Ortomercato. Agli arresti ex direttore di Sogemi
Milano. La squadra mobile della questura di Milano ha posto agli arresti questa mattina due imprenditori e l’ex direttore generale di Sogemi, Stefano Zani, per corruzione, nell’ambito di una inchiesta sulla gestione del facchinaggio. Stefano Zani è agli arresti domiciliari.
I 2 imprenditori sono stati accusati di istigazione alla corruzione. Insieme all’ex direttore generale di SoGemi, Stefano Zani, sono anche accusati di corruzione. Zani è accusato di atti contrari ai doveri di ufficio commessi in continuazione. Tutto è iniziato nel febbraio del 2018 , in seguito ad una denuncia di un dipendente della Sogemi. addetto alle attività ispettive, nei confronti dei due referenti del consorzio AGEAS.
Indice dei titoli
Sogemi
S. Zani, 53enne, all’epoca dei fatti era Direttore Generale di Sogemi , la società che gestisce l’ortomercato di Milano, e che è una delle società partecipate del Comune di Milano. Zani oggi è a capo della Direzione Affari Generali. Gli imprenditori sono G. Gnoli, 62enne e originario di Milano e V. Manco, 54enne, originario di Taranto. Secondo quanto accertato dalla quadra mobile questi ultimi due sono amministratori occulti della società AGEAS, un consorzio di cooperative concessionario per le attività di facchinaggio da svolgersi in ausilio dei grossisti agroalimentari all’interno dell’Ortomercato.
Ageas e gli amministratori occulti
Gli amministratori occulti di Ageas a gennaio 2018 si erano infatti recati nell’ufficio dell’impiegato e gli avevano rivolto proposte di natura economica affinché si esimesse dall’avviare un procedimento sanzionatorio finalizzato alla revoca ad operare nei confronti di una delle consorziate. Quest’ultima, infatti, aveva acquisito in maniera simulata un intero ramo di azienda di una concorrente in totale violazione delle norme in materia di evidenza pubblica.
Facchini…
Le indagini e le perquisizioni effettuate a casa e sul luogo di lavoro dei due imprenditori hanno consentito di dimostrare che, da tempo, l’allora Direttore Generale Stefano Zani, riceveva denaro e utilità di vario genere dai due impenditori cui cnsentiva di acquisire le commesse di facchinaggio in violazione delle norme in materia di appalti e ha ripetutamente e drasticamente ridotto, nei casi in cui sono state rilevate le infrazioni da parte di altri dipendenti di Sogemi., le sanzioni inflitte al consorzio e alle sue consociate. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari, che ha riconosciuto l’ipotesi accusatoria formulata dai Pubblici Ministeri.