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La Comunità pastorale di Magenta: quadruplicati gli ospiti del refettorio. Nuovi poveri. L’ex liceo ospiterà gli studenti?

Don Giuseppe Marinoni, prevosto della Comunità pastorale di Magenta, ha reso noto il bilancio solidale post emergenza Covid-19. “Il virus ha creato nuovi poveri e per fare fronte alle necessità di questi, la Caritas cittadina e decanale hanno dovuto compiere non pochi sforzi per affrontare il problema delle esigenze quotidiane di chi era nel bisogno – spiega don Giuseppe – Il Covid ha fatto riscoprire una rete di servizi di Carità che a Magenta portano i nomi di Caritas, ‘San Vincenzo’, ‘Non di solo pane’. Bisogna comunque dire un grazie ai non pochi volontari che si sono messi al servizio per l’accoglienza e a chi ha reso possibile dare una risposta ai questi bisogni, nonchè alla Protezione Civile che ha agito in sinergia”.

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la scala Rho b&b

. La Comunità pastorale di Magenta: quadruplicati gli ospiti del refettorio. Nuovi poveri. L'ex liceo ospiterà gli studenti? - 30/07/2020
Il nuovo logo della Comunità pastorale che ingloba 5 parrocchie

I nuovi poveri: i numeri

Don Giuseppe spiega che al refettorio “Non di solo pane” si è passati dai 30 ospiti giornalieri presenti a febbraio (ricordiamoci che l’emergenza è iniziata tra il 22 e 24 febbraio 2020) ai 120 ospiti giornalieri, con punte di 170 ospiti.

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cambiamenti. Social journalism

Da Caritas e “San Vincenzo” partono gli aiuti materiali in cibo e generi di prima necessità. Il parroco magentino ha così spiegato che il lavoro di queste due realtà è più che raddoppiato a riprova che anche i nuovi bisognosi sono aumentati esponenzialmente e non si tratta solo di stranieri o persone di per sé già in difficoltà, ma anche di famiglie comuni con magari due figli, il mutuo da pagare e i contratti di lavoro che sono sempre più precari. Si ricorda infatti che in molti non hanno percepito stipendio per tre mesi e gli aiuti legati ai bonus Covid o alla cassa integrazione non sono sempre arrivati con celerità.

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Dove metto i figli? All’oratorio estivo

Non viene chiamato oratorio estivo ma la sostanza è questa. Anche il parroco don Giuseppe Marinoni ha voluto sottolineare questa sfumatura. Al di là di come lo si voglia chiamare, l’attività estiva che si è svolta negli oratori magentini è stata necessaria quanto preziosa. Dove mettere infatti i figli quando si ha necessità di lavorare e di recuperare le perdite economiche dei mesi passati?

Durante il giorno, con le opportune precauzione imposte dal Covid e spalmando i bambini e ragazzi su più sedi, si sono raggiunte le 200 presenze. I più piccoli sono stati accolti nell’oratorio della Sacra Famiglia con la supervisione di don Davide Fiori e i grandicelli all’oratorio San Martino con don Emiliano Redaelli. Per quanto riguarda gli adolescenti, questi sono stati impegnati negli orari serali.

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L’ex liceo come nuova scuola?

In vista delle possibili problematiche nella ripresa scolastica settembrina, dettate dal distanziamento sociale che si impone per il Covid, don Giuseppe Marinoni ha anticipato la volontà di mettere a disposizione gli spazi dell’oratorio di San Martino e quelli dell’ex liceo unito al complesso della parrocchia della Sacra Famiglia per ospitare gli studenti delle scuole magentine nell’ipotesi che gli spazi tradizionali legati ai plessi scolastici non fossero sufficienti.

Nota della redazione
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Cristina Garavaglia

Giornalista

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