Milano

Beh… un coltello in metro. Gettato o depositato?

Milano, piazza Duomo. Mezzanino della metropolitana gialla. Vedo un coltello sulla banchina. A che cosa serve?

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Prendo come ogni giorno la mentropolitana. In Duomo, alle 10.40, passo da un colore all’altro, dalla linea Rossa alla Gialla, automaticamente. La strada, il percorso, è sempre lo stesso. Intanto che cammino scrivo sullo smartphone. Cronaca nera, verifico le prime notizie della giornata prima di arrivare in sala stampa. Arrivo sulla banchina della Gialla. Gli occhi bassi sullo schermo. Non sono mai distratta del tutto. Con la coda dell’occhio mi guardo in giro. Così lo vedo. È fuori posto. Nel cassetto della mia cucina non lo avrei notato, ma è lì sulla grata di scolo della banchina dei treni. Penso a chi lo ha lasciato lì. Ho un brivido.

Lo avrà gettato qualcuno che non voleva farselo trovare addosso? Oppure è stato messo lì apposta, pronto per essere usato contro qualcuno in metropolitana all’ora di punta? Una donna è in pericolo perchè un uomo frustrato dal suo rifiuto ha deciso di ucciderla così? Oppure fra i passeggeri che affollano la banchina si nasconde un terrorista pronto a chinarsi raccogliere il coltello e fare una strage?
Guardo il coltello. Non oso allontanarmi. Ho paura che qualcuno lo prenda e lo usi. Ho lo smartphone in mano. Lo fotografo.

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Mi guardo intorno. Con sollievo vedo che alle mie spalle ci sono due agenti della polizia di stato. Mi piacciono le divise, ora le amo ancora di più. Richiamo la loro attenzione e mostro la lama. Sono stupiti anche loro, ma dal loro sguardo capisco che i dubbi che avevo erano concreti. Un agente prende i guanti dalla tasca e un sacchetto per le prove. Raccoglie il coltello e lo mette nel sacchetto. Sento che bisbigliano qualcosa. “forse è quello che… “. L’agente mi sorride. Ricambio il sorriso. “E’ tutto a posto” Non serve nulla di più. Quello che poteva succedere, non è successo. Qualunque cosa fosse. E se è già successo qualcosa, e quel coltello è stato già usato per fare del male, lo saprò.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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