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Eurojust. Frode sui rifiuti metallici. 15 arresti fra Italia, Ungheria e Slovacchia

Eurojust, l’organizzazione europea che si occupa della consulenza e del sostegno alle polizie e alle procure dei paesi dell’ unione europea nell’ambito di operazioni che coinvolgono più paesi e legislazioni è stata questa volta chiamata dall’Italia per scardinare una truffa internazionale che riguarda il traffico di rifiuti metallici e una serie di reati ambientali.

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Su richiesta delle autorità giudiziarie italiane, Eurojust ha infatti partecipato ad una operazione che ha coinvolto Slovacchia e Ungheria per fermare dei crimini ambientali che duravano da anni e un frode da 130 milioni di EUR di frode perpetrata con la vendita di rifiuti metallici. Nell’operazione coordinata da Eurojust, 15 persone sono state arrestate in Italia e Slovacchia per traffico illegale di rifiuti metallici, riciclaggio di denaro e emissione di fatture e documenti falsi. In totale, sono stati perquisiti 60 luoghi e sequestrate apparecchiature informatiche, dispositivi elettronici e documenti.

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Gli arrestati avrebbero acquistato e venduto rifiuti metallici dal 2015, il che è illegale secondo la legislazione dell’Unione Europea. Hanno prodotto falsi certificati e fatture, fingendo che i rifiuti fossero rottami metallici, di cui è consentito il commercio se sono fornite dichiarazioni di conformità. Queste dichiarazioni sono necessarie per risalire alle origini del rottame metallico. La frode ha portato a profitti illegali stimati di almeno 130 milioni di euro.

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La Guardia di Finanza

Secondo la Guardia di Finanza, dal 2018 sono state vendute e lavorate illegalmente oltre 18.000 tonnellate di rifiuti metallici in fonderie regolarmente funzionanti. Ciò ha comportato possibili rischi per la salute e ha disturbato la concorrenza di mercato per le imprese che operano legalmente. Certificati, dichiarazioni e fatture falsi sono stati forniti tramite una serie di società fittizie con sede in Slovacchia, Ungheria, Turchia, Egitto, Pakistan, Cina e Malesia. Le fatture false hanno consentito l’acquisto del metallo “fuori dai libri contabili”, fingendo che provenisse dall’estero. Le indagini sulle operazioni illegali sono iniziate nel 2018, a seguito di una transazione sospetta tra una società in Slovacchia e un’impresa a Torino, che avrebbe coinvolto somme di denaro anomale.

La DDA Torino (Direzione Distrettuale Antimafia) e il Nucleo economico della Guardia di Finanza

La Direzione Distrettuale Antimafia (D.D.A.) della Procura della Repubblica di Torino e il Nucleo

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La Direzione Distrettuale Antimafia (D.D.A.) della Procura della Repubblica di Torino e il Nucleo economico della Guardia di Finanza hanno successivamente svelato la frode su larga scala con documenti e fatture. Eurojust ha coordinato l’organizzazione della giornata delle operazioni, ha assistito gli operatori per l’esecuzione degli ordini europei di indagine in Ungheria e Slovacchia e ha fornito sostegno all’arresto di un sospetto in Slovacchia.

L’operazione sul campo è stata lanciata dall’OPP di Torino, dalla Guardia di Finanza a Torino e Napoli, dove gli indagati avevano costituito una finta società controllata. In Slovacchia, ulteriore supporto è stato fornito dal PPO regionale e dalla Polizia distrettuale IV – Dipartimento della Polizia criminale di Bratislava. L’assistenza in Ungheria è stata fornita dall’ufficio del procuratore capo metropolitano di Budapest, dal dipartimento per i crimini finanziari, dal quartier generale della polizia di Budapest e dalla contea di Zala e dalla polizia di Zalaszentgrót.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

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