Il viaggio con Dante nella Divina Commedia ricreato da Joseph B, Alex JB Martin e Kronos.
Milano. “Anche un lettore non “addetto ai lavori” non può non sapere che l’universo sonoro aveva sicuramente interessato Dante Alighieri e la sua Commedia e che la stessa poesia trecentesca non viene effettivamente compresa fino in fondo, se non la si mette in relazione anche con la pratica musicale.
C’è dunque musica, all’Inferno, nel Purgatorio e nel Paradiso di Dante.
Resta solo da capire (e/o immaginare) dove esattamente! I commentatori del Sommo Poeta sono pressoché concordi nel rilevare che la presenza della musica nella Divina Commedia assolve un compito di primaria importanza, sia pure rispondendo di volta in volta a funzioni di varia natura, partecipando della complessa architettura del poema, rafforzandone i presupposti concettuali, sacrali, liturgici, focalizzando l’attenzione sui personaggi da cui promana e che da essa traggono spesso importanti elementi per manifestare i caratteri distintivi delle loro personalità.”
E’ proprio partendo da questo preambolo che si è dato corpo, voce, riso, pianto e preghiera in latino, francese, spagnolo e portoghese, lingue derivanti appunto da quella di Roma, ad alcuni dei personaggi principali e più conosciuti delle tre Cantiche, dopo aver analizzato e rivisitato le traduzioni in lingua della Commedia, essendo stato proposto il 2021 dal “Ministero della Cultura” italiana come l’anno di Dante Alighieri, celebrante il settecentesimo anniversario della morte del Divin Poeta.
Il tutto grazie alle musiche e ai disegni del suono del DJ e produttore discografico di musica Dance, House, Soulful House-Deep, Joseph B (Joseph Brittanni), e del pianista Alex JB Martin, assieme alla voce narrante di Kronos (all’anagrafe Gianluca Cellai, un professore di Lettere già noto nella musica per le sue performances in Latino) e alle giovanissime voci di Kiara B e di Andrea Gallorini.
La presenza della musica nella Divina commedia sembra così riflettersi, in un inarrestabile crescendo che procede dal basso verso l’alto, in parallelo al cammino ascendente del mortale poeta nell’Aldilà: il suono bruto dell’Inferno si addolcisce nel Purgatorio prendendo forma d’arte (Musica instrumentis constituta), diventa un’inudibile idea metafisica nel Paradiso e, in quanto tale, “assiste” all’abbraccio “virtuale” tra l’uomo e Dio (“musica humana”), ricongiungendosi alle sfere celesti che l’hanno generata.
Anche se la musica è un importante elemento caratterizzante del Paradiso, Dante ne tratta comunque in tutte e tre le Cantiche: in ciascuna di esse in modo diverso. L’Inferno è una regione caratterizzata dal rumore: il suo suono tipico è costituito da “le strida, il compianto, il lamento”. Il Purgatorio è caratterizzato dalla presenza di musica riconoscibile e cantata; diversi brani corrispondono a testi liturgici che richiamano le loro relative melodie.
Dante, non potendo dunque ricorrere ai CD o a Internet, nel citare un brano che faccia da colonna sonora nella lettura, non poteva che ricercare l’effetto voluto ricorrendo a brani pressoché universalmente noti al pubblico lettore del suo tempo; infatti egli fa dunque riferimento, a svariati tipi di musica, a tutta la musica in uso all’epoca sua: dalla monodia trobadorica alla monodia liturgica (il cosiddetto “canto gregoriano”), alla polifonia legata al repertorio chiesastico situato tra tardo Duecento e primo Trecento.
Ma fa ampio riferimento anche alla danza e alle pratiche musicali improvvisative ed estemporanee che sappiamo presenti e diffuse anche e proprio nella Toscana “dantesca”. Per non parlare poi dei riferimenti fatti agli strumenti musicali, talora più diretti, talaltra più oscuri e ancor oggi di difficile interpretazione.
I brani ripresi dai nostri Artisti, sono dunque ben noti alla maggioranza dei lettori, dal momento che la memoria di chi legge è l’unico mezzo per raggiungere l’effetto voluto, dato che la letteratura manca degli strumenti pratici per riprodurre un elaborato musicale complesso; così, Joseph B, Alex JB Martin e Kronos hanno utilizzato le nuove tecnologie strumentistiche che stanno già rendendo possibile la nascita di una nuova “arte mista” in cui questi complementi siano perfettamente integrati, ricalcando, in questo, ciò che è stata l’arte fumettistica pochi anni fa per l’accostamento tra la letteratura e le arti figurative.
In conclusione riporto le parole del professor Gianluca Cellai, in arte Kronos “Un progetto unico durante il quale il pubblico scenderà lungo la cavità della Montagna, immergendosi in un vero e proprio viaggio sensoriale parallelo che lo catapulterà, come Dante, nella discesa negli Inferi; un sogno onirico che sarà accompagnato unicamente dalla voce narrante di Dante, ‘improvvisata’ dal sottoscritto, vibrante nell’assoluto silenzio dello scenario naturale della grotta, fino alla visione di Lucifero, nell’Inferno.”
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