La protesta dei commercianti e dei ristoratori del Magentino a Corbetta
Corbetta (MI) Mercoledì 27 gennaio 2021. Si sta tenendo in questo momento la manifestazione di protesta dei commercianti e dei ristoratori del Magentino. Con loro sono presenti anche diversi lavoratori dei paesi limitrofi;
non solo quindi titolari di negozi o piccole attività ma anche chi dipende da questi esercizi, chi attraverso il proprio lavoro porta lo stipendio a casa. Il messaggio che tutti manifestano è quello di poter riaprire al più presto le loro attività. Questa speranza è stata riposta, attraverso le loro voci, nel sindaco di Corbetta Marco Ballarini: non si tratta infatti di una protesta contro l’Amministrazione Comunale di Corbetta ma una manifestazione pacifica (seppur di protesta) che ha scelto come palcoscenico Corbetta proprio. Lo scopo è quello di affidarsi al primo cittadino, alla sua voce politica, con la richiesta che il politico prima che l’uomo la porti in Provincia, in Regione e nei palazzi che governano il nostro paese.
Betty Cerri, ristorante Bettycuore Magenta
“Io sono la titolare di Bettycuore. E’ un locale a Magenta: un bar ristorante – spiega – Siamo disperati. Siamo qui tutti insieme per chiedere, e sperando di ottenere, un aiuto, una rappresentanza, affinché qualcuno vada a spezzare una lancia per noi perché si possa riaprire, Dal canto nostro garantiamo garantiamo sicurezza nei nostri locali. L’impegno sarà di tutelare la sanità nei nostri posti di lavoro. Se non riapriamo, l’alternativa è la fine, la chiusura. Il problema non è solo riferito ai commercianti corbettesi.
Il problema è comune. Abbiamo scelto Corbetta per manifestare perchè Marco Ballarini è il politico che si è dimostrato un sindaco con il buonsenso del padre di famiglia: ha capito questa tragedia e ha preso a cuore tutte le fasce deboli. Senza voler togliere nulla agli altri sindaci, lui si è davvero prodigato per tutti. Vorremmo che la nostra voce venga portata in Regione non facendo i Marrani, spaccando le cose. Lo chiediamo con una candela in mano, siamo con il cuore in mano perché abbiamo bisogno di lavorare. Dietro al mio posto di lavoro ci sono 5 dipendenti quindi 5 famiglie”.
Davide Valenti, Peyote Caffè di Magenta
“Un anno dal primo lockdown e non si è ancora risolta la situazione per quanto riguarda i ristoratori, varie categorie speciali e diciamo non c’è un occhio di riguardo per loro – spiega- Vengono chiusi e basta le loro attività. Gli aiuti arrivati sono pari al 5% del nostro fatturato e quindi non servono a mantenersi vivi. In ogni modo non solo quelli che vogliamo! Noi vogliamo lavorare dignitosamente perché i posti che abbiamo perso l’abbiamo creati e col cuore, per dare un futuro ai nostri figli.
Attualmente invece non riusciamo più a vedere un futuro anche perchè non riusciamo a organizzare neppure il presente”. La situazione della vostra categoria è analoga in un po’ tutti i paesi dell’Europa, o secondo lei in Italia la situazione è peggiore? “In Francia, ad esempio, il Governo aiuta veramente le persone che devono tener chiusa la loro attività – risponde – Sappiamo benissimo che c’è un’emergenza sanitaria ma pensiamo che il nostro di Governo non sia riuscito a prendere delle decisioni adeguate per poterci mantenere vivi.
Si delinea una situazione di chiusura totale dei nostro esercizi, e la conseguenza sarà una disoccupazione crescente, perché tutti quanti abbiamo dei dipendenti che prima o poi saranno in strada cercare lavoro”. A Corbetta, sono state posticipate proprio per volontà dell’Amministrazione Comunale diverse tasse. A Magenta? “Abbiamo chiesto di rateizzare la Tari. A Magenta ci hanno detto di ‘no’ e questo è solo un esempio.
Chef Fabio Zanetello, Delight di Corbetta
“La pizza la si può fare da asporto però ci sono dei cibi che non garantiscono lo stesso risultato. Per noi è impensabile! Un risotto si scuoce e poi il packagign non è lo stesso che per una pizza: farebbe troppo lievitare il prezzo”.
Marco Ballarini, sindaco di Corbetta
La manifestazione, la protesta è stata fatta proprio nel nel cortile del suo Municipio perché tutti lo definiscono come buon padre di famiglia quindi non è una protesta contro il sindaco è una protesta nel palazzo del sindaco per chiedere di fare il portavoce delle loro esigenze? “Mi chiedono di fare il portavoce delle loro esigenze di una distanza – spiega – Tutti i protocolli sono rispettati e poi si tratta di una manifestazione libera e pubblica.
Io capisco che loro siano in difficoltà perché è un anno che lavorano sì, lavorano o no. E questo dopo avere investito parecchio per mettersi a norma. Ora è importante far lavorare le famiglie, perché dietro un ristorante, a un bar, ci sono tante altre famiglie che lavorano. L a prima cosa importante è la salute e la sicurezza dei cittadini ma bisogna far lavorare le persone. Occorre convivere con il virus”
Cleo caffè di Vittuone.
“Siamo qui stasera con una candela in mano perchè la ristorazione è ridotta al lumicino. In autogrill si può mangare al caldo e da noi no. Perchè? Eppure anche noi abbimao adottato tutte le misure richieste per garantire la sicurezza e la salute”. A portare la loro solidarietà, vera e concreta, tanti esponenti della Lega Nord di Corbetta e la consigliera regionale della Lega Silvia Scurati
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.