CorbettaMilano città metropolitana

Un nuovo pozzo in Uganda in memoria di don Bruno Pegoraro. Cmm

A lui che fu uno dei fondatori, e cioè a don Bruno Pegoraro, e con l’ausilio dell’ “uomo dell’acqua”, ovvero sia di Lorenzo, il Centro Missionario Magentino (Cmm) ha realizzato un nuovo pozzo in Uganda, e più precisamente nella zona di Pageya che dista circa 20 chilometri da Gulu, e cioè da dove tutta l’opera missionaria portata avanti nei decenni dal compianto parroco emerito di Corbetta e dai tanti volontari che si sono succeduti è iniziata.

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La situazione che si è presentata ai volontari del Cmm non era affatto facile. Lorenzo, accompagnato da un suo collaboratore e da una guida locale, ha effettuato un sopralluogo: l’approvvigionamento d’acqua risultava essere una
pozza da cui scaturiva un piccolo rivolo di acqua sorgiva maleodorante e i tempi di approvvigionamento per una sola tanica d’acqua potevano arrivare anche a 10 minuti; nella stagione secca poi, l’acqua poteva addirittura mancare per giorni. A questa fonte ci si doveva comunque recare se si voleva dissetare la famiglia e la conseguenza era che molti abitanti della zona soffrivano di dolori intestinali e diarrea. Ad aggravare la situazione, come causa-effetto, c’era da mettere in conto che il primo dispensario per ottenere cure non era certo nelle immediate vicinanze, tant’è che la soluzione era quella di recarsi a Gulu per le cure mediche.

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la scala Rho b&b

Il Presidente del Cmm Paolo Meda, sentiti e informati i consiglieri della situazione, ha approvato con il consiglio di finanziare la realizzazione del pozzo alla memoria di don Bruno Pegoraro (co-fondatore del Cmm). Lorenzo si è occupato di contattare diverse imprese per i preventivi e alla fine, non senza sforzi, è riuscito a ottenere un preventivo per circa 17,000,000 scellini (circa 4300 euro) che per il contesto geografico ed economico è una cifra non indifferente se misurata ai lavori da eseguire!

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Centro revisioni a Tradate

Finalmente il 9 agosto scorso l’impresa giunge sul posto con mezzi/attrezzature e una squadra composta da 8 lavoratori, individuando a circa 100 metri dalla pozza d’acqua il punto in cui andrà effettuata la trivellazione. Il cantiere complessivamente è durato due giorni e l’operazione, nonostante la presenza di alcuni strati rocciosi, si è conclusa senza ulteriori intoppi. La profondità del pozzo è di 50 metri, con una portata d’acqua di circa 2000 litri/ora, che per una popolazione di circa 250 abitanti risulta essere più che soddisfacente. Come ultimo intervento si dovrà poi collocare una targa commemorativa: un ricordo necessario ai posteri per far capire come l’impegno costante di generazioni di volontari abbia contribuito a migliorare la vita di ogni giorno e a donare la vita.

Nota della redazione
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Cristina Garavaglia

Giornalista

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