Cronaca Lombardia

Il Fatale destino dei bancomattari bolognesi (Video)

MIlano. Alle prime ore di questa mattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Milano, a conclusione di una lunga attività di indagine, hanno arrestato 10 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di furti di denaro contante presso gli sportelli ATM di istituti di credito su tutto il territorio nazionale mediante assalto con miscela esplosiva, riciclaggio ed altro. 

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Le indagini, condotte dal Nucleo Investigativo e dirette dalla Procura della Repubblica di Milano, hanno consentito di disarticolare un sodalizio, i cui capi ed organizzatori abitano e sono cresciuti nel quartiere “Pilastro” di Bologna, specializzato nella realizzazione di assalti notturni in danno di sportelli bancomat.

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Le violente esplosioni causate per scardinare gli sportelli bancomat hanno spesso provocato ingenti danni alle strutture e in alcuni casi con conseguenze di inagibilità ad interi edifici. Tra febbraio 2017 e aprile 2019 sono 73 gli assalti portati a compimento dal sodalizio in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Lazio, con un bottino che supera i 3, 5 milioni di euro.

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Uno degli organizzatori è stato localizzato ed arrestato in Spagna, precisamente a Benidorm – nota località balneare della Costa Blanca – dove si era trasferito da circa un anno aprendo un ristorante di cucina italiana.

In un certo modo famosi

Famosi tanto da avere un loro soprannome. Erano i bancomattari bolognesi. Si tratta infatti di un gruppo di persone di etnia rom divenuti stanziali al quartiere Pilastro di Bologna che si era specializzato nella costruzione delle marmotte ripiene di esplosivo e nell’esecuzione con metodi studiati a tavolino.

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Erano così conosciuti che quando avveniva un assalto ad un bancomat, la difficoltà più grande delle forze dell’ordine era riuscire a stabilire chi fosse stato del gruppo per attribuirgli le responsabilità penali che in Italia sono sempre personali. L’attività però del gruppo parentale era nota, tanto che come nel caso del colpo a Vanzaghello i carabinieri li hanno seguiti da quando sono partiti, quando hanno effettuato il colpo e infine li hanno aspettati a destinazione.

Nota della redazione
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Cristina Garavaglia

Giornalista

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