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Finti tecnici, finti Carabinieri e chiamate farlocche dall’ospedale. A Corbetta, Cusago, Vittuone, Rho

Ancora truffe agli anziani e le tecniche, purtroppo, si affinano sempre più. Corbetta, Cusago, Vittuone, Rho.

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A Cusago, giovedì 10 dicembre, due uomini (uno più alto e uno più basso), ai sono intrufolati nelle abitazioni di via Aldo Moro fingendosi Carabinieri. La vittima presesclta se li è ritrovati davanti . I malintenzionati hanno così mostrato un tesserino, ovviamente finto, attraverso il quale si spacciavano per militari dell’Arma. I finti carabinieri hanno chiesto di entrare nell’abitazione per controlli ma per fortuna sono stati smascherati da un giovane parenti della vittima prescelta, prima che potessero mettere in atto la truffa. Si ricorda che anche il carabiniere, salvo in casi di perquisizione per droga o presunti reati gravi, deve avere un mandato di perquisizione domiciliare per poter rovistare nella casa di privati.

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Un’altra truffa che è stata tentata, e con modalità diverse a seconda dei casi, è stata quella della telefonata del parente all’ospedale. Si registrano episodi simili avvenuti negli scorsi giorni a Vittuone e a Rho. E’ il telefono di casa e non il telefono cellulare dell’anziano a squillare. Il numero lo si trova con tanto di indirizzo sulle Pagine Bianche. La chiamata, stando a ciò che è stato detto ad alcune delle vittime che hanno denunciato ai carabinieri, arriva dell’estero ed è difficilmente rintracciabile ma chi parla lo fa correttamente in italiano: si spaccia per un/un’inferimere/a o per un parente. “Sua nipote è in ospedale signora, ci servono 50/100 euro per le cure o per il trasporto” ad esempio. Insomma, le modalità della richiesta varia molto a seconda di come evolve la conversazione tra vittima e truffatore. “Un nostro operatore è già davanti a casa sua, può dare a lui” è stata ad esempio una richiesta tipo fatta a Rho. Truffa andata a segno. Truffa che fa capire che se anche la telefonata arriva dall’estero, i basisti sono italiani e conoscono bene la zona in cui andranno a operare.

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A Corbetta, invece, tra via Oberdan, via Piave e via Verdi sono stati smascherati i soliti finti tecnici Enel che volevano entrare nelle case con la scusa di proporre un cambio teriffario. Niente di più falso, dato che in tempi di Covid tutto ciò si fa al telefono e che quando i padroni di casa hanno detto loro che avrebbero chiamato la Polizia locale, questi individui si sono dileguati in men che non si dica.

Il consiglio resta sempre quello di non far entrare nessuno in casa e, nel dubbio, chiamare il numero unico di emergenza 112.

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Nota della redazione
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Cristina Garavaglia

Giornalista

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