Le opere pittoriche di Sandro Borroni. La “blindatura” del colore
Un giugno Magentino, quello del 2020, alquanto insolito per mancanza di eventi. Il virus ancora una volta ha scombussolato la vita dei tanti turisti che ogni anno si riversavano nella città, la stessa che diede il nome al color Magenta e che aprì le porte all’unità d’Italia attraverso la battaglia del 1859. Ci è tuttavia permesso ripercorrere i luoghi della storia e tra questi il ponte di Boffalora sopra Ticino, dal quale arrivarono le truppe che animarono quella guerra d’indipendenza.
Lo facciamo attraverso le opere pittoriche dell’artista boffalorese Sandro Borroni. La rubrica di arte pittorica collegata a itinerari turistici, con opere di Sandro Borroni, ci fa viaggiare con la memoria.
Sandro Borroni

SANDRO BORRONI nasce a Legnano nel 1944. Vive e lavora a Boffalora sopra Ticino (MI). Ha iniziato il suo percorso artistico da autodidatta e questo gli ha permesso di non subire la fascinazione degli stili pittorici dei grandi nomi della pittura mondiale, ma di seguire la sua genialità e capacità che l’ha condotto ad ideare una nuova tecnica pittorica: la BLINDATURA DEL COLORE, che consiste nell’inserimento dei colori ad olio all’interno di “cordoncini” che ne delimitano gli spazi, creando armonie cromatiche in una sintesi di ensemble di luci e colori.
Nella sua pittura, i temi ricorrenti sono le vedute urbane, i siti industriali o cantieri navali, identità passate e future delle nostre città. La scelta del soggetto è frutto di studi approfonditi e, dietro ad ogni analisi operata dall’artista, c’è sempre la motivazione. Ogni sua opera racconta cioè una storia.
Le sue tele sono realizzate con minuzia di particolari e i colori, blindati nelle linee in rilievo del cordoncino bianco, creano suggestioni bidimensionali che emozionano, danno nuovo significato agli spazi consueti che circondano e creano il quotidiano. Per visitare la galleria dell’artista, basta collegarsi a www.sandroborroni.com
Opera della settimana

“Boffalora Sopra Ticino si trova in parte all’ interno del Parco Lombardo della valle del Ticino – spiega Borroni – Il paese è attraversato nella parte centrale dal Naviglio Grande, che di fatto divide il paese in due parti: la parte bassa con la parte alta nella zona periferica del paese”.
La veduta dell’opera è quella della piazza centrale. Qui è ancorato il “Barchett da Bufalora” ed è sempre da qui che la tradizione vuole far sbarcare la Madonna della neve che durante la manifestazione religiosa agostana viene portata in processione dalla vicina Bernate a Boffalora proprio sul Barchett. Il tutto è accompagnato dalla cosiddetta lucciolata, ovvero sia da luci votive galleggianti sul Naviglio Grande. E poi ancora, legata all’evento, la parte più profana che vede la cuccagna sul Naviglio.