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Pluripregiudicato accoltella ragazzino (video) “Non voglio che mio figlio prenda la mia strada”

Milano. Domenica 29 settembre, alle 3 del mattino, un ragazzo di 17anni è stato trovato in via Voghera ferito da due coltellate al fianco. Era in compagnia di un amico. Dopo essere stato medicato al pronto soccorso dell’ospedale San Carlo Borromeo, il ragazzo ha raccontato che con altri 5 amici erano davanti ad un bar di via Fra Luca Pacioli quando erano stati avvicinati da un uomo ubriaco che ha iniziato ad insultarli fino a giungere all’aggressione, senza motivo, del 17enne. I ragazzi erano fuggiti e una volta giunti in via Voghera avevano chiamato aiuto. Era intervenuta una pattuglia della radiomobile dei Carabinieri della compagnia Magenta, comandata dal maggiore Fabio Manzo.

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Ciò che i ragazzini avevano nascosto

Le preoccupazioni per la presenza di una persona così violenta da assalire e accoltellare un ragazzino, di notte e senza motivo, sono state spazzate via dalla visione delle riprese di un impianto privato di video sorveglianza che ha ripreso tutta la scena. Nel video acquisito dai carabinieri e diffuso con i visi e i momenti più violenti nascosti dalle pixellature, si riconosce infatti l’uomo. E’ il padre di uno dei ragazzi del gruppetto. I giovani avevano nascosto ai carabinieri la presenza di altri due ragazzi, fra cui il figlio di un pluripregiudicato casertano. L’uomo era uscito di casa per andare a cercare il figlio di 16 anni che alle 3 del mattino non era ancora rientrato. Lo aveva trovato in compagnia di alcuni ragazzini che non gradiva.

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cambiamenti. Social journalism

Il gruppo aveva trovato un’auto della enjoy lasciata aperta, probabilmente dall’ultimo utilizzatore. A turno si stavano facendo dei selfie seduti al volante. Alla vista della scena, l’ uomo è intervenuto e ha richiamato il figlio. I ragazzini, che non sono definibili teppisti, ma che comunque sembrano essere sulla buona strada per diventarlo, devono aver fatto qualche battuta di troppo. L’uomo ha iniziato a distribuire sberloni ben assestati e dati con una mano che pare un badile, non ha però toccato suo figlio, che si era tenuto lontano dall’automobile. Uno dei ragazzini ha reagito abbozzando un pugno. L’uomo, che deve avere una profonda esperienza della vita di strada e di bassifondi, lo ha agganciato e colpito due volte al fianco con un coltellino da tasca. Una ferita lieve ma abbastanza da costargli l’accusa di tentato omicidio con l’aggravante della vittima minorenne e dei futili motivi. A quel punto il gruppo di ragazzi si è disperso.

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Non era un tentativo di furto, ma comunque non dovevano toccare l’auto

L’auto della enpoy non è risultata forzata e nessuno dei ragazzi ha tentato di accendere il motore, però la scena che si può essere parata davanti al padre poteva essere interpretata in modo molto diverso. Forse ha creduto di trovarsi davanti al primo furto d’auto della compagnia. Interrogato sul suo gesto, che sembra quasi folle, ha spiegato che non vuole che suo figlio faccia la sua stessa vita. Lo vuole fuori dai guai, con una vita onesta. Non è giustificabile l’uso della violenza e l’aver accoltellato un ragazzino, ed è giusto che paghiper l’eccesso dimostrato, ma non si può neppure, però, non rimanere colpiti dalla disperazione e dall’amore paterno che traspare da questa storia. Speriamo che suo figlio, anche se ha solo 16 anni, capisca a fondo la portata del sacrificio e di tanta passione e accontenti il padre, studiando e restando fuori dai guai, anche per il bene dei suoi amici.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima con cronaca, cibo e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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