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La Guardia Nazionale a Castellanza: “Siamo quelli dell’attimo prima”

La Guardia Nazionale ha firmato quest’anno una convenzione con il Comune di Castellanza, in provincia di Varese ma al confine con la provincia di Milano. Castellanza va quindi ad aggiungersi ai numerosi Comuni che ultimamente hanno scelto di intraprendere la strada di una convenzione con un’associazione di volontariato che risponde ai requisiti del Testo unico di Polizia locale della Regione Lombardia 6/2015, art. 28, per aumentare i servizi di polizia locale a disposizione dei cittadini.

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Ora la Guardia Nazionale è anche a Castellanza

Non ci sono molte associazioni di volontari che rispondono ai requisiti richiesti dalla legge 6/2015, e in grado di offrire ai Comuni servizi e formazione specifica e professionale per i volontari nel delicatissimo ambito della sicurezza. Per le zone del basso varesotto e dell’alto milanese è una esperienza quasi completamente nuova, nonostante l’associazione Guardia Nazionale ODV sia nata e operi dal 1997. Può capitare quindi che ci siano degli equivoci sui loro compiti. Ne parlo con cognizione di causa, perchè ne faccio parte anche io, da 4 anni. Una esperienza che considero preziosa. In tema di protezione civile di sicurezza non si impara mai abbastanza.

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Un colpo di fulmine

Per me la Guardia Nazionale è stato un colpo di fulmine. Ho toccato con mano il grande valore sociale e di educazione civica di un progetto aggregativo e di intervento nell’ambito della sicurezza pubblica, della protezione civile, e della prevenzione. In qualunque emergenza, in qualunque reato, e in qualunque pericolo c’è un momento in cui il disastro può essere ancora evitato.

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Si cerca di essere lì in quel momento, alle volte con il richiamo alla prudenza, altre mostrando una divisa all’orizzonte, ma quando si riesce a prevenire concretamente il rischio che un fatto grave accada, nell’anima nasce qualcosa di più della soddisfazione di aver fatto una cosa buona. Si è intimamente felici, anche se ci sarà sempre chi dice che abbiamo esagerato nella valutazione dei fatti, che si trattava di una cavolata e che non sarebbe successo nulla anche se non c’eravamo.

Questo vale sia quando i volontari della Guardia Nazionale sono davanti alle scuole a ricordare agli automobilisti di tenere la velocità a passo d’uomo, sia quando siamo chiamati a cercare persone che si sono perse, sia quando si aiuta a fare viabilità dopo un incidente stradale, sia quando aiutiamo lo svolgersi sereno di una manifestazione religiosa, sia quando, come è successo spesso quest’anno, ci si occupa delle operazioni anti contagio da Covid19, sia quando controlliamo che parchi, piazzole ecologiche, siti archeologici o qualunque altro tipo di bene pubblico, sia rispettato.

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Le reazioni della “prima volta”

Quando arriviamo per la prima volta in un nuovo Comune, le reazioni dei cittadini che non ci conoscono possono essere divertenti. Sia chiaro: quello con la Guardia Nazionale non è un tipo di volontariato da prendere sottogamba. Uno dei primi corsi di formazione che affrontiamo è quello di autodifesa personale. In servizio siamo tutti dei duri, e non scherziamo affatto nè sulla nostra sicurezza, nè su quella dei nostri colleghi, nè su quella dei cittadini, è naturalmente non scherziamo mai sui compiti che dobbiamo eseguire.

“Ah, se la Guardia Nazionale mi dà la multa, io non la pago, “, “Se mi fermano, io i documenti non glieli dò”. Sono frasi che si sentono alcune volte da chi ancora non ha avuto il tempo di capire quale è la funzione e il compito di prevenzione della Guardia Nazionale, che è una odv di protezione civile specializzata. Non so per quale motivo ci sia questo senso di colpa generalizzato nei confronti del codice della strada e questo timore che dei volontari passino il loro tempo a chiedere le generalità a passanti innocenti senza motivo, ma non sono compiti che abbiamo.

A meno che non si veda qualcosa di palesemente pericoloso o incivile, come parcheggiare sui parcheggi dei disabili senza averne diritto, e per cui avvisiamo la polizia locale, non è fra i compiti dei volontari emettere sanzioni. Infatti per dare una multa relativa al codice della strada è necessaria la presenza del pubblico ufficiale, e non basta essere, come noi, Incaricati di Pubblico Servizio.

Ricordate il caso degli ausiliari del traffico del comune di Milano? Le multe che avevano dato erano state annullate proprio perchè non era presente un agente della polizia locale competente. Ora, quando girano per sorprendere chi parcheggia in divieto di sosta, sono sempre accompagnati da almeno un agente della polizia locale che rileva l’infrazione, segnalata dai volontari.

Poi però capita di sorprendere un ladro mentre si arrampica su un muro e tenta di entrare in una casa, oppure che sta per rompere il finestrino di un’auto. Gli si chiede: “Chi sei?”, magari solo per prendere tempo in attesa delle forze dell’ordine, e quello tira fuori immediatamente i documenti, spesso spudoratamente falsi, e li mostra, cercando di convincere che tutto è assolutamente normale.

Cerchiamo persone di Castellanza disposte a “innamorarsi” del progetto della Guardia Nazionale

La funzione principale della Guardia Nazionale è creare dei distaccamenti nei Comuni convenzionati, formare dei nuovi volontari che siano del posto, insegnare loro a prendersi cura del proprio paese, della gente e dei beni pubblici, seguendo le leggi e delle procedure strategiche, entrando anche nel sistema di protezione civile con una formazione adatta a scongiurare disastri e ad aiutare a gestirli quando si verificano. E’, insomma, l’attuazione pratica di progetti di educazione civica, in un paese in cui l’eliminazione della leva militare obbligatoria ha allontanato giovani e adulti dal senso di responsabilità nei confronti della propria comunità.

Non è un impegno gravoso. Il tempo richiesto è un minimo di 2 ore al mese di servizio a volontario (50 ore all’anno) per essere considerati volontari operativi e la disponibilità, secondo il proprio tempo libero, a seguire i tanti corsi di formazione gratuiti che organizziamo.
Se ti ho incuriosito, e vuoi saper di più, scrivi a ticino@guardianazionale.com

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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