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Coronavirus. Ecco i dati reali

Leggendo le notizie sul coronavirus in questi giorni sembra di assistere ad uno scenario di pandemia mondiale conclamata. Invece il coronavirus è solo una influenza leggermente più forte rispetto alle normali influenze di stagione che, annualmente in Italia, uccidono almeno 5 volte di più del coronavirus stesso.

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Se tutti gridano al lupo, chi ha dubbio che il lupo non ci sia è meglio stia zitto. Se prova a dire che il lupo non c’è, rischia che tutti i cacciatori di lupi si rivoltino verso di lui e, dato che non trovano il lupo, diano la caccia a lui giusto per tenersi in allenamento. Ci sono, però, i temerari.

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È così anche per chi pone domande sulla questione coronavirus

Innanzi tutto diciamo che è chiaro che qualcosa nei conti non torna. Poche centinaia di morti di influenza su una popolazione di 1 miliardo di persone è un numero ridicolo. Se i cinesi volevano raccontare una balla dovevano diramare numeri più credibili, intorno almeno alle migliaia di persone morte. Infatti nessuno ha creduto ai loro numeri e ora si teme che il governo cinese abbia nascosto una catastrofe di dimensioni terrificanti. Il timore è che i morti reali siano milioni. In questo caso lo strano allarmismo divulgato avrebbe senso.

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Il vero messaggio da divulvare però avrebbe dovuto essere: “non vogliamo spaventarvi ma conoscendo gli ex marxisti temiamo che il governo cinese abbia tolto qualche zero ai nuneri di infetti e di morti comunicati. Però, siccome la Cina è un partner commerciale pesante, dobbiamo fare finta di credere ai loro numeri. Allarmatevi quindi, e prendete precauzioni, ma nel farlo cerchiamo di passar tutti per scemi. “

coronavirus,Cina,Dati. Coronavirus. Ecco i dati reali - 02/02/2020

Africa, africani e pandemie

L’ Africa è piena di cinesi che la stanno trasformando. Infatti si attribuisce la colpa della forte pressione migratoria degli africani nei confronti dell’Europa al colonialismo cinese nel continente nero. Se c’è una migrazione che può dare gravi problemi sanitari non è quella delle poche centinaia di cinesi che arrivano in Italia in aereo, ma è quella dell’immigrazione clandestina che arriva dai paesi africani.

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Il tempio del cannolo a Corbetta

Il coronavirus, in questo caso, si aggiunge alle altre nunerose malattie che affiggono persone dal fisico indebolito e che dormono all’aperto, come quelle accampate sotto il ponte della ferrovia che divide viale Brianza da viale Lunigiana. Quelle persone, dopo aver respirato i gas di scarico delle auto per qualche mese, se prendono il coronavirus ci rimettono la pelle di sicuro.

Sono queste persone che fanno rischiare a tutti la diffusione di una pandemia, ma non solo per il corona virus. C’è anche una forma di meningite, il cui battere in alcune zone dell’Africa è così endemico che il 20% della popolazione è portatrice sana. Eppure, l’Africa appare immune dal coronavirus.

Le cartine diffuse dall’oms ieri

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Si può pensare che l’Africa non sia immune dal Coronavirus ma che l’organizzazione sanitaria dei paesi africani non sia nelle condizioni di individuare e registrare casi. Infatti nei paesi in cui il livello sanitario è alto, come negli Emirati arabi uniti, i casi ci sono. Quindi è ancora più pericoloso del passato permettere agli africani di sbarcare in Italia senza effettuare controlli sanitari accurati.

Le classifiche dei focolai conosciuti

L’oms sta diramando giorno per giorno i dati dei focolai dell’ epidemia. Da questi schemi si possono ricavare dei dati che permettono di comprendere come il virus si diffonde. Sono dati con numeri piccolissimi. Dal punto di vista statistico non varrebbe nemmeno la pena di prenderli in considerazione. Però per chi occupa di studiare come si diffondono i virus il coronavirus è una occasione d’oro. Speriamo non se ne approfittino le case farmaceutiche.

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Qui in basso i dati diffusi dalla Cina divisi per province e lo schema di diffusione degli ultimi giorni in cui si nota la velocità di crescita dei nuovi casi in Cina. Dallo schema si dovrebbe parlare di lentezza più che di velocità. La provincia di Hubei ha infatti 58,5 milioni di abitanti, più o meno quanti ne ha l’Italia, e la città di Wuhan ne conta 6milioni e mezzo. Ricordiamo che la Cina ha appena istituito la protezione civile e questo caso di epidemia è un’ottima scuola pratica per dei novellini. Altre conclusioni le lasciamo ai lettori.

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Ilaria Maria Preti

Metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica. Ora scrivo su alcune testate, coordino portali di informazione, sono una giornalista, e una Web and Seo Editor Specialist

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