Milano città metropolitana

Centro Missionario Magentino: il 50esimo e l’impegno in tempi di pandemia.

La situazione in Uganda è critica dal punto di vista sanitario: gli ospedali sono impegnati al massimo per garantire la sopravvivenza dei pazienti ricoverati per Covid, in particolare al Lacor il numero dei pazienti critici sta diminuendo, ma la situazione è sempre molto grave. In questo clima l’attività del Centro Missionario Magentino (Cmm) non si è fermata, grazie all’impegno di Lorenzo il progetto agricolo ha continuato a lavorare i terreni dei villaggi ed il progetto idrico è arrivato a superare i 50 pozzi recuperati.

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Chi volesse contribuire al progetto di recupero pozzi può effettuare un’offerta con un bonifico sul conto corrente del CMM, specificando “progetto recupero pozzi”. Riferimenti: c.c. postale 32105207 e c.c. bancario 15764107 ABI 30692 CAB 333211 Banca Intesa intestato a Centro Missionario Magentino. Le donazioni godono dei benefici fiscali in base alla legge n. 49/87 sulle ONG, all’art. 13 D.Lgl. 460/97 sulle ONLUS e alla legge n. 80/2005.

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la scala Rho b&b

Il Centro Missionario Magentino porta avanti i propri progetti grazie anche alla generosità di molti benefattori. Per sostenere le iniziative è possibile: organizzare eventi, incontri, raccolta fondi (previo consenso); tesserarsi al costo di 30 euro annui (i fondi così raccolti saranno interamente devoluti a favore dei progetti): destinare i 5X1000 al Cmm Codice Fiscale 93004540154.

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Il Centro Missionario Magentino compirà 50 anni nel 2022, per questo invitiamo tutti coloro che vogliono ricordare un momento particolare, o raccontare la propria esperienza, ad inviarci scritti o immagini per descrivere il cammino dell’Associazione.

La situazione in Uganda è critica dal punto di vista sanitario: gli ospedali sono impegnati al massimo per garantire la sopravvivenza dei pazienti ricoverati per Covid, in particolare al Lacor il numero dei pazienti critici sta diminuendo, ma la situazione è sempre molto grave. In questo clima l’attività del Centro Missionario Magentino (Cmm) non si è fermata, grazie all’impegno di Lorenzo il progetto agricolo ha continuato a lavorare i terreni dei villaggi ed il progetto idrico è arrivato a superare i 50 pozzi recuperati.

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Chi volesse contribuire al progetto di recupero pozzi può effettuare un’offerta con un bonifico sul conto corrente del CMM, specificando “progetto recupero pozzi”. Riferimenti: c.c. postale 32105207 e c.c. bancario 15764107 ABI 30692 CAB 333211 Banca Intesa intestato a Centro Missionario Magentino. Le donazioni godono dei benefici fiscali in base alla legge n. 49/87 sulle ONG, all’art. 13 D.Lgl. 460/97 sulle ONLUS e alla legge n. 80/2005.

Il Centro Missionario Magentino porta avanti i propri progetti grazie anche alla generosità di molti benefattori. Per sostenere le iniziative è possibile: organizzare eventi, incontri, raccolta fondi (previo consenso); tesserarsi al costo di 30 euro annui (i fondi così raccolti saranno interamente devoluti a favore dei progetti): destinare i 5X1000 al Cmm Codice Fiscale 93004540154.

Il Centro Missionario Magentino compirà 50 anni nel 2022, per questo invitiamo tutti coloro che vogliono ricordare un momento particolare, o raccontare la propria esperienza, ad inviarci scritti o immagini per descrivere il cammino dell’Associazione.

Un po’ di storia

Il Centro Missionario Magentino nasce nel 1972 per iniziativa del dott. Mario Leone e di don Bruno Pegoraro. Nasce perché il vescovo di Gulu, un paese nel nord Uganda, era ospite a Magenta per le cresime e ha visto la moglie del dott. Leone cucire un bottone, così ha spiegato che nella sua terra le donne non erano in grado di fare quella semplice attività, perché non erano molto considerate e non avevano nessuna possibilità di formazione. Da questo seme è nata l’Associazione che, negli anni, ha visto la partecipazione di centinaia di volontari che in Italia, ma soprattutto andando in Uganda, sostenendo le spese di viaggio, raccogliendo e spedendo in posto il materiale necessario, hanno costruito la scuola di taglio e cucito Santa Monica per dare un futuro alle ragazze, il Negri College, scuola professionale, la Clinica e la casa delle “ragazze del bosco”, per assistere le ragazze rapite dai guerriglieri e ritornate dopo mesi e anni a casa propria.

I volontari hanno anche collaborato alla realizzazione della chiesa nel complesso delle scuole femminili del Sacro Cuore, della ristrutturazione della casa parrocchiale e degli asili ad Atiak, della realizzazione dell’Asilo e scuola elementare ad Awach, dove il CMM ha anche ristrutturato la casa delle suore che seguono la scuola e ha realizzato un pozzo.

Il Centro Missionario è partito con un gruppo di persone che si incontrava e ha iniziato a sensibilizzare la popolazione del Magentino sulla situazione del Nord Uganda, poi ha raccolto il materiale, i fondi e ha realizzato le strutture per la formazione e l’emancipazione delle donne e delle persone svantaggiate. Parallelamente all’attività materiale, ha continuato la formazione e la sensibilizzazione sul territorio, con incontri nelle parrocchie, nei comuni e nelle associazioni, con particolare attenzione al mondo della scuola.

Forse non tutti sanno, specialmente nelle nuove generazioni, che il Cmm ha dato la possibilità di recarsi sul posto (in tempi di non pandemia) e ha così permesso di compiere un’esperienza formativa unica dal punto di vista umano e che ha avuto valenza anche nell’ambito scolastico e lavorativo.

Un po’ di storia

Il Centro Missionario Magentino nasce nel 1972 per iniziativa del dott. Mario Leone e di don Bruno Pegoraro. Nasce perché il vescovo di Gulu, un paese nel nord Uganda, era ospite a Magenta per le cresime e ha visto la moglie del dott. Leone cucire un bottone, così ha spiegato che nella sua terra le donne non erano in grado di fare quella semplice attività, perché non erano molto considerate e non avevano nessuna possibilità di formazione. Da questo seme è nata l’Associazione che, negli anni, ha visto la partecipazione di centinaia di volontari che in Italia, ma soprattutto andando in Uganda, sostenendo le spese di viaggio, raccogliendo e spedendo in posto il materiale necessario, hanno costruito la scuola di taglio e cucito Santa Monica per dare un futuro alle ragazze, il Negri College, scuola professionale, la Clinica e la casa delle “ragazze del bosco”, per assistere le ragazze rapite dai guerriglieri e ritornate dopo mesi e anni a casa propria.

I volontari hanno anche collaborato alla realizzazione della chiesa nel complesso delle scuole femminili del Sacro Cuore, della ristrutturazione della casa parrocchiale e degli asili ad Atiak, della realizzazione dell’Asilo e scuola elementare ad Awach, dove il CMM ha anche ristrutturato la casa delle suore che seguono la scuola e ha realizzato un pozzo.

Il Centro Missionario è partito con un gruppo di persone che si incontrava e ha iniziato a sensibilizzare la popolazione del Magentino sulla situazione del Nord Uganda, poi ha raccolto il materiale, i fondi e ha realizzato le strutture per la formazione e l’emancipazione delle donne e delle persone svantaggiate. Parallelamente all’attività materiale, ha continuato la formazione e la sensibilizzazione sul territorio, con incontri nelle parrocchie, nei comuni e nelle associazioni, con particolare attenzione al mondo della scuola.

Forse non tutti sanno, specialmente nelle nuove generazioni, che il Cmm ha dato la possibilità di recarsi sul posto (in tempi di non pandemia) e ha così permesso di compiere un’esperienza formativa unica dal punto di vista umano e che ha avuto valenza anche nell’ambito scolastico e lavorativo.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Cristina Garavaglia

Giornalista

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