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Un drone armeno sulla partita Dudelange – Qarabag. Ribalta per il Nagorno-Karabakh

Lussemburgo. E’ successo qualche ora fa. Allo stadio Josy Barthel, nella cittadina lussemburghese di Dudelange, la partita di calcio fra la squadra di casa e il Qarabag, squadra dell’Azerbaijan, è stata sospesa per 25 minuti, perchè sullo stadio volava un drone che sventolava la bandiera armena e del Nagorno-Karabakh, la regione che sin dagli anni 90, durante la dissoluzione della Federazione sovietica, è in guerra per l’indipendenza dall’Azerbajian e per riunirsi con la Repubblica Armena. Solo dopo questo periodo, e l’intervento della sicurezza, la partita di calcio è ripresa. Si è conclusa con la vittoria degli azeri del Qarabag sul Dudelange per 4 a 1. Il calcio spesso è l’occasione per riportare alla ribalta situazioni, quasi dimenticate, di conflitti fra popoli.

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La lunga storia di una guerra che dura da 30 anni

Si sparano ancora. Non come i primi tempi del conflitto , ma non sono ancora terre pacificate. La dissoluzione dell’URSS negli anni 90 ha strascichi che durano ancora oggi. Il popolo dell’Azerbaijan, la terra degli Azeri, aveva deciso di uscire dalla confederazione sovietica, ma la popolazione della provincia autonoma (Oblast) del Nagorno-Karabakh, a maggioranza etnica armena, aveva deciso di non seguire lo stato cui apparteneva solo dal tempo in cui si era formata la confederazione sovietica, e di riunirsi con la repubblica armena. La legge confederale dei soviet glielo permetteva, ma l’Azerbaijan nel 1992 iniziò i bombardamenti sul Nagorno-Karabakh. Ufficialmente la guerra durò fino al 1994. Il Nagorno-Karabakh è una repubblica indipendente non riconosciuta, e il cessate il fuoco con l’Azerbaijan non è avvenuto. I confini sono militarizzati. Nell’aprile del 2016 vi furono 4 giorni di scontri violenti con centinaia di morti. Lo scorso 29 settembre il presidente della repubblica azera ha dichiarato che nell’ultimo anno non ci sono stati progressi nelle trattative per la pace con l’Armenia e il Nagorno-Karabakh . Il 2 ottobre il governo azero ha accusato l’Armenia di atti di sabotaggio, atti che sono stati negati dal ministero della difesa armeno.

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Il drone con i colori armeni che volava sullo stadio potrebbe essere considerato una provocazione più che un tentativo di sabotaggio, visto anche che gli azeri hanno vinto la partita di calcio contro il Lussemburgo per 4 a 1, però è difficile capire come sarà interpretata. Vedremo nei prossimi giorni se vi sarà, speriamo di no, una recrudescenza degli scontri a fuoco fra Armeni e Azeri sul confine fra i loro paesi.

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Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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