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Violenza sulle donne: panchine rosse a Corbetta e dati a livello comunale.

Panchine rosse non solo in centro a Corbetta e non solo a ricordare che il 25 novembre è la giornata contro la violenza sulle donne, ma un progetto del Comune di Corbetta che ha voluto andare oltre toccando la violenza di genere e dando in mano ai cittadini le idee per sviluppare questo tema. Se le panchine rosse hanno infatti già fatto la loro comparsa nel centro storico, nel 2020 i protagonisti sono stati i Comitati, le associazioni e i gruppi di cittadini. Per loro l’Amministrazione comunale ha creato un bando e messo sul piatto circa 600 euro come contributo per realizzare le panchine rosse in tutto il territorio corbettese.

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In questo articolo parliamo di:

Dati a Corbetta

“Non abbiano speso molto per questa iniziativa perché abbiamo riqualificato le panchine già esistenti. L’idea era proprio quella: recuperare e riqualificare un arredo urbano dando un senso ben preciso e coinvolgendo Comitati e cittadini attraverso le loro idee” ha premesso il vicesindaco Linda Giovannini. E infatti, sulle diverse panchine colorate e arredate da chi ha aderito all’iniziativa, sono state scritte e pensate frasi per ricordare tutto l’anno la violenza fisica, verbale e psicologica sulle donne ma anche disegni per non dimenticare che la violenza di genere è una realtà sempre presente.

“A Corbetta fortunatamente non ci sono situazioni eclatanti di violenza fisica contro le donne – prosegue il vicesindaco – Ciò nonostante è il ‘sommerso’ che ci preoccupa. Ad esempio, durante il lockdown abbiamo ricevuto una chiamata al nostro sportello di sostegno psicologico che faceva intendere un caso di violenza o comunque disagio domestico e così la signora che ha telefonato è stata inviata dalla nostra psicologa al nostro Sportello Rosa che è aperto una volta a settimana nel cortile del palazzo comunale. Il problema è che il più della volte le donne non denunciano neppure a questo sportello. La sensazione è che ci siano ben più casi ‘sommersi’ di quelli che finiscono come dato statistico”. Gli sportelli servono anche come aiuto psicologico e non solo per chi è vittima di violenza ma anche per quelle donne che si ritrovano a vivere situazioni lavorative difficili, che magari hanno a carico i genitori anziani. Basta contattarli per essere indirizzati verso un aiuto concreto a 360 gradi.

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E proprio tali dati statistici (fonte Istat) denunciano che nel 2020 i femminicidi in Italia sono stati 91; una donna ogni 3 giorni, in media, è stata uccisa. Non sempre a compiere il femminicidio è il marito o il compagno geloso ma la donna è spesso vittima di violenze e costrizioni da parte di un genitore, un fratello e un proprio figlio; in quest’ultimo caso, soprattutto per questioni economiche e situazioni legate a dipendenze. Non è facile denunciare ma una cosa, sempre, la si può fare: infondere cultura ed educazione alle nuove generazioni. Un uomo violento spesso è così per delle patologie ma la questione culturale incide in maniera basilare.

Comitati in “rosso”

“Fino ad oggi, nel nostro paese, solo quest’anno sono stati 94 gli omicidi con vittime femminili, uno ogni tre giorni, mentre l’Istat stima in circa due milioni le donne vittime di violenza fisica o sessuale. A crescere sono soprattutto i femminicidi commessi in ambito familiare, fattore determinante i lockdown causa Covid19 – ha commentato la presidente del Comitato Parco della Repubblica Marjeta Plaka – Ringraziamo per la collaborazione i nostri volontari: Piero, Carmen, Orietta Portaluppi, Alessandro Zaccaro, Svetlana, Giacomo, Bryan, Michele, Emanuela Micaletto e il Comitato del Parco della Repubblica. Questo il messaggio scritto sulla panchina del quartiere Marsala: “L’amore ti dà il diritto di amare, non quello di vantare diritti sulla persona amata!”.  

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. Violenza sulle donne: panchine rosse a Corbetta e dati a livello comunale. - 25/11/2020
La panchina rossa al parco della Repubblica

“ La violenza sulle donne distrugge l’essenza stessa della natura e ci affoga in una tristezza infinita. Su questa panchina troppe donne non potranno mai sedersi. Lasciamola vuota anche noi, per ricordare con questo gesto tante vite frantumate e spezzate”. Questo invece il messaggio del Comitato di Castellazzo de’Stampi, che ha ridipinto di rosso una panchina in pietra presente nel parco giochi di via Zara. Un gesto per far capire che anche il Comitato c’è nella giornata del 25 novembre e durante tutto l’anno. La panchina infatti è stata concepita come una sorta di “monumento” alle donne morte o violate per crimini contro le donne stesse; per tale motivo l’invito è stato quello di lasciarla sempre vuota, così che il vuoto di una vita distrutta, spezzata e violata non passi indifferente.

. Violenza sulle donne: panchine rosse a Corbetta e dati a livello comunale. - 25/11/2020
La panchina rossa al parco di via Zara, Castellazzo

E “Qualcosa di rosso” ha tinto anche il parco del rione Malpaga. Qui sono state posizionate due panchine rosse per dire no ad ogni forma di violenza. “Tutti insieme per dire basta ad ogni violenza di genere. Il Comitato di quartiere Rione Malpaga, in collaborazione con i servizi sociali del Comune di Corbetta , ha deciso di sensibilizzare i residenti con l’iniziativa ‘Panchine Rosse’. Domenica 22 novembre, i rappresentati del Comitato Rione Malpaga hanno posizionato due panchine rosse presso il parchetto Enzo Ferrari, così che questo gesto sia una forma di solidarietà nei confronti di chi subisce violenze di genere” ha commentato il Comitato.

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. Violenza sulle donne: panchine rosse a Corbetta e dati a livello comunale. - 25/11/2020
La panchina rossa al parco della Mapaga

 Anche a Soriano la panchina rossa è stata posizionata lungo il fontanile San Carlo, proprio sulla pista ciclabile che porta alla frazione. Quello che a tutti gli effetti è concepito come un monumento, è stato realizzato recuperando e tinteggiata una vecchia panchina che si trovava al Lazzaretto di Soriano. L’opera è stata fatta in collaborazione tra il Comitato di Soriano e i Servizi Sociali di Corbetta.

Una panchina rossa è stata posizionata anche al parco della Pobbia che tra l’altro ha fatto tutto tramite il Comitato e senza usufruire del contributo comunale. Nessuna panchina invece a Cerello

Nota della redazione
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Cristina Garavaglia

Giornalista

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