poesia

Le opere pittoriche di Sandro Borroni e la “blindatura” del colore: la borsa di Milano

La rubrica di arte pittorica collegata a itinerari turistici, con opere di Sandro Borroni, ci riporta a Milano. Il pittore boffalorese Sandro Borroni, attraverso le sue opere realizzate con una tecnica innovativa e di avanguardia, ci condurrà infatti per tutto il 2020 alla scoperta di Milano, della Lombardia, dell’Italia e del mondo intero. Prendendo spunto dai quadri di Borroni, proponiamo accenni storici e curiosità legati ai luoghi citati, cosicchè si possano scegliere come mete turistiche. “Co Notizie”, infatti, copre la Lombardia ed essendo on line può raggiungere anche mete lontane. Non resta dunque che viaggiare nella magia delle opere dell’artista e sui passi della storia!

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Sandro Borroni

. Le opere pittoriche di Sandro Borroni e la "blindatura" del colore: la borsa di Milano - 27/01/2020
Il pittore boffalorese Sandro Borroni

SANDRO BORRONI nasce a Legnano nel 1944. Vive e lavora a Boffalora sopra Ticino (MI). Ha iniziato il suo percorso artistico da autodidatta e questo gli ha permesso di non subire la fascinazione degli stili pittorici dei grandi nomi della pittura mondiale, ma di seguire la sua genialità e capacità che l’ha condotto ad ideare una nuova tecnica pittorica: la BLINDATURA DEL COLORE, che consiste nell’inserimento dei colori ad olio all’interno di “cordoncini” che ne delimitano gli spazi, creando armonie cromatiche in una sintesi di ensemble di luci e colori.

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Nella sua pittura, i temi ricorrenti sono le vedute urbane, i siti industriali o cantieri navali, identità passate e future delle nostre città. La scelta del soggetto è frutto di studi approfonditi e, dietro ad ogni analisi operata dall’artista, c’è sempre la motivazione. Ogni sua opera racconta cioè una storia.

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la scala Rho b&b

Le sue tele sono realizzate con minuzia di particolari e i colori, blindati nelle linee in rilievo del cordoncino bianco, creano suggestioni bidimensionali che emozionano, danno nuovo significato agli spazi consueti che circondano e creano il quotidiano. Per visitare la galleria dell’artista, basta collegarsi a www.sandroborroni.com

Opera della settimana

. Le opere pittoriche di Sandro Borroni e la "blindatura" del colore: la borsa di Milano - 27/01/2020
Palazzo Mezzanotte, palazzo “La Borsa” di Milano opera N°71

PALAZZO MEZZANOTTE, “LA BORSA” DI MILANO. Olio su tela 60×90.

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“L’opera al centro si evidenzia la scultura dell’artista Maurizio Cattelan ‘L.O.V.E.’, nota come il dito scronimo di ” Libertà, Odio, Vendetta, Eternità.
‘Palazzo Mezzanotte’, o palazzo della Borsa è l’edificio che ospita la Borsa valori di Milano in piazza degli affari. Al suo interno si trova il famoso salone delle grida, nella sala del piano interrato si cammina sopra lastre di vetro dove si può ammirare le antiche fondamenta dell’altrettanto antico teatro Romano”

Accenni storici e itinerari turistici

Una partenza travagliata. La prima Borsa del commercio di Milano fu istituita nel 1808 nei locali del “Monte di Pietà”. Il 30 ottobre del 1809 le contrattazioni furono però trasferite nel palazzo dei “Giureconsulti” in piazza dei Mercanti, che sta di fronte al duomo di Milano, in un salone di soli 250 metri quadrati che si rivelò presto insufficiente alle crescenti attività finanziarie che avevano in breve reso la Borsa di Milano la più importante d’Italia.

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Palazzo Mezzanotte (fonte internet)

La Camera di Commercio milanese dovette quindi pianificare la costruzione di una nuova Borsa. L’area venne individuata nella allora nuova piazza Cordusio e il progetto del palazzo affidato all’architetto Luigi Broggi. La nuova sede di piazza Cordusio venne quindi inaugurata nel 1901. Nel frattempo era nata anche Borsa Merci, le cui attività abbisognavano di una sede adatta.

Con l’intento quindi di riunire tutte le attività borsistiche, nel dicembre del 1925 il Commissario governativo della Camera di Commercio, senatore Angelo Salmoiraghi, deliberò l’acquisto del Palazzo Turati di via Meravigli, e l’area compresa fra la stessa via e la retrostante piazza San Vittore al Teatro con l’intenzione di spostarvi le Borse milanesi.

L’architetto Paolo Mezzanotte, che era stato incaricato di predisporre un progetto per la trasformazione del palazzo, arrivò alla conclusione che l’adattamento sarebbe stato talmente vasto da snaturare del tutto il Palazzo Turati. Si deliberò quindi la costruzione di un nuovo palazzo, affidata al medesimo Mezzanotte, e che oggi ne porta il nome.

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La piazza non ancora completata, 1932 (fonte internet)

Fu un palazzo all’avanguardia per l’epoca in Italia: fu il primo a prevedere l’esecuzione automatica delle chiamate simultanee degli ascensori aveva un sistema di condizionamento dell’aria funzionante con acqua e vapore ed ospitava il più grande quadro luminoso elettrico d’Italia che permetteva la visione della quotazione in tempo reale dei 78 titoli ammessi alla Borsa di Milano.

Nota della redazione
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Cristina Garavaglia

Giornalista

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