nicola Miceli, vigile del fuoco di grande esperienza che qualche giorno fa ha sostituito il comandante Fabrizio Perraccini, vigile del fuoco altrettanto esperto, che li ha presentati alla stampa durante l’incontro che si è tenuto ieri, 8 settembre, nella sede del comando provinciale di Via Messina a Milano.
Non solo fuoco
Non si occupano solo di incendi. Anzi, il fuoco riguarda solo il 20% delle emergenze di cui si occupano. C’è poi l’assistenza che forniscono alle forze dell’ordine quando è necessario aprire porte o accedere in zone pericolose, c’è l’assistenza al 118 in caso di incidenti stradali in cui bisogna estrarre i feriti dalle lamiere, ci sono gli incidenti ferroviari, quando c’è da sollevare i vagoni dei treni per estrarre le persone investite, anche quelli della metropolitana milanese.
La Squadra Saf
Ci sono gli allagamenti, il salvataggio di chi cade nei canali d’acqua, il recupero del corpo di chi muore annegato. I vigili del fuoco di Milano hanno infatti una squadra Saf, con una unità di sommozzatori, attiva h24. Milano è in effetti una città d’acqua percorsa da tanti torrenti, rogge e fiumi, e tantissimi canali artificiali. Oltre il Naviglio, il Villoresi e la Martesana ci sono il Ticino e l’Adda, l’Olona, Il Seveso, il Lambro. Quello di Milano e della provincia è un nodo idraulico complesso, spesso soggetto ad emergenze e la squadra SAF ha sempre avuto molto lavoro.
Il salvataggio degli animali
Ai Vigili del fuoco è demandato anche il salvataggio degli animali in difficoltà, o che creano problemi. C’è il gattino che sale sull’albero e non sa più scendere, oppure la civetta che cade nella grondaia, ma anche il recupero e salvataggio dei cinghiali che si avvicinano troppo alla città, o delle gazze che fanno il nido in posti poco adatti, o del cagnolino che si incastra con le zampine nelle grate su un marciapiede. Tutte situazioni che, pur non essendo certamente il principale ambito di intervento, fanno dei Vigili del fuoco il primo e maggior riferimento quando capita ce un animale si trovi in pericolo o ne causi qualcuno.
Il nucleo NBCR
Il nucleo NBCR, le cui squadre sono attive h24, si occupa egli interventi in tutti i luoghi in cui vi è un rischio nucleare, biologico chimico e radiologico. Negli ultimi due anni ha lavorato moltissimo con tutti gli aspetti della pandemia, che è è stata, oltre che una emergenza sanitaria, una emergenza biologica. Si sono occupati di sanificazioni, trasporti urgenti e assistenza alle persone., ma non sono mancati gli incidenti in cui era presente il rischio chimico, come nel caso in cui camion che trasportano liquidi altamente inquinanti sono coinvolti in incidenti stradali, o si verificano incendi in aziende classificate ad alto rischio.
Formazione e vigilanza
Poi ci sono le attività formative sia per il personale interno che i corsi te la prevenzione antincendio nei luoghi di lavoro e di controllo preventivo di vigilanza nei confronti degli eventi pubblicità della provincia. Nel 2020, nonostante la pandemia, i servizi di vigilanza nei locali pubblici e per gli spettacoli sono atati 1354.
32 877 interventi nel 2019
Nel 2019 le attività di soccorso del corpo Vigili del fuoco di Milano sono stati 32 877. Circa 90 al giorno. Sia i volontari, coloro che fanno i Vigili del fuoco solo nel tempo libero (ma che hanno una formazione identica a quella dei professionisti), fanno un lavoro duro e pericoloso, dove l’errore è sempre in agguato e può aver conseguenze gravi. Riescono comunque garantire il servizio di emergenza nonostante la cronica carenza di personale.
I Vigili del fuoco di Milano permanenti sono 813 distribuiti nei comandi di Milano Centrale, cioè via Messina, Corso Marcello, Piazzale Cuoco, via Sardegna e via Darwin a Milano, e nei comandi delle grandi città dell’hinterland come Rho Sesto San Giovanni gorgonzola e Legnano. Poi c’è il comando dell’aeroporto di Linate.
Altri 409 vigili del fuoco sono volontari distribuiti soprattutto nei comandi della provincia, a Garbagnate, Inveruno, Magenta, Corbetta, Abbiategrasso, Pieve Emanuele e Melegnano. Dovrebbero essere molti di più. Manca il 52% di funzionari tecnici, il 13% di personale operativo e il 41% del personale amministrativo.
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